Abbiamo lasciato Sissi sotto il divano, ricordate?
Incavolata e affamata ma decisa a resistere ad oltranza!
Ricordo bene il periodo, era verso la fine di Dicembre del 1996.
Dal 1 di Gennaio 97 sarei rimasta a casa dal lavoro, finalmente avrei fatto solo la mamma a tempo pieno, casalinga felice con mille interessi messi da parte durante gli anni lavorativi.
Ora guardando Sissi, pensavo con fiducia alla lotta che mi aspettava, contenta del tempo che potevo dedicargli per farmi accettare ed amare da lei.
Ricordo con piacere quelle ore, io seduta vicino al divano che le parlavo dolcemente, cercando di avvicinarmi con la ciotola del cibo, per poi fermarmi davanti al suo furioso soffiare e l’annaspare dei suoi artigli pronti a lasciarmi addosso il suo rifiuto.
Il cibo lasciato a distanza di sicurezza, la cassetta per i suoi bisogni in caldaia.
Durante il giorno non mangiava, quasi a dimostrarmi che non la “comperavo”,
non andava neppure “in bagno”.
Ma la notte!
Di notte protetta dall’oscurità mangiava, mangiava dosi industriali di crocchette e umido, e usava il bagno.
Se mi alzavo, incuriosita per vedere la sua reazione all’ambiente, immancabilmente vedevo i suoi occhi d’oro che mi fissavano indifferenti da sotto il divano.
Poi ho iniziato a dargli la pappa solo in mia presenza, parlandogli dolcemente allungavo la ciotola; le prime volte rispondeva soffiando e guardandomi con astio, poi piano piano si avvicinava al cibo, mangiava con gli occhi fissi nei miei, pronta a balzare sotto il suo rifugio al primo movimento sospetto!
Così per 40 giorni!
Ma ogni giorno che passava Sissi si avvicinava di più alla ciotola che io tenevo sempre più vicino a me.
Mangiava vicino, certo, ma non l’avevo mai sfiorata, i suoi occhi dicevano che non era pronta.
Non era pronta a lasciarsi alle spalle il suo passato, non si fidava di nessuno, ma io non riuscivo a lasciarla stare, lei era la “mia gatta”, no, di più, lei era me.
In Sissi ho trovato tante cose di me, nel suo modo di chiedere senza dirlo, il suo rannicchiarsi per prendere le coccole ad occhi chiusi, facendo finta di dormire, il suo “sorriso” nei momenti di solitudine che ci trovava felici di essere assieme.
Ecco che sto divagando, ma torniamo alla mia principessa.
La prima timida carezza è stata una conquista da Everest, sole io e lei, con quegli occhi che mi parlavano, mi chiedevano di non farla soffrire.
Era disposta a ritentare, ma solo con poche persone, ed io ero una di quelle.
Dovevo accettarla così, con quel suo carattere spigoloso, ho allungato la mano toccando il suo mantello d’argento e ho sentito la paura attraverso il suo corpo irrigidito.
Avrei voluto stringerla tra le braccia, accarezzarla e baciarla, ma sapevo che non potevo, era lei che stabiliva le regole, lei che dava il tempo.
Una cosa strana, non ha mai fatto le fusa, se a volte succedeva, si fermava spaventata e si guardava attorno quasi a cercare il colpevole.
Per oggi basta, ora Sissi è fuori dal suo volontario esilio.
Alla prossima…
sarà l'indole carica di sensibilità che ho nel cuore, ma.....questa storia è allucinante, da farci un libro.....aspetto l'abbraccio e le coccole!......di Sissi!....ciao
RispondiEliminaBuongiorno sono a Roma di nuovo. smk
RispondiEliminapasso per invitarti alla mia festa virtual del mio compleanno che si terrà il 10-06-2008 sul mio sito:http://echidipoesia.com, ci saranno giochi ed un regalo da portare via, porta tutti i tuoi amici del tuo blog e non
RispondiEliminati aspetto
baci baci iry
Semplicemente... quanto vorrei trovare un umano che si prende la briga di fare ciò che hai fatto tu con la micetta con me...
