venerdì 27 giugno 2008

UNA STORIA VERA


Non pensavo di scrivere stasera, poi un PVT mi ha fatto cambiare idea.



é venerdi, dunque questa notte sarà lunga, troppo lunga per tante persone.



Lunga per i nostri ragazzi che andranno in discoteca.



 Lunghissima per noi mamme che ad ogni suono di  sirena che sentiremo



nella notte ci sembrerà di morire.


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Sono tanti i ragazzi persi per strada, strade fatte di divertimento, credendosi invincibili, immortali.



Il ricordo mi porta a tanti anni fa, ricordo perfettamente tutto, il giorno, l'ora e il mio vedere e gestire la cosa come attraverso una lente al rallentatore.



Non è accaduto di notte, ma alle 16 pomeridiane, ricordo che ero in doccia, il telefono che suona, Dario che risponde, le poche frasi captate,



incidente... eliambulanza.... Brescia...



Poi l'incubo che continua, ricordo mia madre  con una borsina con la camicia da notte, io che crudelmente le sbatto in faccia "se l'hanno portata via con l'elicottero non ha bisogno di pigiami".



La corsa agli Spedali Civili, io che lavoravo all'ospedale mi qualifico, mi fanno passare, la vedo, non è bianca è grigia, nel vedermi si agita ma non riesce a parlare, la rassicuro, poi mi fanno uscire.



Più tardi quando è stabilizzata e sedata, la portiamo in sala operatoria, se penso a quel momento ho ancora gli incubi, lei ventilata con l'ambo, il cardiolin fra le gambe,  io e  due infermieri che correndo spingiamo la barella lungo il tunnel che dalla prima rianimazione porta al satellite.


amore


é ora di visite, il tunnel è pieno di gente che si ferma a guardarci con curiosità, forse capisce il dramma, ricordo che  delle signore si fanno in segno della croce, il nostro gridare "VIA  VIA" si perde in un silenzio assordante.



Troppo lunga raccontare  questa storia, questa agonia durata 10 giorni.



Giorni vissuti su un divano di similpelle verde, in una stanza con persone che nel dolore, sono uguali a me, mamme e papà, perchè in prima rianimazione ci andavano i giovani, i più gravi.



Dalla "prima" ne escono pochi, li potevi vedere solo attraverso un monitor, due volte al giorno, ma nessuno andava via, potevono morire, ma se tu stavi lì non sarebbe mai accaduto!



Ricordo che per scendere  non usavo l'ascensore ma la  scala,  così mi preparavo ad entrare di nuovo nella vita, dove ancora si rideva, si parlava a voce alta e si sognava.



Una scala di cui il muro era tutto pieno zeppo di frasi.



Parole che leggevi e che erano tue, sentivi quelle  suppliche e capivi anche le  bestemmie, frasi che dicevano " svegliati, SVEGLIATI, stai dormendo da troppo tempo" ... "APRI GLI OCCHI" ... "sono già 20 giorni che dormi, fuori è primavera" .... preghiere... nomi , urla fatte con matite e lo capivi che erano urli, perchè erano come quelli che avevi dentro tu.



Ogni giorno quando scendevo ne scoprivo dei nuovi, nomi,  tanti nomi, gli anni no, quelli erano sempre 16, 18, 20, non arrivavano mai oltre i 30.



In quella maledetta sala ho scoperto come il dolore fa diventare fratelli gli uomini,come la speranza aiuta e ti fa aggrappare a qualsiasi cosa.



Ricordo l'invasione degli amici di quei ragazzi, adolescenti spaventati e piangenti, abbracciati a formare un muro contro il quale la morte avrebbe dovuto vergognarsi di esistere.


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Ma la morte,  si sa, non ha paura, così si è presa mia sorella, 26 anni.



L'incidente non è successo di notte, ma la ragazza che l'ha provocato era una ballerina, per il troppo sonno non ha visto la moto, non ha visto niente.



Ho un rimpianto, quello di non avere chiesto di entrare a trovarla,



la mia vigliaccheria è stata più forte dell'affetto, spero che lei mi abbia perdonato.



Mi manchi, ciao Antonietta.



