Stamattina sono uscita più tardi a camminare, ho aspettato che il buio fosse meno cupo.
Una mattina fatta di nebbia e umidità.
Ho lasciato a casa Kora capendo dal suo fingere di dormire la non voglia di accompagnarmi.
Mi sono avviata con la musica nelle orecchie lungo il solito percorso che porta al parco.
Mentre camminavo sulla pista ciclabile ho potuto costatare le varie postazioni delle "venditrici d'amore".
Ogni 50 metri uno schifo, sacchetti del macdonald con fuoriuscite di patatine e vari incartamenti compresi i bicchieroni di carta delle bibite.
Bottiglie di vino e birra rotte, con i cocci sparsi a formare una catena tra una postazione e l'altra, profilattici come palloncini sgonfi sparsi sulle siepi che costeggiano la strada, una desolazione unica.
Segni di una realtà che non conosco ma che capisco che deve essere molto vasta.
Basta guardare, ormai siamo talmente abituati a vederle che sono diventate invisibili, un esercito di esseri umani, donne di ogni età e ogni colore, tutte con una sola merce da vendere, loro stesse.
Ecco cosa pensavo arrivando al parco stamattina, a loro, chissà se sono costrette o no, chissà che sogni fanno, se hanno ancora dei sogni.
Il parco era immerso nel silenzio, le foglie sotto le mie scarpe erano mute, bagnate con i mille colori dell'autunno emanavano una solitudine che mi ha fatto male.
Guardavo le piante semispoglie, i rami trasudavano gocce di tristezza e mi sono sentita sola, la musica non aveva senso, così ho spento la radio e mi sono immersa in quel silenzio fatto di pensieri confusi e di passi sempre più veloci, i miei.
Allungando lo sguardo ho notato buttate sull'erba delle macchie rosso sangue, mi sono avvicinata e ho visto tre rose!
Rose rosse, perfette, buttate come omaggio non gradito. Non amo i fiori recisi, sanno di morte, ma stamattina ho raccolto quelle tre rose rifiutate e ora sono in un vasetto accanto a me. Il sole sta bucando la nebbia, piano piano vincerà questa battaglia e tornerà a splendere, so che sarà così anche per me.
domenica 15 novembre 2009
TRE ROSE
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Neppure io amo i fiori recisi: le avrei raccolte anch'io, l'ho fatto diverse volte.
RispondiEliminaPensa a quelle "venditrici", pensaci, Cesy: sono come quelle rose gettate....noi non possiamo sapere....
Un abbraccio (a bucare la nebbia).
molto bella la tua descrizione. sisi.
RispondiEliminaNon tutti possiedono questa tua capacità di vedere oltre una notte nebbiosa. Io non ce l'ho, ma leggo queste tue splendide parole con silenzioso consenso.
RispondiEliminaUn abbraccio Cesy! Non è facile incontrare persone con la tua sensibilità.
RispondiEliminaScena moderna perfetta descritta con la sensibilità del cogliere in un primo mattino di una città lunare fantasma che ha ben poco dei sogni della luna.. Tra le foglie morte trovi delle rose sconfitte che riemergono appena nella cornice della nebbia e le raccogli affettuosamente come per proteggerle e dare speranza ancora al cuore dopo tanto schifo..
RispondiElimina...Tornerà a scaldarTi e a scaldarci. Spero illumini anche il cammino di tante disgraziate e si spenga per i loro rufiani e clienti.
RispondiEliminaHai fatto bene a raccogliere quelle rose...
Un abbraccio forte, Carla
Sognano cose semplici: vivere la loro giornata in un bel vaso, dato che ormai sono state recise. Forse stiamo idealizzando troppo un mondo che è basato sul mercato: rose e persone che si vendono, per avere dei soldi che consentono di vivere con qualche agio in più e qualche disagio in meno. Alla fine rimane poco: rifiuti, morte e disfacimento; ma la vita continua, nonostante tutto, e lentamente, molto lentamente, migliora.
RispondiEliminachissà che sogni fanno, se hanno ancora dei sogni.
RispondiEliminaChe bello questo post! Sia per come è scritto, sia soprattutto per i pensieri che lo animano.
Ti abbraccio.
Ci sono realtà confinanti con la nostra ma non per questo visibili. Mi rendo conto che in città deve essere difficile evitarle. Dove vivo io non c'è niente di simile, per fortuna e per il momento. Forse è solo che manca l'economia giusta.
