domenica 29 marzo 2009

DOMENICA


Una domenica nel più completo caos del non far nulla.


Almeno lo vorrei.


Piove e fa freddo, sembra di essere ancora in pieno inverno, anche se le piante in fiore dicono di no.


Voglia di uscire zero, vorrei solo stare in silenzio e ascoltare la pioggia.


Impossibile, per la casa girano 10 gatti e un cane!



Mefisto (l'undicesimo)  resta fuori ad ululare, è in piena crisi ormonale e ogni suo grido sembra un "voglio una gattaaaaaaaa"


I 6 cuccioli di Sissi che ormai sono grandi e esplorano ogni angolo giocando alla guerra tra di loro.


Corrono saltellando e si arrampicano ovunque, sono comicissimi quando muovendosi a scatti e con il pelo alto cercano di farsi paura l'uno con l'altro.


Poi c'è la nuova arrivata, Kora, la cagnolina di Mara.



Si, lo so che "prima" c'era Atex, ma ora le cose sono cambiate, Atex non c'è più.


Atex ora abita per sempre in un'altra casa, visto il dolore di Mara noi poveri genitori che dovevamo fare?


Abbiamo acconsentito al suo desiderio,  abbiamo allargato la nostra già numerosa famiglia. 


Kora è una cucciola di 3 mesi, e per questo ancora mooooltoooo vivace e indisciplinata.


I gattini sono bravissimi per via dei loro bisognini, Kora un pò meno, giornali ovunque, ma qualche volta sono bellemente ignorati!


I gattini di Tiffani sono rimasti in due, con il fatto che lei  vuole TUTTI i gattini assieme un suo piccolo è morto schiacciato da quelli più grossi



A volte mi ritrovo a guardare la mia casa sconsolata, non riesco più a tenere una parvenza d'ordine, lo so che è ancora per poco, ma credetemi non è facile convivere così.


I giochini per i micetti sono ovunque, naturalmente Kora è gelosa e si è messa in testa di giocare anche lei, la due mamme vigilano, e io faccio da arbitro!


Kora è buffissima, ma la cosa che più fa ridere è vedere Mefisto detto il Bortolo che scappa dalle sue moine, lei vorrebbe abbracciarlo, dormire con lui, insomma vorrebbe essere adottata da lui.



Mefisto naturalmente non vuole, ma capisce che è "piccola" e la sopporta, quando proprio non ci riesce più va a rifugiarsi sul tetto.


Non so se siete riusciti a focalizzare casa mia, come direbbe il mio amico,


stokeaka, " una casa de mattc".




 

martedì 24 marzo 2009

UNA ROSA

the Rose Pictures, Images and Photos

Chi come me ha lavorato in un ospedale sa che è un mondo a se, un paese nel quale si vive e si convivono tante situazioni.


Tante storie di umanità sofferente ma anche di normalità fatta di amicizia e si, anche d'amore.


Sembra strano ma più si conosce il dolore più ci innamoriamo, il curare persone aiuta a capire la vita e il suo valore.


Non sempre le scelte altrui ci sembrano giuste, ma naturalmente non possiamo farci niente.


Non possiamo dire brava a una mamma che abbandona suo figlio sieropositivo, non possiamo neanche dirlo in giro, c'è il segreto professionale.


Ma tra le corsie la notizia gira, lasciato in ostetricia come se fosse stato un mazzo di rose.


Si, rose con tante spine....


Antonio a volte mi chiamava per aiutarlo, lui era l'uomo "dell'elettroencefalo", dovevo solo tenere ferme le teste dei pazienti molto nervosi, cercare di calmarli.


Quella mattina mi ritrovai davanti a una culla di vetro, eccolo il bimbo abbandonato, ormai grande, 3 mesi e un musetto tristissimo!


Dovevo prenderlo in braccio, così Antonio riusciva a imprigionargli la testolina nella selva di tubicini di gomma per effettuare l'esame, uno scricciolo, ricordo ancora la sua paura.


Ma una paura strana, lo sentivo teso, ma nello stesso tempo si avvicinava alla mia mano che lo accarezzava e non piangeva, solo gli occhi erano spenti, senza curiosità.