 



 



   

martedì 24 giugno 2008

IL TERMOVALORIZZATORE (inceneritore di rifiuti)

È sicuro, ormai la loro visita a Brescia è ufficiale. Arriva il sindaco di Napoli, Iervolino con una delegazione di 35 persone per far visita al termovalorizzatore (inceneritore di rifiuti). La loro venuta era in forse da tempo per mancanza di fondi per effettuare il viaggio (circa 250 euro a testa), ma alla fine tutto si è risolto, venerdì 4 luglio saranno a Brescia. pasol Già, il termovalorizzatore (inceneritore di rifiuti), si continua a parlarne come se fosse la panacea di tutto il male di Napoli, fa bene pensarlo, sarebbe tutto così semplice, vero? Va detto che si convive con questo grande impianto sempre sotto controllo, appunto, se fosse così innocuo, che senso ha controllarlo come se fosse una tigre messa in gabbia? È enorme, quasi inglobato nella città, bello, di un colore azzurro che ricorda il cielo delle nostre montagne, di fumo se ne vede poco…. e se c’è, è un fumo bianco… vapore che si innalza piano piano sino a perdersi, a confondersi con le nuvole. Attorno prati curatissimi, da l’ impressione di pulito, ti viene voglia di andarci per sdraiarti a terra e guardare quella torre dal basso verso l’alto, deve essere un impatto notevole! Il sindaco di Napoli Iervolino ha chiesto ai suoi cittadini di “ragionare” dopo l’annuncio che il termovalorizzatore (inceneritore di rifiuti) sarà costruito nella zona di Agnano. Iervolino, ha ricordato che a Brescia si usufruisce dell’energia prodotta dall’impianto per “riscaldare tutto il territorio circostante”. Chissà perché si vuole solo vedere il bello e l’utile in tutto? Ma la vita ci insegna che c’è sempre una controparte, in tutto, niente ci è regalato! Non conosco i dati tecnici, però da qua a dire che non inquina …. A Napoli si parla di malattie, tumori… Che pensano i napoletani, che al nord non esistano? La provincia di Brescia è ai primi posti come tumori causati dall’ambiente sul suo territorio, magari siamo bravi a fare la raccolta differenziata, ligi a tenere “pulita” la nostra città/paese, casa/ strada eccetera eccetera. Ma i rifiuti li abbiamo anche noi, e tanti, solo che vanno al termovalorizzatore (inceneritore di rifiuti) e li bruciati. Bruciati con dei vantaggi, certo, si riscalda metà Brescia, ma pensandoci bene, non ci credo che non inquini, no, non ci credo per niente, anche se è il miglior termovalorizzatore (inceneritore di rifiuti) del mondo; si cerca il male minore come in tutte le cose. Ragionando, è assurdo e stupido pensare che le cose vanno sempre risolte da “altri”, produciamo tanto sporco, troppo, ma nessuno vuole le discariche vicino a casa. Si vogliono i servizi, il banner cassonetto non troppo lontano per poter portare il sacchetto, ne troppo vicino per non dover sentire le puzza. Se poi c’è in programma una nuova discarica, subito si forma un comitato. Il comitato dei NO, (non sto parlando di Napoli, parlo del mio paese). Si parte con la raccolta firme e via dicendo. Trovo questo molto dispersivo, uno scarica barile che non conduce a niente, no, conduce a trovarsi tonnellate di cose che nessuno vuole ma che ci sono. Soluzioni ce ne sono poche; forse cercare di riciclare il possibile e ancora di più, imporre la riduzione al minimo degli imballaggi, incentivare l’uso di prodotti in contenitori riutilizzabili, pensare al passato dove pochissime cose erano buttate. non ditemi “ma le cose sono cambiate”. Se questo è il progresso, ci ha fregato, ricordo una battuta di un amico in risposta alla mia domanda “cosa resterà della nostra epoca?”. Lui serafico “le discariche”.

sabato 21 giugno 2008

VACANZE

Oggi inizia ufficialmente l’estate.

Un’estate arrivata dopo una primavera ben strana, mesi e mesi di pioggia che hanno lasciato un desiderio di sole e di evasioni all’aria aperta, di vacanze.

saviore
Già, le vacanze, il mare, la montagna oppure il lago, occorre accontentare un po’ tutti in famiglia, ognuno cerca di convincere l’altro dei benefici della sua scelta.

Da parte mia ho già scelto: La montagna!

Essendo nata in montagna per me vuol dire tornare a casa; amo camminare lungo i sentieri circondati da montagne impervie, passando accanto ad azzurrissimi laghetti, gustandomi il vento che mi fischia nelle orecchie.

L’esperienza poi di arrivare ad un rifugio è bellissima, si scopre che i sentieri non finiscono li, che il rifugio è solo una tappa, si può proseguire.

saviore
Leggendo il giornale, ho appreso che i rifugi alpini aprono ufficialmente oggi.

Le valli bresciane ne hanno ben quarantasei.

