Stordita e incapace di pensare si ritrovò a camminare cercando la macchina.
Non aveva memoria, non sapeva cosa fare, solo un pensiero martellava dentro lei.
Un pensiero che rimbombava contro le pareti del suo cuore, urtava tra le costole come pugnalate per poi strizzarle le viscere facendola sussultare.
Finalmente trovò la macchina, come un automa salì, appoggiò la testa sul volante mentre un conato di vomito le saliva dalla gola secca.
Pensò di svenire, magari era un sogno, magari si svegliava nel suo letto accanto a Davide, l'avrebbe abbracciato raccontandogli l'incubo e avrebbero riso, si, doveva essere così, Dio Ti prego fa che sia così!
Ma le parole del medico dentro lei e la luce dell'insegna del Pronto Soccorso toglievano ogni illusione, era sveglia, non poteva scappare da nessuna parte.
Guardò il sacchetto di plastica che aveva buttato sul sedile e dal quale usciva la camicia di Davide, da lì aveva capito la gravità della cosa.
Certo al Pronto Soccorso erano attesi, come erano entrati c'era già un cardiologo ad aspettarli, ma questo non l'aveva spaventata, Davide era stato da un cardiologo nel pomeriggio il quale gentilmente lo aveva indirizzato in reparto per ulteriori esami, avrebbe telefonato lui ai colleghi.
Come falchi l'avevano attorniato, spogliato e attaccato al monitor mentre l'infermiera prelevava il sangue per gli enzimi.
Lei seguiva tutto senza voler capire niente, si cantava una nenia muta, il suo cuore batteva forte contro le costole, mise una mano sul seno come a monito di quella fretta, cercò di vedere Davide tra quei camici bianchi.
Sembrava stanchissimo, pallido e con gli occhi chiusi, per un attimo ebbe paura, una paura folle, ma poi pensò che era tutto così assurdo, non poteva succedere a loro, loro no, loro avevano tanto da fare, stavano ancora costruendo la loro vita e poi la loro bimba aveva appena due anni!
Vide arrivare di corsa il tecnico del laboratorio, sentì l'abbaiare furioso del cardiologo mentre litigava con la caposala dell'Unità Coronaria, dovevano spostare un vecchio, subito, immediatamente, in Pronto Soccorso c'era un uomo di 40 anni sotto infarto e l'avrebbe portato su subito.
Ancora non voleva capire, ancora si guardava attorno quasi a cercare l'uomo che stava male, poi il medico la cercò con lo sguardo, a passi veloci le fu accanto e le tese la borsa con tutti i vestiti di Davide, l'aggredì con parole dure, lei che lavorava in ospedale non si era accorta che Davide era sotto infarto da tempo?
Lei cercò di parlare, balbettando cercava di giustificarsi, certo che l'aveva sospettato, per questo c'era stata la visita dal cardiologo, ma come si fa ad obbligare un uomo a fare determinate cose se lui non vuole?
Rincorse la barella fino alla porta che le fu chiusa in faccia, poi aspettò e aspettò ancora, alla fine si ritrovò in macchina riversa sul volante e schiacciata da quella orribile verità.
Davide era gravissimo, guidò piano fino a casa cercando le parole per comunicare ai suoi bambini l'accaduto.
Mentre spegneva la macchina,in quel preciso momento capì che la sua vita era cambiata, mai più sarebbe stata come prima, mai più sarebbe andata a dormire pensando che il domani sarebbe stato certo, alzò gli occhi verso il cielo e pregò.
mercoledì 11 agosto 2010
COME CI CAMBIA LA VITA
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cara Cesy, hai dato forma di parola a paure e a situazioni che covano dentro perché si son vissute, magari in forma diversa, con lo stesso comun denominatore dell'angoscia.
RispondiEliminaUn saluto d'affetto.
z.
grazie Cesy per il tuo commento e scopro con piacere il tuo bellissimo blog e la tua scritttura davvero particolare... piccoli racconti densi di suggestioni...
RispondiEliminabuon giovedi ciao.