Sembrava che già sapesse tutto della vita, la sua di vita...


Chissà che fine avrà fatto, nato come una rosa con troppe spine, nessuno si è curato di lui, come una rosa difettosa è stato buttato via...


giovedì 19 marzo 2009

UN DOLORE

Angoscia Pictures, Images and Photos


..... è tutto il giorno che ti penso,



ormai sono 22 anni, tanti, ma se mi guardo dentro sono attimi.



A volte ti sogno, situazioni strane, immagini così reali che al risveglio mi trovo a domandarmi qual'è la realtà, sono io fuori dal tempo o sei tu che sei volata oltre?



Domande non me ne faccio più, troppo è stato il dolore per accompagnarti lungo il tuo e mio calvario, vederti attraverso quel monitor, sapere cosa stava accadendo e cercare di proteggere ancora qualcuno, basta!



Il 19 marzo, una giornata per i  papà.



Si, bella festa quel pomeriggio di 22 anni fa, io che gli auguri non lì avevo fatti a papà, quando lui mi ha chiamato mi aspettavo un rimprovero, avrei voluto mille e mille rimproveri, non quel suo grido di aiuto, non quel suo singhiozzo chiuso in gola!



Sono stati giorni passanti con la lentezza del sogno, attimo dopo attimo a cercare un perchè o la ragione del perchè, credere di potersi svegliare per continuare a vivere senza quell'orribile dolore che non ci faceva respiarare.



Stare in ospedale da sola, sempre, mamma e papà avevano abdicato, ero con te anche se c'era un muro a dividerci, ma so che tu sapevi che io non ti mollavo!



Sapevi che mi dannavo, che correvo a cercare le ultime tue notizie,



maledetto quel medico che quella mattina alle mie domande mi ha risposto dicendomi che ancora non conoscevo le regole, me le avrebbe dette a suo tempo.



Le regole della prima rianimazione me le ha dette stravaccato su una poltrona davanti al monitor dove tu apparivi quasi sospesa in aria,



ti avrei vista due volte al giorno sul monitor, eri una malata "critica",



e  " il bollettino è finito, vada in pace"... maledetto, se era tua figlia che avresti fatto?



E se era tua sorella?



Avresti pregato il cielo e anche il mare?



Avresti girato come  come un idiota per i corridoi dell'ospedale cercando una chiesa per barattare con qualsiasi dio la sua vita?



Avresti finito per stare male in ogni posto tu stavi, tranne che in quella maledetta e inutile stanza dalle assurde poltrone di pelle verde?



Avresti guardato le altre persone uguali a te nel dolore come parte di te?



Avresti gioito se c'era un miglioramento con loro se un figlio o un fratello migliorava?



Avresti pianto se se ne andavano dietro a una barella dove la morte aveva vinto?



Non ho mai odiato nessuno, ma te si, magari solo per un attimo ma ti ho odiato e desiderato che fossi tu in quel letto a pezzi!!



Non ci si deve mai abituare al proprio lavoro, specialmente al tuo, non si deve lasciare il cuore a casa, una ragazza di 26 anni merita rispetto e umiltà.



Sono stati 10 giorni di calvario, poi tutto è finito, finalmente hai smesso di lottare, mi hai lasciato il compito più brutto, avvisare la mamma e il papà.



Ho solo un ricordo su tutto, quella domenica mattina sono arrivata  a casa, era prestissimo non c'è stato bisogno di parlare, l'unico grido che ricordo è stato quello di una vicina rivolto verso la mamma,



donna.... donna.... donna....



in quel grido c'era tutto il dolore del mondo di noi donne,



noi che facciamo i figli, noi che li vediamo morire, noi che moriamo con loro!

martedì 17 marzo 2009

PRIMAVERA


Finalmente sembra che questo lungo inverno se ne stia andando!


Piovoso fino alla nausea, e freddo, non ne potevo più di vedere tutta quell'acqua sgocciolare lungo le ore del giorno!


