giovedì 23 settembre 2010

UN ALTRO COMPAGNO DI VIAGGIO

cuore Pictures, Images and Photos La nostra avventura continua e ora anche il defibrillatore impiantabile!
Sono 16 anni che conviviamo con questo cuore un pò lento e pieno di cicatrici, sia a pranzo cena e colazione ti preparo sempre le tue pillole, l'ultima come una buona notte te la servo con un bacio alle 22.
Se andiamo in vacanza come prima cosa preparo la sacca delle medicine, il resto è secondario.
Quanti esami in questi anni, anche le angioplastiche con i relativi stend sono solo fascicoli nella tua cartella medica.
Dieci giorni fa gli ultimi, un holter delle 48 ore e un ecocardigramma, tu sai che per me è sempre come la prima volta, mi torna la paura e l'ansia non mi da pace.
L'esito dell'eco l'abbiamo avuto subito, sembrava abbastanza bene, per l'holter naturalmente dovevamo aspettare.
Martedi mattina mi ha chiamato Fappani e sentendo la sua voce ho capito che qualcosa non andava.
L'ha presa alla larga, saluti e complimenti e poi ridendo mi ha chiesto se ero seduta, mi conosce bene, vero?
Sa la mia fragilità, sa come sono apprensiva e sa benissimo che sono due i cuori da curare, naturalmente ho dovuto sedermi, il mio di cuore stava urlando così forte che faticavo a sentire quello che diceva.
Troppo pesante la terapia e nonostante questo troppe artmie, per sicurezza lui consigliava di impiantare un defibrillatore.
Ho respirato a fondo e ho fatto mille domande, tu sai che con Fappani posso permettermelo, ci ha visto sempre assieme, è con me che parla della terapia che fai, lui sa che sono io quella che non si dimentica, e come potrei?
Abbiamo parlato a lungo e ci siamo lasciati con l'appuntamento di vederci oggi a mezzogiorno in clinica, così ti avrebbe spiegato tutto.
In questi giorni non ne abbiamo parlato più di tanto, il magone che avevo dentro ogni tanto si disperdeva in un pianto solitario e cercavo di vedere il lato positivo.
Oggi sei venuto a prendermi e mentre salivamo a Ome mi hai parlato, con calma mi spiegavi che non dovevo preoccuparmi più di tanto, che tu sapevi gestirti bene, naturalmente ti riferivi al tuo andare in moto, alle tue passeggiate in montagna.
Io fissavo le colline della Franciacorta, sbarravo gli occhi per tenere dentro tutte quelle lacrime che li stavano allagando, guardavo tutti quei colori autunnali confondersi in una macchia color oro e mi sentivo una vigliacca.
Non ti avevo detto niente, non ne ero stata capace, come dirti che dovevi riinventarti un altro vivere?
Come dirti che le tue gite domenicali in moto su per i sentieri delle nostre belle valli non erano più possibili?
Fappani come sempre è stato un grande, l'ha buttata sul ridere, l'ideale sarebbe andare in barca a vela!
Certo, non è una passeggiata, per un mese non potrai nemmeno guidare, non pensare che io ti faccia da autista, chiederai al sindaco che ci pensi lui se ti vuole in ufficio!
Anche ora che sto scrivendo, che sto buttando fuori questo mio disagio ti penso e mi viene da sorridere.
Sorrido pensando a dove sei ora, con la nostra Mara alle ferrate di Casto, sei pazzesco e ti amo perchè sei così, unico e speciale.
Sai darmi la certezza del tuo amore e sai farmi capire che la vita va vissuta attimo per attimo, assaporandola in ogni suo contesto, e quando fai una promessa la mantieni sempre, per questo sono quasi serena, ieri sera mentre ero nascosta nel tuo abbraccio mi hai promesso almeno 50 ancora insieme, per ora mi basta questo, poi vedremo ...
Domani è il tuo compleanno, auguri vita mia, che i nostri cuori siano capaci di sopportarci ancora per tanto ma tanto tempo.

lunedì 13 settembre 2010

INCONTRO


amicizia Pictures, Images and Photos



Per una volta tanto il mio computer si è animato e dallo schermo sono uscite persone in carne e ossa!
Ieri sera ho conosciuto  Messier , un ragazzo straordinario, talmente vero da aver voglia di metterlo in uno scrigno e tenerselo per sempre.
Assieme a  Gigipaso, (pardon ormai sarai sempre Luigi) un altro blogger e nostro Boss eletto ieri sera da tutti, davanti a una pizza abbiamo fatto serata fin oltre la mezzanotte.
Una serata da ricordare, abbiamo parlato di tutto e ancor di più tra risate e sguardi carichi di simpatia e di affetto.
Anche Amleto che da sempre mi gira per casa con una punta di mal celata gelosia nei confronti degli ultimi arrivati si è trovato a suo agio.
Amleto che con il suo nome e con la sua laurea imminente in filosofia da filo da torcere a tutti si è rilassato e goduto la serata a tal punto che ho dovuto quasi buttarlo fuori all'una di notte!
Anche le gatte hanno partecipato alla serata, Tiffany invadente da essere quasi zanzara, Sissi da principessa aspettava le coccole senza chiederle, Maya ci studiava da lontano e su tutte con la forza di un tornado stava Kora.
Kora che naturalmente è gelosa sia delle gatte che delle persone.
Kora che "deve" fare amicizia con tutti a forza di leccate in faccia, capirete che con i suoi 40 kg è un problema tenerla giù.
Insomma, una serata bella e movimentata dove i discorsi come ponti si posavano su altre parole e che incrociandosi creavano quell'armonia che da stupore nel vedersi così simili.
Messier ha voluto vedere la mia postazione di guerra (computer) così mi potrà immaginare mentre scrivo, si è seduto  sulla mia amaca-poltrona in terrazza e guardato la Maddalena, la nostra montagna bresciana, ha sbirciato un pò del mio mondo e ho sentito la sua simpatia.
Un mondo il mio fatto di semplicità, dove le priorità sono i sentimenti e il rispetto di ogni libertà.
Un incontro bello bello, un ritrovarsi e sentire che la lontananza non avrà importanza se nel cuore porteremo quello che ci siamo dati ieri sera.
Grazie Francesco, grazie Gigi (pardon Boss-Luigi)