RispondiElimina
RispondiEliminabellissimo il racconto, che sia vero o meno...
Dimmi una cosa Sister...
RispondiEliminati è mai capitato di vivere un sollievo ?
ti è mai capitato di ricevere un sorriso ?
ti è mai capitato di sentirti dire grazie ?
ti è mai capitato di provare calore ?
non posso credere che la tua vita sia solo dolore
non posso credere che la tua speranza sia solo di sofferenza
perchè allora non posso credere che tu ancora creda.
ciao
GB
grazie Renata,
RispondiEliminasono situazioni che viviamo tutti prima o poi,
un abbraccio.
Eligio,carissimo, ti aspetto,
buone vacanze e divertiti!
Sorgente ti ringrazio,
anch'io giro per i blog cercando emozioni,
una carezza.
Si Zena, quell'angoscia che ti fa annaspare, quel dolore che ti sveglia di notte e ti fa fare cose strane come ascoltare un respiro e contarne il ritmo....
laitetchocolat, grazie a te, è stato bello trovarti e leggerti,
a presto.
orematt , buon giovedì e buon ferragosto a te.
fruttacandita che sia vero o no non ha importanza,
una cosa è certa, tutti conosciamo quella voglia di volere che sia stato solo un sogno e non la realtà quando fa tanto male,
ciao e buona giornata
caro il mio Astro,
RispondiEliminasono la persona più solare del mondo,
la mia vita è colma di sorrisi e di grazie,
grazie detti ridendo, con la gioia negli occhi e con il sollievo di sapere poter contare su amici fraterni.
La speranza non è mai sofferenza e la vita non è mai solo dolore,
Mi spiace di averti dato questa idea, e si che sai molto di me,
Questo mio spazio a me va bene così, sicuramente non c'è obbligo di lettura ma non voglio cambiare, vedilo come un capriccio, fa conto che sia un diario di una vecchia adolescente e per questo buttato lì senza ne capo ne coda,
ciao
se va bene a te....
RispondiEliminaio preferisco il sole
le stelle
il cielo
ciao Sister
stammi sempre bene
io vado via
Ciao Astro,
RispondiEliminabuona vita
Bellissimo racconto, ho l'impressione di una vicenda vissuta. Brava.
RispondiEliminaCiao
Ho l'impressione che sia una storia vera, vissuta anni fa , e rielaborata in forma letteraria...
RispondiEliminaIi sono compenetrata tanto! mio figlio , il mio primogenito, è stato colto da infarto a 41anni, sembrava che fosse soltanto un mal di stomaco, ma non passava, poi si sentì mancare e fu portato di corsa al pronto soccorso.
RispondiEliminagiorni tremendi per me, a mia volta grave in ospedale, impossibilitata a stargli vicino e a confortare mia nuora e i miei nipotini...
momenti che non auguro a nessuno... per fortuna mio figlio ce l'ha fatta, sta bene adesso, ma le nostre vite hanno acquisito un valore diverso, si è felici ogni giorno di essere vivi, si gioisce per un mattino di sole, per un sorriso di un bimbo, per ogni piccola cosa piacevole.
sei molto brava a narrare, ho vissuto il pathos come in prima persona.
ciao
RispondiEliminaQuella stessa sensazione di angoscia, di impotenza l'ho vissuta ormai tanti anni fa, quando quello che descrivi, è successo a mio padre.Guardare un uomo che fino a pochi minuti prima stava lanciando le sue biglie su un biliardo, attaccato a dei tubi, bianco come uno straccio, senza sapere se sarebbe mai potuto tornare a casa, normale come prima, è una sensazione che non auguro a nessuno.Tu, come al solito, l'hai saputa rendere tangibile ed è facile veder scorrere le immagini di cui parli, quasi spettatore esterno.Un abbraccio e tanti tanti sorrisi! Roberto.
grazie Jesino,
RispondiEliminaun abbraccio.