Stamattina al parco guardavo le pratoline che facevano timidamente capolino tra le foglie ormai marce, e i merli volavano portando già nel becco materiale per la loro casina.


Ho ripensato a me bambina, rivisto con la mente la primavera di allora.


Una primavera tardiva a Saviore, sempre, fino ad Aprile c'era la neve e i lavori per la campagna iniziavano con il disgelo.


Compito di noi bimbi era quello di aiutare a raccogliere le pietre che finivano nei prati, con rastrelli di legno li raggruppavamo in mucchi, poi con le gerle si portavano sui "confini" e qui si alzavano dei muri a secco.


Finita questa occupazione veniva la cosa che più ci piaceva, o se vogliamo la ricompensa per il lavoro fatto.


Armati di fiammiferi andavamo lungo i muri ad incendiare "l'isiga"!


Tutti i muri venivano bruciati dalle loro sterpaglie, il fuoco puliva e la cenere faceva da concime, la cosa non era pericolosa perchè i prati erano ancora zuppi d'acqua, solo a volte ci scappava una bruciatura da portare come un trofeo tra noi bimbi.



Poi veniva il tempo di giocare a Lippa, o come si diceva da noi a "ciangol".


Nei prati aperti dove ci si poteva inventare qualsiasi gioco, quante battaglie abbiamo fatto, ne ho anche una cicatrice sul labbro superiore.


Già, si giocava tutti assieme, maschi e femmine, crescevamo tutti assieme  amici per la vita, e quante litigate si facevano, ma duravano lo spazio di un'ora poi l'inventarsi una nuova avventura ci portava a dimenticare tutto.


Quante birbonerie abbiamo fatto, eravamo dei camosci liberi, non c'era caverna a noi sconosciuta, certi "segreti" si passavano da ragazzi a bambini e ognuno di noi portava di suo.



La sera andare per siepi a imprigionare le lucciole, oppure annegare le casine dei grilli per poterli catturare, poi lasciarli liberi nel pollaio per ridere come matti a vedere galline e galli saltare come canguri per rincorrerli!


Sere che non finivano mai, giocare a nascondino, a rialzo. a tocca ferro, a palla prigioniera,  giochi che ormai sono spariti e che nessuno più ricorda.


Ma sono tutti giochi che i nostri figli hanno perso, sempre più soli e attaccati al computer, soli con le nostre paure e le nostre incertezze!


venerdì 13 marzo 2009

UNA GIORNATA DA RICORDARE


Ieri la giornata è iniziata in modo insolito, ho capito subito che sarebbe stata da ricordare.


Tiffany  che ha sempre ignorato la cesta con i gattini di Sissi, salvo per soffiare in loro direzione, ieri mattina ne era istallata comodamente e  allattava  gli stupiti pelosetti!


Cosa mangiassero non so, però gradivano, a chi la cosa non andava bene  era alla  loro mamma che non capiva.


Veramente non capivo nemmeno io, oppure si, sicuramente era legato al fatto che doveva partorire, ma non ne vedevo nessun segnale.


Per tutta la giornata c'è stata "battaglia" tra le due gatte, Sissi recuperava i suoi figli e Tiffany le correva dietro per riprenderseli, una cosa snervante anche per me che dovevo fare da paciere.


Ho chiamato il veterinario il quale mi ha spiegato un pò di cose e mi sono messa ad aspettare come da lui suggerito.


Verso le 17 ci sono state le prime avvisaglie del travaglio, se ci fossero stati dei dubbi bastava guardare Tiffany, la coccolona si è messa a miagolare disperatamente ma senza mollare i micini.


La sala parto era pronta, ma farci stare la gatta più sei piccoli lupetti non è cosa facile, mentre il travaglio procedeva io piano piano facevo diminuire la folla.


Verso le 18,30 è nato il primo, Tiffany finalmente si è messa più calma e ha iniziato a leccare suo figlio, di continuare a partorire non se ne parlava più!


Solo che non potevo muovermi, se mi allontanavo Tiffany scendeva dal divano e si precipitava con i gattini di Sissi lasciando solo e ancora bagnato suo figlio.