RispondiEliminaAloha
Mi ripeto ogni volta,ma è la realtà:è difficile trovare altri che descrivono così bene il quotidiano,la vita reale,con i suoi sentimenti e le sue angosce.Bellissimo post,come sempre!La riflessione che ne scaturisce,penso sia giusto rimanga personale,per rispetto di quelle donne,arrivate qui con tante speranze a cui sono state tarpate le ali.Ti auguro una settimana piena di sole,senza nebbia ad oscurarlo.Un abbraccio forte.
RispondiEliminaBella intensa riflessione sul male di vivere
RispondiEliminaUn sorriso sister...
RispondiEliminaAnche se recise, le tre rose trovate tra gli sterpi, rappresentano come un segno di speranza e di rinascita.
RispondiEliminaUn po' come la luce che vince sulle ombre.
c'è molto da far rinascere...
RispondiEliminache il rifiorir dei colori di quelle rose sia un buon segno...
Molto bello e molto ben raccontato. Anch'io non amo recidere fiori nei prati o in qualunque posto naturale dove nascono. Ma ho un piccolo vasettino su un angolo del tavolo dove amo esporre solo tre o quattro piccoli fiorellini con un pò di verde e questa mattina vi ho messo: tre ciclamini, raccolti sul balcone e tre rametti di verde del gelsomino e ora sono lì che mi sorridono cercando di allietare la mia giornata. Ero passata solo per un saluto e guarda quanto ho scritto. Un abbraccio Maria
RispondiEliminaHai fatto una desrizione perfetta del vivere al giorno d'oggi, del vivere chevediamo noi che ci alziamo molto presto al mattino e usciamo in queste nebbie e nebbiokine autunnali, che rendono ancora più forti queste sensazioni
RispondiEliminaTe ole be, Cesy.
RispondiElimina...al tuo cammino mattutino spendo una freccia a favore di queste disperate, dandoti in lettura una mia poesia già pubblicata tempo fa.
RispondiEliminaIL TRENO DELLE LUCCIOLE.
Notte sempre uguale ad altre mille notti.
Sempre a quell’ora e sempre su quel treno.
Alla stazione si sale.
Tante farfalle sbiaditamente colorate.
Occhi incerti, stanchi, smarriti,rassegnati, su volti di pelle nera.
Come triste scolaresca in gita del rimpianto, si siedono l’una accanto.
Alcune scenderanno alla prossima stazione.
Si truccano il viso per nascondersi in tristi maschere d’ebano.
In un attimo,senza spogliarsi,si trasformano,
come da rituale a memoria imparato.
Vesti sgargianti, colori eccessivi, profumi pesanti.
Scendono scivolando verso il silenzio
di un’altra notte disperata nella nebbia del dolore.
Chi resta attende le fermate successive, sino all’ultima stazione.
Un telefonino suona. Bisbiglii sussurrati in misteriosi idiomi.
Forse si rassicura una lontana madre, che tutto va bene.
Il lavoro è dignitoso e ben pagato.
Domani ti spedisco,mamma ti voglio bene.
Occhi incerti, stanchi, smarriti,rassegnati, su volti di pelle nera.
baronerosso1
IO coltivo rose antiche, una passione che nutro da ormai un decennio, mai le ho recise, e le poto solo se cominciano a seccare alcuni rami, come te, penso che i fiori recisi sappiano di morte, o di inizio di morte certa..
RispondiEliminaUn bacio dolce Sister..
F.
BUON MARTEDI'
RispondiEliminaI fiori sono cose bellissime e danno gioia e amore, si amore che quelle donne non conoscono e sono sfruttate per un mestiere più antico del mondo.
RispondiEliminaCiao
Grazie della visita e del commento :)
RispondiEliminaUn caro saluto
al che sono contento che ti sia piaciuta la poesia di saffo che ho postato stamani ciao.
RispondiEliminaBuongiorno sister...
RispondiEliminaquei fioriellini che hai messo in quel vaso rinasceranno...come i tuoi sogni....
RispondiEliminaun bacio tesoro, ti tengo stretta...non abbatterti.
anna
BUONA GIORNATA
RispondiEliminaVolevo augurarti un BuonGiorno!!
RispondiEliminaBuona giornata sister...
RispondiEliminaBuona giornata cara..baci..