Dweia, Polli è ancora nel mio cuore,
grazie per la tua sensibilità, non è da tutti...
nonnacarina, c'è sempre della verità in quello che scriviamo,
un abbraccio a Te e Bimbe
cristinabove dirti che mi spiace per Tuo figlio è banale ma conoscendo bene anche "il dopo" possiamo dire di essere state fortunate, possiamo ancora guardare occhi amati e gioire del nostro vivere assieme,
grazie
robylan, vorrei solo abbracciarti.....
Mio padre buonanima passò per queste forche caudine a 45 anni, salvo poi morire a 70 per cancro ai polmoni. Il tutto, questo e quello, causato dal fumo. Che dire? Come convincere un uomo a fare - o a non fare - certe cose?
RispondiEliminaLeela
ti volevo augurare una buona giornata.
RispondiEliminaSe potessi convincere anch'io il mio uomo di casa ...ma non si può obbligare nessuno a curarsi se non vuole...solo essere presenti.
RispondiEliminaDalle mie parti si dice che gli uomini in fatto di salute siano proprio capricciosi.. ed ecco purtroppo i risultati......
RispondiEliminaUn caro saluto
ci sono momenti nella vita in cui la paura e la sofferenza sono così grandi che non si riesce più a dimenticarli e si risente quella terribile sensazione di impotenza e di terrore ogni volta che il pensiero vi ritorna.
RispondiEliminaQuando però si superano, come mi pare di capire, allora la gioia è così grande che il cuore in petto sembra scoppiare e ci si rende conto che la vita può cambiare in un attimo. Perchè allora prendersela per le piccole cose, i piccoli bisticci con i colleghi, le piccole disavventure quotidiane, quando il destino potrebbe essere dietro l'angolo, portatore di difficoltà e sofferenze ben più grandi? Allora si impara a gioire per le piccole cose, ad accontentarsi di ciò che si ha e ha vivere la vita giorno per giorno, con il sorriso sulle labbra.
Buona vita a te dolcissima Cesy e a tutti i tuoi cari!
RispondiEliminaè un racconto intenso e denso di vita
ci si immedesima e si comprende con ogni rispetto
bello, molto bello
grazie
e buon fine settimana di mezzo agosto
un sorriso
gli stessi figli che vengono alla vita te la cambiano
RispondiEliminail dolore è un percorso
la morte...inevitabile
ciao
RispondiEliminawow! troppi commenti, sei gettonatissima! ho iniziato a leggerli ma poi ho dovuto smettere!!
cara cesy, ti confesso che leggendo ho avuto il dubbio se quello che hai scritto era vero oppure no, in ogni caso trovo molto appassionante il tuo modo di esprimerti.
Arrivata alla fine ho iniziato a pensare però che lo scritto sia vero.Che tu scriva per dolore o per gioia poco importa.Sei tu.
Qualcosa mi dice che è vero, il senso di perdita trasmesso.
Ti abbraccio virtualmente, forza.
Nel caso contrario hai i miei complimenti.
Tev.
lorypersempre, magari si potesse!!!!!
RispondiEliminaun abbraccio
amicididiana, buon ferragosto anche se bagnato...
almeno da me
flameonair, non scusarti, anch'io passo poco,
si, il cardiologo sorride e scuote la testa,
ciao
correreoltre, troppo buono,
una carezza
Riyueren, l'importante è insistere?
continuiamo a tentare, magari ci ascoltano,
un abbraccio grande
donnaflora1968, si con i bambini è più facile, meno testardi fino a che son piccoli poi... uguali ai padri,
un sorriso
lucy1957, Lucia le tue foto parlano da sole!!!
KatherineM, brava, hai capito quello che volevo dire,
un abbraccio
sisempre, mi ripeto, troppo buoni,
grazie e buon ferragosto a Te,
un sorriso
stokeaka, Gnaro che bello leggerti!
un bacione grosso
tevereina, ciao ben arrivata, magari cambierai idea quando capirai che i miei post grondono lacrime! Ma hai ragione, sono semplicemente io.
grazie per la tua sensibilità
RispondiEliminaChe sia vero o no ha molta importanza, ma credo di capire cosa tu intenda sostenendo il contrario.
