venerdì 23 marzo 2012

CI SONO ANCORA...

Non importa cosa pensiamo, cosa vogliamo, la vita va e non lascia nulla dietro.
Oggi sono in vena di esternazioni, tanto resta tra me e me, oggi mi va di essere così.
Tutte le speranze, i sogni e le aspettative sono solo le illusioni che ci creiamo , delle tappe per andare avanti.
Come le preghiere o come i voti che si fanno davanti a pezzetti di foto, che se poi guardimo bene sono solo fatti per il vile denaro, eppure ci fa comodo crederci.
Ci sentiamo migliori, così come adottare un bambino o un cane a distanza.
Va beh, magari non sullo stesso piano, ma se ci penso lo scopo è uguale.
Sentirsi dire bravi!
Il nostro ego a volte ci fa diventare mostruosi, amare dovrebbe bastare, invece no, ci vuole la giusta causa.
Sto divagando ma è normale, quando qualsiasi cosa attorno a te non lo è.
Giorni che passano come grani di rosario e io non so neppure cos'è un rosario, da bambina recitavo tutto in un pseudo latino cose che naturalmente non capivo.
Potere dato da sacerdoti inbacuccati in paramenti color dell'oro, uccelli del paradiso già allora.
Solo che ora non ci credo più, lustrini messi per attirare e basta, ormai i rocoli sono fuori legge, perchè ce ne sono ancora?
Chi dice che la vecchiaia porta saggezza?
Porta anche senilità e voglia di non vedere.
Saper che i propri sogni sono solo fantasie è devastante.
Eppur continuo a credere di poter cambiare il mio mondo.
Oggi gira così......

mercoledì 14 marzo 2012

STORIE DI GATTI...

Le mie "storie" sono sempre verità, è tanto che non scrivo dei miei gatti, vuoi per pigrizia o per pudore, ma questa "storia" merita di essere raccontata.
Quando ho una cucciolata di solito metto degli annunci, ma non so come vengono gestiti, sta di fatto che il telefono inizia a squillare mentre Maya sta partorendo.
Sorpresa ricevo richieste anche dalla sardegna, allibita do risposte a domande e in pochi giorni i 5 cuccioli avrebbero trovato casa.
Avrebbero, perchè naturalmente io voglio approfondire settimana per settimana chi sono i nuovi ipotetici mamme e papà dei miei cuccioli.
Brescia è sempre in prima fila, un gelo assurdo ma arrivano subito a vedere la cucciolata, splendida famiglia con una piccolina, Elisa e una ancora nel caldo nel grembo materno, Gaya,  e anche per il pelosetto c'è già  il nome, Trip.
Da milano non ci sono problemi, quasi ogni settimana due splendidi ragazzi vengono a conoscere i piccoli, il loro si chiamerà Franch.
Solo una femmina, Ginger, nessun problema, Alessandra se ne è già innamorata e viene a conoscerci.
Da ferrara arriva una domenica mattina una splendida coppia che non sa a chi dare la preferenza, se fosse per lui li porterebbe tutti a casa, e sarà Alvin.
Poi c'è Enrico da varese.
Enrico con mille messaggi e mille domande.
Enrico con cui inizia un discorso fatto di email ogni giorno.
Un ragazzo che vive da solo e che mi chiede un pagamento mensile, nessun problema.
Ho due figli e so quanto sia difficile la strada dell'autonomia, accetto ogni sua condizione.
Da  l'impressione di essere un ragazzo solo, vuoi il mio istinto materno, vuoi che ormai so tanto della sua vita che mi  lascio condizionare.
Alla fine mi assicura che verrà martedì, io naturalmente alle tante persone che ancora mi telefonavano dicevo che  i micetti sono già impegnati.
.
Tre giorni di silenzio, insolito per un grafomane come Enrico, provo a chiamarlo ma il telefono resta muto.
Martedì passa senza che Enrico si faccia vivo.
Mercoledì mattina le invio un'email in cui dico che si può cambiare idea ma anche avere l'onestà di dirlo.
Dopo nemmeno un'ora suona il telefono e una voce esitante chiede...
- pronto, allevamento dei certosini?-
Presumo che la mia squillante risata abbia spiazzato la signora.
No, io non sono una che "alleva" certosini, io sono una che ama i gatti certosini.
Questa signora ha un nome, Franca e cercava un micetto.
Lo cercava disperatamente perchè in casa stava vivendo un dramma, il suo micione stava morendo e lei non poteva pensare al vuoto che avrebbe lasciato.
Dopo un pò mi chiama suo marito, una persona di una sensibilità immensa, anche di nome è particolare, Benso, proprio come Cavour come mi dice sillabando il suo nome.
Una coppia straordinaria, so già che avrà un posto nel mio cuore, sono arrivati a conoscere il "loro" Jons, tremando per l'emozione, non sapevano quale era ma sapevano come erano e sono amati e questo basta.
Una mattina mi ha chiamato Benso, sentivo le lacrime nella sua voce, il loro gattone se ne era andato nelle ore che precedono l'alba, quelle ore nelle quali la maggiore parte di noi scieglie di andarsene, sperando così di dare il meno disturbo possibile ma è inutile, quando si ama, sia umano o animale è uno strappo troppo violento per non sentirne l'immediato dolore.
Una parentesi, Jons era stato preso già adulto da un prestigioso allevamento, pagato tanto e venduto già malato.
La disonestà di certe persone fa schifo anche perchè sa di passarla liscia, a Jons è stata fatta una diagnosi, Jons è stato venduto perchè malato di reni.
Franca e Benso hanno tentato di tutto, anche la dialisi non è stata risparmiata a Jons, io non capisco come si può "vendere" un gatto che hai allevato e che in più ti ha fatto guadagnare dei bei soldini.
Magari se queste persone nascerebbe un figlio andicappato non ci penserebbero due volte a metterlo nel cassonetto.
Però abbiamo una speranza, fino a che ci saranno persone come Franca e Benso stiamo certi che il mondo continuerà a essere un mondo vivibile,
grazie Benso, grazie Franca,
un abbraccio grande ,
Cesy e company