RispondiEliminaAnna..
Mai come quest'anno queste giornate così uggiose mi deprimono , sarà che il pensiero va tutto a mia madre che giusto un anno fa mi ha lasciata e il suo vuoto è incolmabile, un grosso saluto Carla
RispondiEliminaBuona giornata
RispondiEliminabello mi piac come scrvi. ne ho letto uno eh...dalle prostitute alle rose dalla tristezza squallida all'amore acceso. un bel contrasto...i raggi di sole sono li' dietrole nubi, aspetta che le nubi passino e tata'...
RispondiEliminaL'autunno è triste ma ha colori magnifici dipende da come lo si guarda..
RispondiEliminaAnch'io amo i fiori specialmente quelli piccolini che crescono anche senza essere coltivati .
Ciao cara
Un regalo non apprezzato ma che grazie a te hanno ritrovato il loro valore e la loro dignità. Chissà se un giorno anche quelle persone che marciano ogni notte per quelle terre la ritroveranno...
RispondiEliminaBuon fine settimana sister
RispondiEliminae da un bel po' che non passavo da qui, sempre bello il tuo blog...ciao
RispondiEliminaBuon fine settimana a tutti
RispondiEliminaCommoventi e un pò tristi le tue parole....
RispondiEliminaUn abbraccio!
La realtà che ti circonda è un po' anche la mia...
RispondiEliminaFelice fine settimana.
Un narrare vivo e triste. Le rose recise hanno consolato la sporcizia e la miseria umana.
RispondiEliminaNon credo tanto alla costrizione ma a questo decadere di fine cultura.
Un abbraccio.
danis
hai raccolto le rose. che bello.
RispondiEliminaBuon fine settimana
RispondiEliminabuongiorno , e che davvero sia una buona giornata!
RispondiEliminaA volte ti viene un impeto d'amore per tutti i derelitti del mondo, l'infelicità degli altri è quella di noi tutti, un essere umano che soffre è una sconfitta.
Buona domenica dolce Sister..
RispondiEliminaVero, un velo di tristezza c'è nel vederle crescere, e sono consapevole che ,a mano a mano diventano grandine, diventeranno anche indipendenti :) le osserverò da lontano, sperando che non si mettano mai nei guai..
Un bacio
F
passi una buona domenica tesoro.
RispondiEliminaBacio LILLA
Magari erano state lasciate apposta, quelle tre rose, per la persona che, passando, le avrebbe colte...
RispondiEliminaun saluto,
micky
Un bacio.
RispondiEliminaSe uniamo all'autunno le immondizie scaricate un po' dovunque, la stagione dalla malinconia si veste anche di depressione...
RispondiEliminaBuona settimana Cesy! un abbraccio ed un sorriso!
RispondiEliminaaffettuoso abbraccio
RispondiEliminag*
Anch'io le avrei raccolte. Ci sono gesti necessari, dettati dal rispetto per la vita, dall'amore per la vita. Nonostante tutto. Piacere di aver scoperto il tuo blog. NM
RispondiEliminaCiao e buona giornata!
RispondiEliminaun abbraccio a presto!!!
RispondiEliminaSì. Sarà così anche per te.
RispondiEliminavincerai la battaglia contro la nebbia, come il sole.
Mimì
blog e post molto suggestivi.
RispondiEliminaBuongiorno signora
RispondiElimina....3 è il numero dell'amore..
RispondiElimina..le rose rosse sono simbolo d'amore....
Tu le hai raccolte...recise..abbandonate..
le hai portate con te,abbeverate di premure,intrise di una vita più lunga....
E se anche questo non è amore...
un gesto delicato,
come te.
*E*
Ciao Cesy, ho letto il commento, mi dispiace tanto per Mefisto, anche Dante che ha dovuto lasciare Ito (ma la cosa è diversa, Ito viveva fuori e ogni tanto entrava a mangiare e dormire) da solo e senza casa, non è tranquillo. Se avesse due lire so già che comprerebbe un vecchio camper per piazzarlo vicino ai luoghi di scorribanda del micio, per stargli vicino quando va in Toscana. Se vuoi farti una risata vieni a vedere la bici che ha approntato per il trasporto della sabbietta...Io a volte lo vedo in mezzo alla gente che si stupisce e fa le facce e scoppio a ridere
RispondiEliminaun abbraccio
Holly