Il territorio bresciano è vasto, comprende anche il ghiacciaio più esteso d’Italia; il ghiacciaio dell’Adamello.

Perciò Saviore dell’Adamello è il comune più ghiacciato d’Italia avendo nel suo territorio tale ghiacciaio.

E l’Adamello è noto anche per la guerra che si è combattuta sui suoi picchi, la prima guerra mondiale qui chiamata anche la Guerra Bianca.

Un altro appuntamento che ogni anno vede il pellegrinaggio dei “veci” rendere omaggio a chi ha combattuto ed è morto tra quei picchi.

saviore
Certo, se vogliamo vedere, non c’è più tutta quella neve, La Lobbia Alta ne è quasi priva.

Non tanta come quando il S. Padre Giovanni Paolo e l’allora presidente Sandro Pertini vi andarono a sciare nel lontano 1984.
saviore Per frequentare le montagne non occorre essere dei superuomini, anzi; non si è nemmeno obbligati a fare cose impegnative. Spesso la camminata in un fondovalle boscoso su un sentiero segnalato può essere più piacevole di una difficile ascensione. Chi va in montagna dovrebbe far propria una frase di Isabel Allende che, pur scritta in un’altra situazione, può benissimo trovare applicazione al nostro andar per monti: «Se non ti diverti, fai qualcos'altro. Quel che conta non è raggiungere la perfezione, ma ridere strada facendo».

giovedì 19 giugno 2008

I PREMI

Ho riflettuto a lungo prima di scrivere questo post.

 Non so se riuscirò a trasmettere tutto quello che ho dentro, non vorrei essere fraintesa né tanto meno offendere chi la pensa diversamente da me.

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Inizio ringraziando chi con amicizia e sincerità mi ha regalato altri tre premi.

Premi che attestano come il mio blog sia visitato e spero letto con simpatia. 

Fanno piacere, senza dubbio, ma vorrei andare a vedere “oltre” se voi permettete.

Le regole dei premi sono sempre le stesse, lo scopo far conoscere il proprio blog, ed elencarne altri.

Una catena per conoscersi, va bene, mi sta bene questo, ma quanti leggono veramente?

premi
Saltando di blog in blog, noto con quanta frenesia ci s’incontra, magari allunghiamo un saluto, un bacio ma senza leggere quello che c’è scritto.

 Si capisce dai saluti, allegrissimi, quando invece ci si dovrebbe fermare e accarezzare la persona che scrivendo chiede aiuto.

Siamo come dei maratoneti lanciati verso un traguardo, quello del blog più visitato, più premiato quello di essere i più bravi!

Siamo in gara anche qui, s’inizia per gioco, per noia e poi la cosa ci prende, diventiamo tutti scrittori, ci sentiamo gratificati se abbiamo un sacco di amici, protetti dall’anonimato ci sentiamo più sicuri.

Appunto, più sicuri; tanti scrivendo esorcizzano il loro male di vivere, oppure malattie tenute dentro, vuoi per pudore o semplicemente perché si è soli.

Quando trovo queste persone, vorrei fuggire, ma non posso, non riesco a lavarmene le mani, non riesco a ignorarle andando avanti.

Lo so che forse non si può fare molto, ma a volte basta un pensiero, un messaggio privato parlando di te, regalandogli la tua vera identità, dicendogli chi sei, non più un semplice puntino verde, ma una persona che ti pensa.

Scrivo questo pensando al post che ho scritto quando ho ricevuto i primi premi, allora non ho premiato i classici cinque blog, ma solo uno.

Uno solo, scrivendo che lo meritava ampiamente, e ne sono sempre più convinta.

Pensavo, o almeno speravo, che qualcuno andasse per curiosità a vederlo, anche perché è così che dovrebbe funzionare.

Sono rimasta delusa quando ho visto che nessuno è andato a trovare questa persona.

No …. Una, una persona è andata a farle visita.

Una ragazza che con la sua sensibilità ha percepito che c’era un nesso tra loro.


Un filo fatto di sofferenza, di solitudine ma anche d’incoraggiamento reciproco.

Sono certa che nessun altro è passato per quella casa, perché non sarebbe più venuto via, come mamma, come papà o semplicemente come essere umano.

 

martedì 17 giugno 2008

.... I VECCHI....

Mi piaciono le storie, quelle  tramandate a voce, dove ogni persona che racconta aggiunge un pò di suo.


Vicende lontane, raccontate da vecchi che nessuno più si ferma ad ascoltare, quasi fossero invisibili, già morti.


Fermarsi e "vederli", ascoltare il loro tempo per me ha il sapore di ricordi che affiorano, facendomi tornare bambina,  con  l'aspettativa verso la vita che quelle storie  promettevano.


