Chissà perchè si sentiva così strana, pensava Paola mentre guidava velocemente verso la casa dei suoi genitori.
Strana non era la parola giusta, arrabbiata, ecco forse definiva meglio quel sentimento che la stava invadendo.
Le telefonate di sua madre erano una rarità, quando chiamava era solo perchè qualcosa non andava e questo a lei non piaceva.
Non le piaceva essere messa ai margini della famiglia, anche se in verità era stata lei a scapparne via in fretta e facendo ben capire i suoi confini.
Confini circondati da mura altissime, dove nessuna scala sarebbe bastata per raggiungerla.
Ma anche questo era solo una richiesta di essere conquistata, solo che "loro" avevano accettato tutto questo con un sospiro di sollievo, una figlia in meno, un problema in meno.
Ma quando c'era un problema si ricordavano di Paola, forse perchè lei correva sempre, forse perchè lei inconsciamente cercava ancora la loro approvazione e il loro amore.
Anche quel pomeriggio era stato così, Paola stava correndo perchè sua madre le aveva telefonato, naturalmente piangendo, dicendo che papà doveva fare l'esame istologico dell'espettorato.
Brutto segno, anzi bruttissimo segno pensava Paola, dopo anni passati a lavorare in ospedale sapeva come andavano le cose.
Arrivò a casa e trovò sua madre sul divano che piangeva e suo padre smarrito tra un mucchio di carte e esami scritti in "medichese", con lastre fatte recentemente e tutte negative.
Cercò di ricostruire tutta la storia, dalla tosse persistente a quelle tracce di sangue che però non sembravano proprio sangue, sembravano ecco.....
Paola che nonostante fosse in pensione conosceva tanta gente che ancora lavorava in ospedale, sapeva come muoversi e non perse tempo.
Con una telefonata in anatomia istologica fissò già all'indomani la consegna del prelievo, poi chiamò la caposala della Pneumologia e fissò una visita con il primario.
Ora bisognava solo aspettare, già, aspettare e pregare.
Quella notte Paola non riuscì a dormire, già una volta, anni prima c'erano state tantissima corse, già una volta papà era stato toccato da vicino da quel male schifoso ma allora erano riusciti a batterlo.
Alle 8 erano già in ospedale, tre barattoli sterili consegnati quasi con vergogna ma con l'urgenza negli occhi, presto, fate presto....
Quando la tragedia si affaccia alla porta, scompaiono i ricordi di malumori, ripicche, contrasti. Rimane solo lei, la tragedia, potente, dominatrice dei nostri pensieri e dei nostri cuori.
RispondiEliminaUn grande abbraccio, Cesy.
Purtroppo conosco l' angoscia di queste attese
RispondiEliminal' ansia e la paura che attanaglia.
In questi momenti si ricorda tutto
e si dimenticano tante cose........
Ti abbraccio con tutto l' affetto di cui sono capace.
Un abbraccio.
RispondiEliminaBellissimo quello che hai scritto, una verità che ha toccato molti (uno sono io) e leggendo mi sono ritornati in mente tutti i pensieri e i timori vissuti pochi mesi fa.Grazie.
RispondiEliminaCiao
Ciao conosco bene queste attese, mio marito e mio figlio ancora sento l'angoscia di quei giorni.Hai scritto molto bene, anche se è molto triste.Un caro saluto
RispondiEliminaUn post ricco di valori introspettivi veramente notevoli.
RispondiEliminaSicuramente leggerti è, per ognuno di noi, rivedersi.
Sei sicuramente la figlia che tutti i genitori vorrebbero avere.
Un abbraccio forte a te e ai tuoi.
Spero vada tutto per il meglio.
RispondiEliminaforza!
per quello che hai scritto e per la tua situazione!
RispondiEliminaLa paura della morte è solo la paura della vita.
Non vedo da qui le img...
RispondiEliminaun sorriso
Era un po' che non passavo... gli ultimi due post esprimono tanta angoscia e mi dispiace davvero! Un abbraccio grosso!
RispondiElimina
RispondiEliminaQuando ho letto il titollo del post, pensavo ti volessi riferire alle morti in culla, ma quello che ho potuto scorgere dalle tue parole non ha niente di meno dell'angoscia che può colpire una madre in quel frangente.Ogni volta che leggo così, qui da te, vorrei che non ti riferissi a cose vere, tanto dolore traspare, ma credo che sia una speranza vana.Cosa dire, allora?Solo che ti abbraccio, col cuore.
Il tuo post mi evoca ricordi analoghi e altrettanto angosciosi. Ma è la legge della vita, conoscere la malattia e poi anche la morte di chi ci ha dato la vita. Che gtragedia tremenda quando accade il contrario.
RispondiEliminaUn caro saluto
M.
Conosco l'angoscia: anch'io ero spessissimo contattata dai miei genitori, pensa erano entrambi sofferenti di varie patologie. Tua madre si rivolge a te anche perchè sei del settore e con le tue conoscenze è più facile reperire i medici specialisti. I tuoi genitori sanno che perla di figlia sei, anche se non lo dimostrano essi sanno e ti vogliono un mondo di bene.
