Mi rifiuto ... mi rifiuto come mamma .... come essere umano che ama, che vive la propria vita rivolta verso il futuro,cioè i propri figli, mi rifiuto di credere che un padre abbia gettato via e lasciato morire così atrocemente le proprie creature.
Mi rifiuto di credere che abbia potuto mentire, che tutta la sua disperazione, il suo chiedere aiuto, la sua angoscia nel suo non trovarli era diretta solamente a salvare se stesso.
Mi rifiuto di credere che abbia passato notti senza incubi, mentre i suoi figli morivano poco a poco col terrore, anzi la certezza del "dover" morire.
Mi rifiuto di credere alla figura della madre, descritta dai media come una povera analfabeta, una donna tante volte bastonata per la quale la violenza è normalità.
Normale la violenza del marito, normale le botte del suo nuovo compagno, normale lo stupro subito dalla figlia, normale il non crederle.
Ma quanta dignità, quanto dolore chiuso nel suo volto oggi,mentre andava a riconoscere quel che restava dei suoi figli,
sicuramente pensava di abbracciarli, di baciarli...... quanto dolore chiuso in quel cuore martoriato ...
Si è vista anche la "nuova moglie" .... una bella sceneggiata ripresa dai tanti giornalisti ... urla ... svenimenti ... il tutto gettato in pasto a noi.
Noi che cerchiamo di capire, noi che stringiamo forte i nostri figli,
noi che diciamo "no ... a me no ... non succederà mai ..."
Non lo so perchè continuo a pensarli,
forse perchè mi sento in colpa per non averli potuti aiutare.
Quanti Ciccio e Tore dovranno ancora morire per capire che sono figli di tutti noi?????
Hai spiegato perfettamente i sentimenti che si provano di fronte a un fatto del genere.
RispondiEliminaCredo che siano nel pensiero di tutti.
Poveri bambini...non riesco o meglio non voglio immaginare cosa hanno provato in quei momenti. Condivido le tue parole. Ciao Piadonna
RispondiEliminaIo non sono mamma, ma Ciccio e Tore sì, sono anche figli miei... Ed è colpa di tutti se la loro morte è andata così... Anche dovesse essere un "semplice" caso "Alfredino Rampi", cioé un bimbo caduto per sbaglio in un pozzo... Perché non è possibile che un intero paese sapesse di QUEL pozzo e ci sono voluti 20 mesi e un altro bambino in pericolo perché venisse fuori la verità...
RispondiEliminaE anche io mi RIFIUTO di credere che sia stato il padre.
Perché l'orrore dei fratellini Brigida non può essersi ripetuto così, e in agonia...
Mi rifiuto.
Anche io!
anch'io penso a loro sempre , alla loro lenta agonia all'angoscia ,la paura del buio alla consapevolezza sempre piu atroce che mai nessuno sarebbe arrivato a salvarli .cari Ciccio e Tore sarete sempre nel mio cuore.
RispondiElimina... cara Pilar, mi hai riportato alla memoria quella notte pazzesca di Alfredino, mi ricordo l'angoscia e il non poter credere che la conclusione era solo .... DOVEVA essere a lieto fine, poi il senso di sconfitta e il dolore ... e poi i fratellini Brigida ... hooo se me li ricordo, come non seguire il loro caso così fuori da ogni norma????
RispondiEliminaRicordo bene la figura del padre, ma di più la mamma, il suo grido di animale preso in una tagliola quando la ruspa ha riportato nel nulla per sempre le sue già inesistenti speranze.
Grazie di averci ricordato che esistono tanti bimbi che la patina del tempo forse ha sbiadito , fa bene ricordarli aiuta a riflettere ... magari a non girarci dall'altra parte a volte per comodità a volte ( la maggiore ) per vigliaccheria.
un'abbraccio
.. e grazie anche a voi care amiche:
RispondiEliminaMarina sei dolcissima , so quanto i tuoi sentimenti siano sinceri ... non per niente siamo amiche da una vita..... pure a te Pia un grazie e un forte abbraccio, a te dolce Amarena un pensiero e che sia una buona domenica ....
Già... non dobbiamo e non possiamo dimenticare! :(
RispondiEliminaGrazie a te...