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Nella mia valle, per quanto i fianchi delle sue montagne fossero  coltivati fin dove possibile, e, nonostante i recenti progressi, non vi era sufficiente  lavoro e pane per tutta la popolazione.


L'unica alternativa era l'emigrazione, così, anno dopo anno famiglie intere presero la via della "bassa".


Al paese vivono poche persone, quasi tutti anziani, ma attaccati come ostriche alle loro abitudini.


Anziani che vivono  racchiusi nel passato, con la  saggezza di chi potrebbe dare ancora tanto, ma con la consapevolezza di essere "di troppo".


Quando vado a Saviore li vedo e li sento.


Per loro sono sempre quella bambina, si riprende il discorso da dove era rimasto.


Non sono più storie fantastiche, sono grande, sogno di meno, ma sono domande, mi chiedono della mia vita, cosa ho realizzato, chi ho amato e chi ho perso lungo la via.


Mi ritrovo a rispondere in dialetto alle loro domande, non sento curiosità,


angeli

solo una richiesta di poter continuare a raccontarsi attraverso la "mia" di vita.


 Per me è poco, sicuramente per loro sarà una discussione che li terrà impegnati a lungo, ricordando la mia famiglia, chi si è sposato e con chi,


chi è morto, e il perchè, io e mio marito... i miei figli...


Mi sembra di vederli, seduti fuori sull'uscio di casa, raccontarsi storie o verità che loro cambieranno a secondo dell'umore o dai ricordi.


Sorrido pensando a quante storie ho sentito, magari la stessa ma sempre diversa.


 Così sono loro, i  "miei"  vecchi, naturalmente non sono più quelli di quando ero bambina, ma nello stesso tempo non sono mai morti.


Posso ancora tornare a sentire le loro storie, magari il finale posso cambiarlo io ora....



domenica 15 giugno 2008

ANCORA SISSI

Sissi, la mia principessa, inizia a uscire da sotto il divano, ma solo quando in casa ci sono io.

Dario, (mio marito e gattofilo nato anche se lui non lo sa) vede questo come un affronto alla sua sensibilità di uomo disposto a perdonare tutti i graffi ricevuti.


Inizia una scaramuccia tra i due, io spettatrice di questo tiro alla fune, mi crogiolo nella certezza che Sissi non mollerà, io e solo io,  sarò la sua preferita!

Mai una mia così sicura convinzione fu così completamente smentita!

La traditrice, dopo pochi giorni si arrende alle moine del maschio umano!

Dario l’ha presa con la dolcezza che gli è tipica, e di cui io posso testimoniare la veridicità!

Solo che io sono rimasta malissimo, io ho impiegato 40 giorni per farmela amica, e lui in pochissimo tempo poteva addirittura prenderla e coccolarsela in barba ad ogni suo brontolio minaccioso.

Certo, quando era con lui le sue unghie sembravano sparire, non esistevano,

se si “allargava” coi complimenti c’era un borbottare furioso, quasi un avvertimento giocoso …. Ma gli artigli non esistevano.

Va a dirlo agli “altri” che ormai era domata….

Bastava che Fabio o Mara allungassero le mani per trovarci una tigre in casa!

Da parte mia ero felice, ma sinceramente incavolata per la situazione.

Tutto come al solito, io facevo il lavoro più “sporco”, e Dario ne riceveva il merito!

Nel senso (ogni mamma mi capirà) quando in una casa tutto fila liscio, nessuno chiede il perché,

è normale, pensano tutti.

Ma se mettiamo i puntini sulle i, si dovrebbe fare un monumento alla persona che, silenziosamente, fa si che la sua casa sia luogo di serenità e di ricordi che riempiranno la vita ai suoi inquilini

nel tempo a venire.

Ma torniamo alla mia Principessa, ormai sono e rimarrò seconda, Dario è stato per Sissi il principe,

la persona che poteva prenderla anche quando era furibonda, (e lo era spesso).

Io quella a cui chiedere quando aveva bisogno, vuoi per fame, coccole o quando partoriva.

Ho dei bellissimi ricordi, io e lei da sole; le parlavo, e lei fingeva l’indifferenza più assoluta per poi smentirsi e venire rotolando a cercare la mia mano, oppure mi guardava fisso negli occhi, per poi socchiuderli in risposta ai miei.


Aveva un dono grande, “sentiva” quando stavo male, veniva vicino e si raggomitolava e, miracolo, iniziava a farmi la danza del latte sul corpo, dove poteva e dove la lasciavo fare, beandomi del suo rarissimo ronfare, era un regalo che mi faceva poche volte.