RispondiEliminaContinua a prodigarti per loro, vedrai che appagamento sentirai.
un caro saluto
annamaria
RispondiEliminaNon posso che lasciarti un abbraccio. Certe situazioni non possono essere risolte con le parole...
Un sorriso sister
RispondiEliminaContinua!
RispondiEliminaAiuta.
RispondiEliminae il presto è importante, è basilare per batterlo e combatterlo. in bocca al lupo
...quando i figli si dimostrano migliori dei genitori...il ritorno di questa magnifica figlia non rassomiglia a quello del figliol prodigo, ma di una profonda espressione d'amore...
RispondiEliminaBuon mercoledì sister
RispondiEliminaLa malattia e' tremenda, ma si deve combatterla e si puo' vincere.
RispondiEliminaCon la mia mamma non c'e' stato niente da fare:il tumore al pancreas e' implacabile.
Per il mio papa' invece la diagnosi tempestiva gli ha salvato la vita.
Mi piacerebbe leggere il sequel di questa storia, se ce n'e' uno.
A presto
Claudia
RispondiEliminauna realtà? ciao anima bacio
Buon giovedì sister...
RispondiElimina...ci sono baratri tra figli e genitori che svaniscono quando il tocco reale della morte cerca di portarceli via...
RispondiEliminaun caro saluto Sister...
Fai un buon fine settimana...
RispondiElimina
RispondiEliminacara Amica....
sei generosa con noi ..... i tuoi sentimenti , la tua vita che in parte oramai è pure nostra....
ci si ri-trova per queste vie.... tutti quanti...
la nostra vita è solo un conto alla rovescia , posso dire che venedo in questo mondo iniziamo a morire...?
ti abbraccio Cesy con tutta la mia forza ....
a presto
gigi
RispondiEliminaunisco anche il mio abbraccio ... forte
Con i tuoi racconti non manchi mai di appassionarmi, di emozionarmi, di intenerirmi, di coinvolgermi.
RispondiEliminaCon il tuo rievocare e rivivere gli eventi in modo cosciente sia a livello razionale che emotivo spesso mi aiuti a liberarmi di ansie e conflitti condivisi.
Accade quello che Aristotele definiva catarsi:"purificazione delle passioni, indotta negli spettatori della tragedia".
Un forte abbraccio affettuoso.
RispondiEliminaE' toccante il tuo modo di descrivere le cose, e non ci importa il seguito, ma l'intensità dei sentimenti che esprimi.......
Ciao cara amica .....buona domenica
Un altro racconto così vivo che ci fa sentire partecipi degli avvenimenti....
RispondiEliminaSei una pittrice di parole.
Buona domenica... per l'estate aspetto che arrivi, qui al momento è autunno.
Bacioni.
Comprendo quell'angoscia, so cosa prova Paola...
RispondiEliminauna carezza
A.
un racconto vivo... mi hai fatto sentire vicino a Paola.
RispondiEliminaCiao Cesy buona domenica.
RispondiEliminaSembra che la storia si ripeta...Stesse corse, stesso affanno, stessa ansia...
Allora per me era mia madre...
Un abbraccio
Anche in me hai riacceso ricordi lontani, Cesy. Mi hai ricordato un'interminabile attesa per un intervento che doveva essere banale e stranamente non finiva mai e nessuno ci diceva niente...solo ad operazione conclusa ci è stato detto quello che avevano trovato alla mia mamma, e non erano calcoli...
RispondiEliminaMi pare di capire che il tuo racconto sia vero e ti appartenga, purtroppo: ti lascio un abbraccio grande, coraggio.
Buongiorno carissima M.
RispondiEliminaMi piacciono molto le biografie rispetto a racconti di fantasia perchè raccontano storie di vita vissuta.
Ti sono molto vicina e capisco che tutt'oggi è vivo in te il dolore.
Per rilassarti sei invitata a rispondere ai nostri test per l'estate.
Se hai voglia e tempo passa a trovarci.
Un saluto affettuoso da thelma&luiss
Buon inizio di settimana con sorrisi sister
RispondiEliminaHo letto trattenendo il fiato, perché si percepisce che si tratta di vita vera, di sofferenza vissuta. Grazie per l'emozione, Cesy e un abbraccio solidale.
RispondiElimina...ogni giorno si riparte...
RispondiElimina...ogni mattino ci può fare compagnia, col sorriso che si può leggere guardando la natura, anche se sta piovendo:-)
RispondiEliminaMi tornano alla mente momenti bui e senza speranza. E' quella la cosa peggiore: l'impossibilità di sperare. Con tutto il resto s'impara a convivere. Un abbraccio...
Un abbraccio sister
RispondiEliminaL'amore è amore senza vincoli,senza tempo, senza spazio, nè misura....
RispondiEliminaPaola fa altro che giustamente accatastiamo nel sottoscala dell'inconscio...
Ca....zpita chissà perchè l'inconscio me lo immagino in basso mentre il super-io in Alto!!
ti saluto caramente!!
mc.
Ora credo di aver capito.
RispondiEliminaE' questo.