Le contrazioni erano sparite, ma tastandola sentivo che c'erano ancora dei piccolini, con pazienza sono rimasta accanto a lei, e verso le 22 è nato il secondo.



Alla fine stanchissima ho preso una cesta ho messo Tiffany e i suoi due piccoli e sono andata a letto.


Ho messo  la cesta sul letto, in fondo ai piedi, illudendomi  di poter tenere sotto controllo  la mia isterica gatta, ma naturalmente sbagliavo.


Anche se avevo chiuse le porte lei cercava di andare a prendere i micetti in sala, grattando la porta come un'ossessa e miagolando come se la stessimo uccidendo!



Disperata gli aprivo la porta e in un battibaleno arrivava con un micio in bocca e saltava sul letto con un'agilità straordinaria.


Alla fine pur di dormire l'abbiamo lasciata fare, nella notte è nato il terzo micino, ma ad un certo punto ci si è messa anche Sissi.


La mia dolce Sissi rivoleva i suoi figli, così è iniziata un va e vieni dalla camera alla sala, le gatte si rubavano i micetti che naturalmente miagolavano fortissimamente, alla fine ho messo la cesta in sala e lasciando che se la sbrigassero da sole!



Stamattina erano tutte e due nella cesta più grande e allattavano un groviglio di 9 gattini, Tiffany allatta tutti e Sissi anche.

sabato 7 marzo 2009

VOGLIO!

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Non voglio la mimosa, non voglio una giornata dedicata a noi donne.



Una giornata per festeggiarci?



Per che cosa?



Per farci  riempire le pizzerie e essere servite da camerieri maschi in tanga?



Per renderci ridicole tale e quali agli uomini che credeno che noi donne serviamo solo a "quello"?



Scimiottare per una sera quello che gli uomini fanno normalmente come un diritto, andare a vedere gli attributi di ragazzi che si spogliano, magari urlando e ululando come scimmie?



Voglio che ogni giorno sia la nostra festa



Voglio che ogni donna sia  consapevole del potere enorme che ha tra le  mani quando guarda  suo figlio maschio appena nato.



Voglio che capisca che sta a lei crescerlo con l'amore e il rispetto per tutti, che non ci sono persone, maschi o femmine di serie B.



L'amore e il rispetto è dovuto verso la madre, da sempre è così, ma ogni donna è madre, ogni donna è sorella  e allora?



Voglio sapere perchè un figlio non riconosce in ogni donna la sorella, perchè non le riconosce il suo stesso diritto di dignità?



Perchè quella violenza che distrugge l'essere più intimo di noi donne?



Come può un uomo usare  violenza e chiamarla amore?



Ma come può una donna accettare questo amore!



Non è amore è un abisso dal quale ritornare il più delle volte è impossibile.



Voglio mille giorni all'anno per festeggiare noi donne.



Non voglio una catena al collo per ricordare questo giorno, vorrei che ogni donna riuscisse a strappare tutte le catene che le tengono chiuse in stanze di paura.



Voglio poter gestire la mia vita da sola, senza interferenze da parte di una chiesa che sa solo condannare.



Non voglio essere chiamata assassina se decido di abortire, sono io che sanguino e non solo nell'utero.



Voglio più aiuto, in quanto donna, noi lavoriamo molto di più dei maschi, la nostra giornata inizia prima e finisce molto dopo la loro, ricordiamocelo sempre!



Voglio  dire a mia figlia di avere fiducia nel prossimo, lasciarla camminare da sola senza l'angoscia che ho ora nel cuore.....



Voglio che viva in una vita  normale, basata sull'amore e il rispetto reciproco, camminare assieme, ne davanti ne dietro ma sempre affiancati.



Voglio è una parola che uso poco, forse ora l'ho usata a vanvera, ma vorrei tanto questo VOGLIO!



 



 

giovedì 5 marzo 2009

CRESCONO...




Questo periodo è veramente stressante, sto aiutando Sissi ad allattare i micetti che come vedete sembrano dei lupi famelici.