Questi ricordi sono impressi nel mio cuore perché lei non era una gatta comune, ogni giorno era una conquista, un regalo che lei mi faceva.

Per 5 mesi non è mai uscita dall’appartamento, nemmeno sulla terrazza.

Ecco la lasciamo qua a conoscerci……

A presto

venerdì 13 giugno 2008

PREMIAZIONI !!!

Ho ricevuto ben 5 premi da cari amici.


 Ho aspettato a postarli perchè non sono abituata a ricevere regali per cose che già mi gratificano nel farle, ma temendo che il mio pensare possa apparire di indifferenza o peggio ancora, di superbia, faccio volentieri il dovuto, chiedendo scusa per il ritardo.


Da questi cari amici ricevo:


http://www.splinder.com/profile/ka81


http://www.splinder.com/profile/jesino


http://www.splinder.com/profile/poetanarratore


il premio


premio ARTE Y PICO...



REGOLAMENTO


1) Scegliere 5 blog che si considerano meritevoli di questo premio, per creatività, design e materiali particolari utilizzati, che diano un contributo alla comunità dei blogger, indipendentemente dalla lingua!

2) Ogni premio assegnato deve avere il nome dell'autore e il collegamento al suo blog, così che tutti lo possono visitare.

3) Ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento al blog di colui che ti ha premiato.

4) Il premiato deve linkare il blog ARTE Y PICO dove nasce l'iniziativa http://arteypico.blogspot.com

5) pubblicare le regole


Questo premio vorrei darlo a una sola persona, le motivazioni sono innumerevoli e allo stesso tempo non importanti,


ma lei capirà.



http://www.splinder.com/profile/turbomarty


 


Ricevo il premio



 


 


Dagli amici:


http://www.splinder.com/profile/esserinoebalena


http://www.splinder.com/profile/infinitaunica


Questo premio va a una persona per  me speciale.


Lascio a lei la decisione di farsi conoscere, se vuole.


 Alla mia "sorellina"  


Piccola, so che è un brutto periodo, non ho ricette da darti per aiutarti a uscire da quel mare di dolore nel quale sei impantanata.


Come mamma la tua angoscia la conosco, ma rimedi per superarla non l'ho mai trovata.


 Solo la   certezza nel sapere accanto a te Andrea,  mi fa dire che raggiungerai la riva  della serenità .


Quando ti sentirai pronta lancia un urlo, ti sentirò,


ciao "streghetta" ti voglio bene. 


 


 


 

mercoledì 11 giugno 2008

UN'ESPERIENZA

la mia casa


Oggi vorrei parlare di una mia esperienza, un fatto che mi ha arricchito e fatto conoscere persone veramente uniche.


Anni fa, durante un lungo e nebbioso inverno che sembrava non dovesse finire mai, io e altre amiche decidemmo di fare dei corsi un po’ particolari, corsi di meditazione.


Questi corsi  avvenivano  in  cascina, la cascina S. Vigilio sede dei Ricostruttori.


Vorrei  spiegare chi sono i Ricostruttori, ovviamente sulla base della mia esperienza  e di quanto  ho conosciuto ed apprezzato del loro modo di essere.


sindone

Tanti anni fa un gruppo di persone sentirono il bisogno di passare insieme i giorni festivi, dando a questo spazio temporale un’impronta “spirituale”.


Partirono per quella avventura ricostruendo una cascina in mezzo alle risaie del vercellese.


La cascina era in condizioni disastrose, ma, insieme alla sua rinascita iniziò anche la ricostruzione spirituale dei partecipanti all’impresa!


Crescevano i muri e contemporaneamente si ricostruiva il rapporto con se stessi e con gli altri,


accomunati dalla stessa fatica e dalla stessa voglia di esperienze.


Il movimento dei Ricostruttori ha come base la preghiera, preghiera profonda, meditazione e tanta umiltà.


Il movimento oggi conta più di 50 sedi ufficiali, tutte faticosamente ristrutturate attraverso il lavoro volontario di persone singole o di intere famiglie.


Una grande famiglia i cui membri condividono gli stessi obiettivi, si conoscono tra loro, si frequentano e si vogliono bene nel comune progetto di vita.


E, come in una famiglia, si fa quello che si è capaci di fare.


Ricordo i corsi serali, il martedì e il venerdì, la meditazione, ed al termine si preparava la tavola  per la cena comune.


Ci si nutriva con il cibo portato da ognuno di noi da casa, esclusa tassativamente  la carne.