 

venerdì 3 settembre 2010

FUNGHI


Photobucket



Come tutti gli anni sono stata a Saviore per cercare funghi.
Domenica sono partita e nel pomeriggio ero già nel bosco, un ritrovarmi a casa un ascoltare i cambiamenti attorno a me.
L'estate sta svanendo piano, i colori del bosco si stanno facendo più tenui, anche i rumori sono ovattati.
Camminavo piano e salutavo accarezzandoli i tronchi rugosi dei larici e dei pini, ogni tanto trovavo un fungo che pulivo e baciavo prima di metterlo nel cestino.
Alle sette ero a casa, una solitudine bella, senza alcuna fretta solo quella che arrivasse il mattino per partire.
Una notte un pò agitata che alle cinque e trenta ho chiuso alzandomi, era buio pesto, mi sono fatta il caffè e sono uscita a sentire l'aria. Pioveva e faceva fresco, mi sono cambiata mettendomi abiti più pesanti e un impermeabile, non mi faceva certo paura la pioggia!
Alle sei e trenta sono partita, il cielo era scuro e non si vedeva niente, ho iniziato a salire e a cercare lungo i costoni liberi di sottobosco, solo abeti altissimi dove la prima luce dell'alba riusciva Photobucket a entrare.
Piano piano la luce è arrivata anche se la pioggia scendeva dolcemente, non dava fastidio, era come se lavasse via la polvere dell'estate.
Ogni tanto mi imbattevo in un bel porcino che raccoglievo con tutti i dovuti onori, poi piano piano il cielo si è "allargato" e spiragli di sole filtravano le nuvole.
Mentre il sole illuminava a sciabola il bosco facendo brillare le gocce raccolte sugli aghi di pino e dei larici è arrivato il vento.
Un vento forte e rumoroso, una folata lunga che ha fatto fremere il bosco intero, una scossa che ha fatto staccare mille e mille aghi di pino e con loro le gocce di pioggia, e così come per incanto il bosco si è animato.
Una pioggia colorata fatta di mille colori mescolata a sibili forti, quasi delle vibrazioni, tutto il bosco era percorso da ondate di vita e io ne facevo parte.
Sono attimi che ho racchiuso dentro di me, sono certezze che mi aiuteranno quando ne avrò bisogno, è sapere di stare vivendo un momento irrepetibile, è capire che non puoi rompere quell'incanto, non puoi fare nemmeno un gesto, ti siedi e aspetti.
Aspetti, ogni folata di vento ti porta più in alto, anche il silenzio è fermo, solo il vento e mille arcobaleni intorno a me, è come essere in un tempio e aspetti.
Il trionfo del sole sulle nuvole è grandioso, il vento come un cavallo indomito galoppa tra le cime già innevate e si insinua tra gli alberi e scende cantando a valle.
E io c'ero, ho visto l'arrivo del nuovo tempo.
Anche le rondini erano già in partenza, il vento le ha spinte solo più veloci, chi rimane  può pensare a se stesso, finito il tempo della cova, fatto tutto quello che la natura richiede, ora possono pensare solo a mangiare per  sopportare il lungo inverno. 
Ho camminato fino alle due e raccolto i funghi che il bosco mi regalava, sono stata in posti a me noti, colmi di ricordi, il "mio bait", non più mio, ma nel mio cuore sarà  sempre mio e legato a me bambina. 
Ricordi di giochi con funghi come piattini e scodelle, marmellate di mirtilli e fragole, le more con i Photobucket loro artigli e su tutto quel gusto di polenta bollente messa nel latte appena munto e mangiata come se fosse un pranzo normale.
Ora so che era il pranzo dei poveri, ma allora era il pranzo che si consumava quando si andava a fare il fieno al "bait".
Ora nessuno fa più il fieno, lo comprano in pianura e poi ti spacciano le formagelle come se fossero di Saviore, ma non lo sono, le mucche non mangiano l'erba di montagna, nemmeno il fieno, allora che formagelle di montagna sono?
Nel pomeriggio ho pulito bene i funghi, qualche foto e poi riposo.
Martedì era una giornata splendida ma fredda, il vento sembrava arrabbiato, ululava e strattonava gli alberi, pochi Photobucket funghi, si sa che con il vento le spore scappano.
Mercoledì c'era già la brina, la neve è a metà montagna, anche le ultime rondini sono partite, le formiche rufus con i loro enormi formicai rallentano la ricerca di cibo, funghi niente, ho chiuso la Tana e sono partita.
Alle due ero a casa,  ho ritrovato l'estate e le rondini ma non la magia e neppure l'azzurro della mia Saviore.