Lei è bravissima ma non riesce ad avere latte per tutti e 6, a volte la trovo sdraiata a gambe aperte  con le mammelle premute sul pavimento, come a cercare un pò di frescura per quei poveri capezzoli martoriati.



Per fortuna mangia tantissimo e questo mi rassicura, ma c'è un problema che mi disturba.



Ho dovuto portare sia Sissi che Tiffany dal veterinario perchè Sissi si gratta dietro le orecchie e a Tiffany sono uscite delle macchie sul musetto.



A furia di grattarsi Sissi ha perso il pelo dietro le orecchie e poi quando ho visto delle crosticine su Tiffany mi sono spaventata!




Il veterinario ha escluso ogni forma infettiva, Sissi è solo stressata, e siccome è la seconda  diagnosi  uguale fatta anche da un altro veterinario mi sono messa tranquilla.



 A Tiffany ha fatto un "vetrino", ha raschiato qualche crosticina e il giorno dopo sono andata a sentire.



Tutto negativo, non c'è niente, la cosa più probabile è che avendo fatto tutte e due 10 giorni di antibiotico le difese immunitarie si siano abbassate, un pò di vitamine e cambiamento di antiparassitario.



Però ho lasciato al veterinario ben 120 euro e senza ricevuta, con il cavolo che mi vede ancora!



Tiffany pare stia meglio, le crosticine si stanno asciugando e la sto stuzzicando con il cibo che più le piace, lei si crede umana e va in depressione quando non sta bene.



Tiffany dovrebbe partorire a giorni, oggi ho trasferito i piccoli in una cesta più grande e le ho ridato la sua, dallo sguardo che ho ricevuto sembra che abbia gradito.




Anche riguardo ad Atex ci sono novità, ma non belle.



Atex non verrà più a trovarci, ma tra 15 giorni appena Mara torna dalla gita scolastica avremo una piccola PIt bul per casa e per sempre!



Non chiedetemi come siamo arrivati a questo, cosa non si fa per i figli, ma a volte penso....



e a noi mamme chi ci pensa?

martedì 3 marzo 2009

SONO TORNATA

Non pensavo di tornare, sinceramente, quando circa 10 giorni fa ho cancellato tutti e messo in ibernazione il blog.


Veramente volevo cancellare anche il blog ma non ci sono riuscita, ci ho provato, ma la mano non ne voleva proprio sapere di premere quel pulsante.


Fare sparire così un anno di mie emozioni condivise con tante persone sconosciute, che poi ho scoperto non erano più tanto estranee, non mi sembrava giusto.


Cancellandovi credevo di essere al sicuro, di non essere rintracciata, ma mi sbagliavo, siete riusciti a scovarmi a lasciarmi messaggi che mi hanno fatto capire che per tanti di voi  sono un'amica e non solo una lucina verde.


Ho capito che è amicizia anche questa, si può gioire di un buon giorno fatto alle 6 di mattina come della buona notte alle 11 la sera, sapere che dietro c'è Patrizia con le sue Bimbe, o l'insonne Gabriella.


Correre a leggere un racconto di un'amica mentre mi bevo il primo caffè del giorno, e stare con quello scritto che ti fa riflettere per tutta la mattina mentre faccio la casalinga.


Oppure leggere una poesia di Lù e scappare via con le lacrime agli occhi senza lasciarle  un saluto, quanti regali ho ricevuto!


Come  amici reali ho scambiato tanto con voi, ecco perchè sono ritornata, mi mancavate, anche se il mio abbandono è iniziato per motivi di salute, non è che tutto si sia risolto starò un pò meno in questa casa, ma ci abito ancora e verrò a leggervi.


Passerò a trovarvi anche se non vi saluterò, ma so che mi porterò via un pò di voi.


Dentro me ognuno di voi ha un volto, una risata, leggerò la vita delle Fragole e sorriderò pensando a  Stellina guardando verso il cielo, correrò a vedere se la malinconia ha abbandonato un cuore e lascierò una carezza o un sorriso.


Una cosa chiedo a chi passerà a trovarmi, non offendetevi, ho cancellato tutti e ora non so come rintracciarvi, ma piano piano vi ritroverò,


grazie.