 Ricordo con  piacere  quelle cene così particolari, quante verdure ho scoperto, cucinate nei modi più strani e tutte buonissime!


Poi le domeniche, si organizzavano sempre feste, corsi di danza, chitarra, yoga.


Un ricordo molto bello e pratico, l’imparare a fare il pane; quella è stata una giornata molto faticosa ma bellissima, quanto pane e pizza abbiamo mangiato tra balli e discorsi vari.


Ma la cosa più bella sono le persone, gente che “senti” a pelle, amici che ritrovi.


Un “corso” l’ho tenuto anch’io, ho insegnato a fare una torta, si certo,  poca cosa, ma tutti volevano sapere di questa mia torta…


 La grande sala dove si fa meditazione, il pavimento in legno, i muri bianchi con affreschi sacri,


e la domenica il padre celebra la messa, senza altare, non c’è oro ne vesti suntuose, solo le persone in piedi in una preghiera comune.


Si vive in un’armonia che sembra strana, è come se fosse un mondo a parte, anzi lo è.


Un mondo non perfetto sia chiaro, ma bisogna sapere cosa tenere, cosa prendere lungo il percorso della vita.


Personalmente questo approccio con i Ricostruttori e attraverso la meditazione mi ha fatto conoscere meglio me stessa e capire una volta di più il valore di una vita consapevole.


Sono riconoscente a  tutte le persone che mi hanno sfiorato, lasciandomi in regalo un pensiero o un gesto di amicizia.


Ho smesso di andare, altre cose, altre persone, altri obiettivi.


Magari ci ritorno, sicuramente ci ritornerò!

lunedì 9 giugno 2008

….. LA STORIA DI SISSI ….

Abbiamo lasciato Sissi sotto il divano, ricordate?

Incavolata e affamata ma decisa a resistere ad oltranza!

Ricordo bene il periodo, era verso la fine di Dicembre del 1996.

 Dal 1 di Gennaio 97 sarei rimasta a casa dal lavoro, finalmente avrei fatto solo la mamma a tempo pieno, casalinga felice con mille interessi messi da parte durante gli anni lavorativi.


Ora guardando Sissi, pensavo con fiducia alla lotta che mi aspettava, contenta del tempo che potevo dedicargli per farmi accettare ed amare da lei.

Ricordo con piacere quelle ore, io seduta vicino al divano che le parlavo dolcemente, cercando di avvicinarmi con la ciotola del cibo, per poi fermarmi davanti al suo furioso soffiare e l’annaspare dei suoi artigli pronti a lasciarmi addosso il suo rifiuto.

Il cibo lasciato a distanza di sicurezza, la cassetta per i suoi bisogni in caldaia.

Durante il giorno non mangiava, quasi a dimostrarmi che non la “comperavo”,

non andava neppure “in bagno”.

Ma la notte!

Di notte protetta dall’oscurità mangiava, mangiava dosi industriali di crocchette e umido, e usava il bagno.

 Se mi alzavo, incuriosita per vedere la sua reazione all’ambiente, immancabilmente vedevo i suoi occhi d’oro che mi fissavano indifferenti da sotto il divano.

Poi ho iniziato a dargli la pappa solo in mia presenza, parlandogli dolcemente allungavo la ciotola; le prime volte rispondeva soffiando e guardandomi con astio, poi piano piano si avvicinava al cibo, mangiava con gli occhi fissi nei miei, pronta a balzare sotto il suo rifugio al primo movimento sospetto!

Così per 40 giorni!

Ma ogni giorno che passava Sissi si avvicinava di più alla ciotola che io tenevo sempre più vicino a me.

Mangiava vicino, certo, ma non l’avevo mai sfiorata, i suoi occhi dicevano che non era pronta.

Non era pronta a lasciarsi alle spalle il suo passato, non si fidava di nessuno, ma io non riuscivo a lasciarla stare, lei era la “mia gatta”, no, di più, lei era me.

In Sissi ho trovato tante cose di me, nel suo modo di chiedere senza dirlo, il suo rannicchiarsi per prendere le coccole ad occhi chiusi, facendo finta di dormire, il suo “sorriso” nei momenti di solitudine che ci trovava felici di essere assieme.

Ecco che sto divagando, ma torniamo alla mia principessa.

La prima timida carezza è stata una conquista da Everest, sole io e lei, con quegli occhi che mi parlavano, mi chiedevano di non farla soffrire.

Era disposta a ritentare, ma solo con poche persone, ed io ero una di quelle.