Un abbraccio.
RispondiEliminaToccante...veramente toccante!
Credo che il pathos di un racconto venga fuori quando la storia è vissuta.
Le rielaborazioni possono solo coinvolgere maggiomente il lettore.
Molti di noi, credo, abbiamo vissuto episodi dolorosi. Sono quest'ultimi che ci fanno cambiare le nostre prospettive di vita.
Un abbraccio ed un bentornata
sorgentediluce, posso dirti buon fine estate? da me c'è un frescolino....
RispondiEliminaacqua80. si, hai capito, come quando si legge un libro e è talmente bello che lo "vivi", non sai più se i personaggi sono veri o solo frutto della tua fantasia,
grazie
OrphenLight, si, mai chiamare l'attenzione degli dei, sono gelosi.
una carezza
mimosa49, si, solo quando una cosa non c'è più ci accorgiamo quanto manca,
grazie e ben trovata
Riyueren, mi raccomando, riposati e se trovi una conchiglia mentre stai camminando con Milady raccogliela per me, tu conosci i miei vizi,
ciao Susy un abbraccio grande e a presto!
bello il tag "racconti veri o no che importa"
RispondiEliminaimporta la vita ...
RispondiEliminavicina a tuo ...cuore
bacio
Tis
Sei una bella scoperta, Sister. Grazie per il passaggio da me, tornerò a trovarti con piacere.
RispondiEliminaNotte serena.
Mara
angeliss, far ridere è un arte, non tutti ne siamo capaci,
RispondiEliminagrazie di cuore
blueyes74, sopratutto la vita!
che sia per tutti una splendida giornata
tisanilla, grazie di esserci
francesca05, ringrazio Dio per avermi dato questa possibilità, sempre.
Graziella lo sai che sei nel mio cuore, un abbraccio grande
mieleamaro, anche per me lo sei stata, è bello trovare case come la tua e un nome che io amo tanto...
a presto
si, è una caratteristica umana accorgersi del valore delle cose quando si rischia di perderle...mio marito ha avuto un piccolo infarto anni fa, ora sta bene, ma ti si stravolge tutta la scala dei valori...con il senno di poi, magari, se le cose vanno bene, è un valore aggiunto...
RispondiEliminaciao, ti abbraccio.
Ciao sister,il tuo post mi suggerisce una riflessione che appartiene al mio modus vivendi,ogni realtà merita rispetto e condivisione,perché se talvolta tutto sembra così lontano ed estraneo alla quotidianità che viviamo,basta un granello di sabbia nel delicato ingranaggio che è l'esistenza e tutto salta..ecco perché alcune persone speciali,riescono a non farsi travolgere ma cercano soluzioni per lenire le ferite che l'esistenza c'impone..sono questi i modelli d'ammirare,non quei vuoti stereotipi che ci ammaniscono nei media..oh mio dio come sono filosofa,nevvero?:)..buone cose amica cara,ma sopratutto buona vita!your jackie.
RispondiEliminahulda, vero, solo che rimane una paura grande...
RispondiEliminabuona giornata
Fioredicollina, come potevo mancare?
un abbraccio
brunamaria, buon giovedì,
un sorriso
trans, mi piaci filosofa,
grazie Jackie,
carezza al tuo cuore
Buongiorno sister :-)
RispondiEliminaPost di chiara intensità, di speranza, di dolore...
RispondiEliminaL'incomprensione di gente che dovrebbe comprendere, capire, rincuorare e tentare anche di rasserenare.
Esperienza dolorosa, quasi lancinante...
Pioggia di pensieri incandescenti che recitano il dettato del rosario della precarietà della vita...della quasi certezza dell'oggi e dell'incertezza del domani...
RispondiEliminaCerte cose si comprendono solo quando si vivono.
E ci si dice che vale la pena averle vissute per aver avuto la possibilità di capire quello che non si sarebbe mai compreso.
Ma, forse, non è così.
Si può vivere benissimo senza sapere un mucchio di cose e senza capirne altrettante.