sabato 10 marzo 2012

COME UNA LUPA...

Posso ancora correre, devo ancora correre!
Sperando di lasciare il dolore dietro di me.
Ancora posso essere una lupa che conosce solo la via della fuga, niente rimpianti o scuse.
Corro tra alberi caduti, strappati dai fulmini dell'estate o dalla pesantezza della neve invernale.
Ma quelli che più fanno intralcio sono quelli abbattuti giovani dagli umani.
Alberi adagiati, quasi sfaldati dal tempo, vecchi solo di ricordi raccontati mille e mille volte snobbati.
Alberi caduti senza rumore nel biancore dell'oblio, corpi lasciati soli su letti a mummificarsi, a volte non vengono mai trovati e si confondono con la terra, per loro solo una lupa lascia una carezza.
Ma quelli che gridano vendetta sono i giovani, alberi tagliati a metà, senza rispetto e lasciati lì con il sangue a fare da coperta.
Gridano e piangono, non permettono ai rami di piegarsi, stanni immobili eppure sono barricate.
Barricate contro chi non sa, solo una lupa può sentire la rabbia e il dolore della loro morte viva.
Anche le formiche non fanno nido, troppo il loro veleno fatto di anni e anni di speranza, germogli nascono ma troppa è l'indifferenza.
Solo una lupa può capire e correre per loro.
Si diventa lupa tante volte nella vita per dare spazio a chi non può.
Oppure semplicemente quando tu non ne puoi più.
Essere lupa è facile, è bello, sei tu e non sei tu.
Basta ritornare a quella che sei sempre stata, sentire il tuo cuore in un'altra dimensione e allora capisci.
Capisci che puoi ancora correre, puoi ancora sentire gli alberi che ti chiamano.
Quando c'è la luna piena, amica e sorella, sai che il tuo correre sarà un lampo d'argento sul confine del non ritorno.
Avrai occhi potenti e saprai guarire te stessa solo guardando la tua vita di ieri, nulla potrai cambiare ma imparerai ad accettare il tuo limite.
Fa male sapere che non potrai mai fare miracoli, ma accontentati di sapere ancora correre nella tua anima, di poter ritrovare l'incantesimo delle tue favole verità.
Non chiedere a chi non può dare, dai tu e basta, anche se a volte piangerai per l'indifferenza del prendere senza lasciarti nemmeno una carezza.
Fa nulla, vai oltre, ascolta solo il tuo correre, il tuo respiro è leggero, ogni problema si risolve da solo, tu non puoi manipolare la vita altrui.
Corri e ascolta te stessa, non sei una persona eccezionale, sei sono una piuma a volte una lupa o un'ape ma lo sai solo tu.
Non aspettarti dei ringraziamenti, sei solo una madre e come tale non conti, hai mille tasche da cui escono consigli mai richiesti, carezze mai volute, baci accantonati in covoni bagnati di lacrime.
Sei solo una madre che si crede lupa e è per questo che stasera corri.
Corri per riapropriarti della tua vita, mai fare bilanci, ci si perde sempre, la luna è piena e io non so ululare, anche come lupa fallisco, posso solo salutare attraverso un velo bagnato fatto di un amore infinito...