Dovevo accettarla così, con quel suo carattere spigoloso, ho allungato la mano toccando il suo mantello d’argento e ho sentito la paura attraverso il suo corpo irrigidito.

Avrei voluto stringerla tra le braccia, accarezzarla e baciarla, ma sapevo che non potevo, era lei che stabiliva le regole, lei che dava il tempo.

Una cosa strana, non ha mai fatto le fusa, se a volte succedeva, si fermava spaventata e si guardava attorno quasi a cercare il colpevole.

Per oggi basta, ora Sissi è fuori dal suo volontario esilio.

Alla prossima…

sabato 7 giugno 2008

IL MIO GELSOMINO

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Stamattina c'era un timido sole,


ma tanto è bastato al mio gelsomino per esplodere in una  bellissima e profumata  fioritura.


 


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... ma ora sembra che il sole si sia già stancato, nuvoloni avanzano minacciosi....


penso al mio amore che è uscito il moto,


mi sa che quando arriverà a casa sarà così bagnato che l'acqua uscirà a rivoletti dal casco, ihhhiihihhh


amore

Come detto, bagnato da torcere!!!


Bagnato e contento, dice lui !

giovedì 5 giugno 2008

SISSI ... LA STORIA CONTINUA....



Mi sono fermata alla morte di Scimmia con la promessa " mai più gatti!"


Una  promessa fatta a me stessa, per non dover più affrontare un dolore,  usando come paravento  i figli!


Dunque,  detto e fatto.


 Alla richiesta sempre più pressante di Mara ad avere un micino, le porto a casa un coniglietto.


Una bellissima coniglietta dal colore argento con gli occhi neri, una meraviglia, subito battezzata da Mara; Luna.


Luna è dolce, ma è dolce solo con me e Dario, con Mara , no!



Con mia figlia sono liti e morsi, Luna non vuole starle  in braccio, non vuole le coccole, il suo obiettivo è morderla.


Mara non vuole Luna, vuole un gatto, un peloso miagolante gatto!


Mi arrendo, ma ad una condizione, in casa entrerà soltanto un gatto dalla razza certosino!


Non chiedetemi il perchè di questa mia scelta, forse pensavo all'impossibilità di trovarlo?


Mettiamo un annuncio sul un giornale " scambio la mia tartarughina con gatto certosino".


Sicura del risultato negativo scordo l'annuncio nella speranza di una tregua.


Con mia grande sorpresa,  dopo pochi giorni un signore telefona, disposto allo scambio, prendiamo accordi, e il sabato successivo andiamo a casa sua.


L'impatto con questo signore è strano, lui con i gatti ci faceva le mostre, poi un lutto in famiglia ha fatto finire la cosa, ma ha una piccola, figlia dei suoi campioni.


Questa micina sui 3/4 mesi vive allo stato selvatico, non si lascia avvicinare, io sono molto dubbiosa, sia del personaggio umano che mi sta spiegando il tutto, sia della gatta, rinchiusa in una gabbia rudimentale che ci soffia addosso guardandoci con odio.


Fatto sta che ce la portiamo a casa, lei nell'angolo più lontano da noi, è affamata, ma con una dignità degna di una regina respinge il cibo,  con occhi che parlano, che urlano di violenza e stenti.


La sera, al sicuro tra le mura di casa apriamo la gabbia, Dario munito di guanti da sci cerca di farla uscire, non l'avesse mai fatto!


Nonostante i guanti la micia è riuscita a morsicarlo, e di brutto.


Dario incavolato urla di aprirle la porta, "che vada dove  vuole", che lui una gatta così "non la vuole".


Intanto la micina si è ficcata sotto al divano, si vedono soltanto due enormi occhioni color ambra che luccicano di una paura che mi commuove, occhi che mi fanno sentire che è lei la "mia gatta".



Lei è la mia Sissi.....


é una storia lunga come ho detto, una storia da gustare piano piano,


alla prossima.....

martedì 3 giugno 2008

... ARRIVANO LE PAGELLE ..

Siamo alla fine dell'anno scolastico ed i genitori sono in fermento, quasi fossimo noi  i candidati alla promozione o alla bocciatura!


Ieri parlando con un'amica il discorso scuola è  balzato fuori come un folletto tenuto per troppo tempo nascosto, quasi ad ignorare una verità spiacevole.


my baby.

Ma come si dice "tutti i nodi vengono al pettine"!


Il responso per sua nipote è stato duro, (secondo lei) , non ammessa agli esami!


Mentre mi parlava, vedevo il dolore per il pianto della nipote, la rabbia verso i professori "che non capiscono  niente".


Lo sgomento mentre pensava al fratello che non si aspettava tale notizia!


