sabato 23 gennaio 2010

L'ESKIMO




In una casa gli armadi non bastono mai, questo pensava Mara mentre quasi con rabbia cercava di trovare uno spazio per la giacca che si era regalata con i saldi.
Facendo passare gli abiti si trovò tra le mani il suo eskimo, lo prese e l'adagiò sul letto.
Che ci faceva nel suo armadio?
Ricordava la battaglia di sua figlia per averlo, un eskimo originale anni 70, chi ne aveva uno così?
Lo guardò come si guarda un amico, guardava il suo passato, la sua adolescenza e si trovò il sapore delle lacrime in gola.
Lacrime stemprate in uno scroscio di risa pensando alle situazioni buffe, era proprio con quell'esckimo che era andata a Desenzano a fare casino al comizio di Almirante. Erano in tanti a urlare e fischiare, in prima fila sempre, contro la "pula" che li tenevano a stento, ragazzi come loro, stessa età e magari stessi sogni.
C'era anche il mitico Fabio, mingherlino tutto occhi e capelli, naturalmente il più agitato, forse fu proprio la sua esile figura a invogliare due celerini a prenderlo.

La risata di Mara esplose nella camera da letto riportando la scena al presente, Fabio che scalciava all'aria mentre i due delle forze dell'ordine lo tenevano saldamente per le braccia.
Fabio che gridava come un guerriero ferito a morte : " Gnari, tutti con meeeeee", naturalmente non lo avevano abbandonato, tutti fuori dalla caserma a picchiettare fino alla sua "liberazione"!
Accarezzava piano quel tessuto verde sentendo ancora le risate e le lacrime dei suoi amici.
Sandra quella che ha 18 anni era partita per l'Inghilterra, Mauro perso dietro a sogni di comuni e amore, Mario quello fanatico per le erbe e le tisane, Dante sempre con la sua chitarra, troppi da vedere e sentire, un caleidoscopio di volti e voci, quanta vita vissuta e persa.

Quanti sogni e canzoni e poesie scritte in serate fatte di tutto e di nulla, solo del vivere aspettando il loro tempo e non sapendo che il tempo era già loro.
Con la faccia affondata nella lana Mara respira piano, lacrime scendono nel pensare a chi è "andato avanti", Dio quanti sono, si sente stanca e vuota.
Con tenerezza piega l'eskimo, lo porta nella camera della figlia lo accarezza e lo saluta, non ha più bisogno di lui, sua figlia si, ne ha bisogno per sognare e per credere in se stessa.
A lei non serve più è cresciuta...

martedì 12 gennaio 2010

LETTERA PER UN AMICO

La Tristezza Pictures, Images and Photos Lo so che sarebbe più facile prendere il telefono e chiamarti, ma so anche che per telefono non riuscirei a dirti parole lievi.
Scriverti mi è più facile, le parole fluiscono dal cuore senza ostacoli e mi sento sicura di questa tastiera a barricata sul vivere di questi giorni idioti.
Ti ho immaginato chiuso in quella stanza che sembra un utero, calda e piena delle cose che più ami, sdraiato e avvolto di musica ma che stranamente non ti arriva al cuore.
Gli occhi vuoti e inchiodati al soffitto a cercare vibrazioni create dalla tua energia per avere ancora voglia di "sentire".
Devo dirti che conoscerti è stato bellissimo, ma questo lo sapevo, sai?
Quando ho proposto a Dario di venire da te ero sicura che sarebbe stato andare a "casa".
Vederti e abbracciarti, incontrare i tuoi occhi e capire che siamo uguali è stata un'emozione forte, e lo stesso è stato per Dario, l'energia che emani è luce e ci ha fatto bene.
Vorrei dirti che sono periodi negativi che poi passano, ma ora non ne sono capace, tu sai il perchè, però sono sicura che ne usciremo e alla grande.
Abbiamo troppe cose che ci fanno bene e persone che ci amano, che ci conoscono e che sanno abbracciarci e anche piangere con noi e per noi.
Certo, ora è la tristezza che regna, ma averne la consapevolezza è un passo avanti,  magari domani riuscirò a chiamarti, cercherò di essere positiva, oggi non lo sono stata.
Oggi ho lasciato che gli argini crollassero e non ne sono orgogliosa, Dario ha dovuto raccogliere i cocci ma ora sto meglio, forse lasciarsi andare fa bene, ci fa conoscere i nostri limiti e ci fa capire quanto siamo si, fragili, ma anche quante possibilità abbiamo nel rialzarci perchè c'è chi ci ama e crede in noi.
Un abbraccio di cuore e grazie.

 

mercoledì 6 gennaio 2010

PROPONIMENTI

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Ecco, finite tutte le feste, finalmente!
Sono appena tornata dalla mia Tana e mi sento meglio, passato 4 giorni a poltrire e a leggere, una goduria.
Domani si ricomincia con la solita vita, si ha un anno in più, ma non è che me ne importi molto.
Non sono una a cui piace fare programmi ma ora sento che devo.
Mi trovo estranea a me stessa e la cosa non mi va, va beh, è un periodo brutto, ma neanche stare ad aspettare che le cose cambino va bene, non è da me,  dunque devo mettere in atto delle scadenze.
Qualcosa che io non possa cancellare con questa mia non voglia di fare.
Uffa, ora come ora vorrei solo dormire e basta!
Va beh, cercherò di "attivarmi", il periodo è quello giusto, i giorni iniziano ad allungarsi e io sento già la primavera, devo solo immaginare il sole.
Ho già un impegno, verso fine mese Sissi diventerà mamma, così avrò dei piccoli gattini a cui pensare e sfamare se saranno tanti, la cosa mi fa sorridere e mi fa stare bene.
Poi ci saranno tante giornate da inventare giorno per giorno, cercando di lasciare fuori questa depressione che mi lascia senza entusiasmo, apatica  e chiusa nell'angolo dei perchè.
Ma sono brava a fingere che vada tutto bene, so ridere a comando e parlare velocemente, solo che la sera alle 9 vado a letto e trovo fantasmi che ridono di me.
Fantasmi che vorrei scacciare, invece li ascolto, una cantilena di se e ma, una nenia di rimpianti e di porte sbattute.
Devo solo ascoltare Dario, lasciare che il suo amore mi avvolga come sempre e smettere di lottare.
Non si può vivere la vita degli altri, si deve lasciare spazio a scelte altrui, anche se non si capiscono,  o anche perchè si capisce tutto e è per questo che fanno più male.
Non posso pensare di appianare la strada alle persone che amo, non è giusto verso me e Dario, anche perchè ho visto che diventa una cosa normale e dovuta.
Ben arrivato anno nuovo, cercherò di cambiare, voglio imparare a pensare in positivo, basta sogni brutti, e basta sensi di colpa, tanto non servono, voglio riempire il mio cappello di serenità e di pazienza.
Essere più indulgente verso gli altri ma sopratutto verso me stessa!
Auguri  e che il mio mantra verso me stessa sia ....
TI AMO...
SCUSA...
MI SPIACE...
GRAZIE...
TI AMO..
MI DISPIACE..
TI AMO...