RispondiEliminasarebbe davvero bello. ma lo ammetto, al momento soffio molto... e ci sono tante ferite da curare...
grazie per essere passata nel mio blog.
C.
Quando si amano gli animali ...siamo sicuramente delle belle persone..e tu sei davvero speciale cara amica
RispondiEliminaTi abbraccio
Biby
Sei stata grande (!) hai saputo rispettare i tempi ed ascoltare il reale bisogno di Sissi ed è per questo che oggi puoi raccontare una bella storia a lieto "fine".. cosa che purtroppo non sempre succede quando le persone prendono con sè degli animali turbati.
RispondiEliminaTi lascio un sorriso e un grande abbraccio! :**
Come scrivi bene!
RispondiEliminaNon posso fermare le lacrime ogni volta che leggo di questa splendida gatta.....
RispondiEliminaUn abbraccio forte!
vieni sul mio blog c'è una cosa che ti riguarda
RispondiEliminasempre più bella e coinvolgente questa storia...
RispondiEliminabacioni buona giornata
Ciao carissima,
RispondiEliminagrazie come sempre per le tue parole!
E grazie per questo racconto che è sempre più bello e mi fa conoscere sempre più un pochino di te!
Un bacio.
Martina.
Bello leggerti...
RispondiEliminaE' stato un piacere incrociarti...
Un abbraccio*
bella la tua gattina, davvero molto bella
RispondiElimina...un bel caratterino...la gattina...
RispondiElimina...la sua bella testolina deve contenere terribili esperienze che
ne hanno provocato questi atteggiamenti che, in sostanza, sono di autodifesa e diffidenza...
che bella storia...ma del resto i gatti sono cosi, sempre padroni loro della situazione, il loro 'concedersi' alle coccole è solo a loro discrezione e se ne han voglia, amo il gatto proprio per qst loro carattere che , pure io, mi ritrovo moltissimo....penso che nella mia vita precedente devo essere stata un gatto o , cmq , un felino.....
RispondiEliminaun abbraccio e buona serata cara!
Salutino serale :-)
RispondiEliminadio mio, chissà cosa ha passato... poverina...
RispondiEliminami emozioni sempre con i tuoi racconti...sei dolcissima!
RispondiEliminati abbraccio forte!
...perchè tu credi che esita per davvero?
RispondiEliminaDovevi proprio amarla moltissimo...
RispondiEliminaTenero il racconto..
Grazie per essere passata : )
P.s. ma sei di Brescia?
"Avrei voluto stringerla tra le braccia, accarezzarla e baciarla, ma sapevo che non potevo"
RispondiEliminaUn abbraccio e buona serata
Mi hai proprio emozionata. Io sono una gattofila da quando ero alta come un barattolo. Li amo infinitamente i gatti; sono il proseguio del mio essere.
RispondiEliminaBuongiorno sister...
RispondiEliminaSissi e Billy, una bella accoppiata.....loro almeno ci fanno compagnia, senza pretese.
RispondiEliminaCiao Sister.
Federico
Ciao Cesy cara, un abbraccione! :)
RispondiEliminaSuny
E' bella la storia di Sissy, è la storia di una rinascita.
RispondiEliminaun abbraccio
Rue
E' una storia meravigliosa! anche io mi riconosco molto nei miei gatti..sono una parte di me...
RispondiEliminaè una storia bellissima e commovente, sopratutto per chiama i gatti e si occupa di una certosina un po' selvaggia...
RispondiEliminagrazue
che meraviglia la tua gatta!!!!
RispondiEliminaConquistare la fiducia richiede sempre molta pazienza e sacrificio. A volte un passato non è mai facile da estirpare, rimangono le cicatrici. Ma sissi è amata e coccolata ora, ha trovato una vera casa.
RispondiEliminacome va con Sissi?.......ciao
RispondiEliminamolto bello ciaoooo
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