Non ho detto nulla, l'ho ascoltata cercando di non esprimere il mio pensiero di mamma con una figlia al liceo.


Sinceramente mi sembra assurdo arrivare a fine anno scolastico e dire che la bocciatura del proprio figlio è una sorpresa.


baby

E poi il cercare spiegazioni per dare sempre e comunque la "colpa ad altri".


Ai professori, che naturalmente non l'hanno mai capito/a... che era il capro espiatorio della classe... di ogni cosa veniva incolpato lui/lei, ecc. ecc..


Non dico nulla ...ma ho dentro una rabbia sorda, quando impareremo a rendere responsabili i nostri figli?


Perchè non ammettere che se non hanno studiato è giusto che siano bocciati?


 Cerchiamo di proteggerli, o, forse, la verità è un'altra?


Forse ci vergogniamo di questa sconfitta come se fosse uno stop a noi?


Noi che ci crediamo così "bravi", genitori moderni, noi che siamo "amici" dei nostri figli?


Ma qund'è che faremo i genitori?


La vita non è soltanto l'oggi, il cogliere l'attimo fuggente, è anche il domani.


L'oggi è indispensabile per programmare il domani, per capire le conseguenze di quello che fanno.


Ma l'abbiamo spiegato ai nostri figli che se non studiano è giusto che siano fermati?


Che se non studia in prima liceo difficilmente arriverà gli esami di maturità? 


Abbiamo il tempo di sederci con loro, forse parlando di spinelli e cercando di fargli capire come il loro cervello possa andare in "pappa" domani?


O è sempre "colpa degli altri?"


Noi, sempre pronti a scusarli, forse facciamo anche i compiti per loro, per paura che prendano un brutto voto; noi che ci sentiamo giudicati se i nostri ragazzi non stanno alla pari con certi parametri della società.


Avete presente quando succedono quei fatti così eclatanti?


NIKKI BABY

Le domande stupide e senza senso dei giornalisti, ma quello che mi fa più rabbia sono le risposte: " normali, erano dei ragazzi normali.....".


 


lunedì 2 giugno 2008

..... incredibileeeee

Sono frastornata, POSSO avere due premi in meno di 24 ore!!!!


Ho chiesto spiegazioni ma mi è stato risposto  "CHE  SI  PUò"


E allora ..... VIAAAAAA


 


premi


La mia dolcissima amica Luisa, pensa che io meriti l'onore di avere per la seconda volta in pochissimo tempo questo premio!!!


Vado ad elencare le regole ( ormai sono un'esperta)




1) Scegliere 5 blog che si considerano meritevoli di questo premio, per creatività, design e materiali particolari utilizzati, che diano un contributo alla comunità dei blogger, indipendentemente dalla lingua!


2) Ogni premio assegnato deve avere il nome dell'autore e il collegamento al suo blog, così che tutti lo possono visitare.


3) Ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento al blog di colui che ti ha premiato.


4) pubblicare le regole.



Il gradito premio mi è stato assegnato da:


http://www.splinder.com/profile/PiccolaLuise


 


..... e adesso.... chi nomino????


.... ci penso un attimo...


http://www.splinder.com/profile/minnymouse


 http://www.splinder.com/profile/gwyneed








http://www.splinder.com/profile/FIOREDAUTUNNO


http://www.splinder.com/profile/piadonna


http://www.splinder.com/profile/ondadelmare2007



..... ecco, fatto tutto...


buon pomeriggio a tutti....

IL MIO PRIMO PREMIO!!!

Sono emozionata, ho ricevuto il mio primo premio, non so se me lo merito,  ma sono contenta che la mia cara amica Emmelania abbia pensato a me, ora cercherò di fare quello che si deve...... premi.... allora le regole...


1) Scegliere 5 blog che si considerano meritevoli di questo premio, per creatività, design e materiali particolari utilizzati, che diano un contributo alla comunità dei blogger, indipendentemente dalla lingua!


2) Ogni premio assegnato deve avere il nome dell'autore e il collegamento al suo blog, così che tutti lo possono visitare.


3) Ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento al blog di colui che ti ha premiato.


4) pubblicare le regole.



Il gradito premio mi è stato assegnato da:


http://senzaviadiscampo.splinder.com/


a mia volta nomino:


http://www.splinder.com/profile/TheChamp


http://www.splinder.com/profile/arkdark


 http://www.splinder.com/profile/esserinoebalena






http://www.splinder.com/profile/PiccolaLuise


http://www.splinder.com/profile/ameya


..... fatto,


buona notte a tutti.....