domenica 19 luglio 2009

CIAO

SOLITUDINE Pictures, Images and Photos


Non amo fare appunti, mi piaciono le sorprese.



Non sono quella che tiene fede alla scaletta fatta la mattina, non faccio mai nemmeno quei biglietti che farebbero così comodo quando si va a fare la spesa.



Semplicemente accolgo quello che mi arriva e cerco di trovare sempre il lato positivo delle cose, a volte è dura, difficile mettere in conto il dolore e il distacco.



Ho fatto una settimana al mare, bello e rilassante, ma anche una settimana è lunga da passare se si pensa a chi è rimasto e si ha paura di non vederne più il sorriso.



L'ho ritrovata stanchissima ma aggrappata alla vita con le unghie e i denti, fa male sorridere, guardandola sembra rimpicciolita, solo gli occhi rimangono suoi, tutto il resto se lo sta mangiando una bestia schifosa, un mostro fatto solo di dolore.



Anche la pelle ha la consistenza di una vecchia pergamena, ho stretto quelle mani, le ho baciate, e ho accarezzato quella pancia in procinto di esplodere, ma cosa può dare alla luce se non altro dolore?



Domani vado in montagna, mi sento in colpa, quasi avessi il potere che con la mia sola presenza potrei alleviare un pò la sua pena, che dannata presuntuosa sono.



O forse che magnifica egoista sono diventata, non voglio soffrire, allora cerco di alleviare IL MIO DOLORE.



Scappare fa comodo, si pùò fare in tanti modi, ma non ne sono capace, domani andrò via ma tu lo sai che lascio un pezzo di me con te.



Te lo lascio come pegno dolce amica, perchè lo rivoglio indietro con il tuo sorriso, fa niente se piangeremo, fa niente se non riusciremo a parlare con la bocca, ci penserà il cuore,



forza Mari, un bacione e ricordati che ti tengo forte forte per cuore.

mercoledì 8 luglio 2009

L'AMICO DEGLI AQUILONI

Si chiamava Tone, malato di "polvere" e con tanto tempo a disposizione.


Stava ore a guardarci giocare, magro e stanco, sempre con un fazzoletto  in una mano che  poi si portava alla bocca quando la tosse lo assaliva.


Una tosse brutta e cattiva che lo lasciava senza forze e con striature rosse sul suo candido telo.


Ma per noi Tone era un mago, con quelle sue mani scheletriche riusciva a costruire gli aquiloni più belli del mondo!


Noi lo adoravamo, non c'era giorno che non si andasse da lui per pregarlo di costruire il drago più brutto dell'universo.




Sempre sorridente ci insegnava la sua arte, bastoncini ricavati da rami e ora così sottili e leggeri da sembrare invisibili, carta crespa di tanti colori diversi, colla refe e ancora altra carta.


Aquiloni, Cervia Pictures, Images and Photos

Sotto le sue mani prendevano forma i sogni, uccelli dai colori meravigliosi, anche le cornacchie diventavano regine coloratissime!


Ad ogni aquilone che nasceva era legata una storia.


Tone ci raccontava dell'aquila che non sapeva più volare, e intanto dalle sue mani usciva un'aquila con un'ala più corta, noi delusi pensavamo che non avrebbe mai volato, ma fiduciosi ascoltavamo il finale della storia guardando verso le cime quasi a cercare con gli occhi una vera aquila.


Ma naturalmente l'aquila volava, si andava tutti dietro la chiesa, la c'era sempre vento, ognuno con il proprio aquilone e legati a quei fili c'era anche il nostro cuore.


Un balletto fatto di grida e fischi, corse sfrenate  e risate pazze nascoste dall'erba, e lui, Tone, seduto su un sasso a darci consigli.


Poi solo il silenzio, quando tutti gli aquiloni erano su in alto, si sentiva solo il vento, anche i respiri erano trattenuti, ci si spostava piano, attenti a non ingarbugliarci con i fili, e era semplicemente magia!


Magia nel vedere un mondo sognato e incantato diventare una realtà.


Normalmente era la discesa che spezzava il sogno, l'atterraggio era sempre difficile e il più delle volte gli aquiloni si danneggiavano, ma Tone sorrideva, ci avrebbe pensato lui.


Ma una bellissima mattina d'inverno, un aquilone speciale si alzò in volo, volò così in alto che non tornò più, Tone, il "nostro" Tone se ne era  andato.


Ricordo che al suo funerale stringevo un aquilone rotto, volevo chiedergli di restare, avevamo ancora bisogno di lui, volevamo ancora sognare e volare.


Sempre quando vedo aquiloni penso a Tone, e dentro di me gli dico grazie.


Grazie per tutti i sogni che ho fatto volando su quelle ali di carta, grazie perchè mi ha insegnato che anche un'aquila con un'ala più corta può volare, grazie per quell'infanzia che ho dentro chiusa in me.