lunedì 29 dicembre 2008

è TORNATOOO


Stamattina appena alzata sono uscita a chiamarlo, vi confesso con poca speranza.



Al mio richiamo ha fatto eco un debole miagolio, ho iniziato a chiamarlo con voce alta, non ricordo ma devo aver gridato.



Ed ecco che dopo un secondo un lampo argento si fiondava su per le scale!!!



Spaventato e puzzolente il mio Mefisto è tornato a casa!!!



Oggi taglio il mio gelsomino, mi spiace tanto, ma Mefisto è più importante.



Sono felice, felice felice,



grazie a tutti, mi avete aiutato con tutti i vostri pvt a non sentirmi sola,



vi ringrazio e ora finalmente serena posso augurare a tutti voi un



BUON ANNO NUOVO,



grazie,



CESY E MEFISTO

sabato 27 dicembre 2008

MAMMA

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... eccomi mamma,



sono ormai 6 anni che quest'alba mi trova sempre con te.



Come potrei dimenticarmi che mentre il sole illuminava un nuovo giorno tu te ne andavi?



Come dimenticare il mio correre verso il reparto dove da 10 giorni combattevi una battaglia che sapevo già persa, il suono del telefonino,



la domanda di mia sorella.



"Dove sei?"



"In ospedale, sto salendo adesso".



"Ma la mamma è morta".



Da parte mia solo un grido dentro "Signore ti ringrazio", poi solo dolore.


amore


Entrare nella tua stanza, trovarti attaccata al cardiolin per ufficializzare la tua morte, una partenza fatta in fretta con la paura del mio arrivo.



Dimmi mamma, sarebbe stato più duro andare via?



Se io ero lì ti saresti fermata ancora un pò, vero?



Magari solo per farmi capire  che mi volevi bene,



mamma lo so, lo sento,  però  sono sempre arrabbiata con te!



Mi hai abbandonato,   costretto a fare cose di cui non ero pronta,



ho dovuto caricarmi sulle spalle cose tue,  e portarle a  termine.



La tua fuga è servita a te,  ma per me è stato terribile, fingere  di essere quella che sa far tutto,  gestire  anche il dolore di papà....



Già... 



Papà, ma lo sai mamma,  che ho "sentito" il suo odio nei miei confronti?



Quando ho dovuto dirgli che non saresti mai più guarita?



Quando ho dovuto dirgli che si doveva trovare per te un posto "protetto" in una struttura ospedaliera permanente?



Ti ho abbracciato parlandoti, non ricordo cosa dicevo, ricordo che le mie colleghe sono scappate via piangendo anche loro,



lasciandomi sola con te, ti ho staccato i fili del cardiolin e ti ho coperto piano accarezzandoti mentre aspettavamo papà.


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Ricordo che mentre il sole nasceva,  l'acqua del lago era tutta  d'oro,  per un attimo mamma, ho avuto l'impressione di vedere tra le nubi  il tuo volto che mi sorrideva.



Però mamma mi manchi, mi manchi tanto...



 

giovedì 25 dicembre 2008

MEFISTO


non l'ho  ancora trovato,  grazie a tutti  voi  che passate e lasciate un  pensiero positivo,  grazie di cuore,  veramente,



Cesy

lunedì 22 dicembre 2008

MEFISTO


Sono quasi 5 giorni che Mefisto manca da casa.



Scrivendolo la paura si fa più reale, inutile pensare che si sia nascosto per farmi un dispetto, manca da troppo tempo!



Solo per lui abbiamo circondato la terrazza di grate, per non farlo uscire, ma lui ha trovato ugualmente il modo di scappare.



Sono 4 mesi che c'è una guerra tra Dario e Mefisto.



Guerra che sembrava vinta da Dario, ma non è così, nonostante reti e legacci, appostamenti vari per scoprire da dove passava, ha vinto Mefisto.



L'unica via d'uscita è il gelsomino, pianta che nasce giù nell'aiuola, e che si inerpica  su un traliccio di ferro fino a noi e che ombreggia gran parte della terrazza.



Ed è dal traliccio che è scappato Mefisto!



La nuova stagione amorosa è iniziata e Mefisto naturalmente è in piena crisi ormonale, se si aggiunge poi che la piccola Sissi era in calore, voi capirete che per lui era troppo.



Troppo perchè gli impedivo il "matrimonio" con Sissi, e la cosa non gli andava.



Giovedì sera me ne sono accorta subito che non c'era, sono scesa  l'ho chiamato e rincorso.



L'ho chiamato con tutti quei nomi solo nostri, pieni di dolcezza e d'amore, e quando già sentivo il calore del suo corpo tra le mie mani ecco che con una piccola corsa non c'era più.



Sono 4 notti che dormo in un dormiveglia popolato di gatti morti e uomini neri, perchè voi lo sapete che ci sono anche gli uomini neri, vero?



Nella mia via non ci sono più gatti, e penso con paura a Mefisto che va a cercare gattine fuori zona, penso alle macchine, vedo Mefisto che ferito mi cerca e si sente abbandonato, e mi manca, tanto.



Mi manca il suo testone, mi manca il suo cercar le coccole, mi manca il suo ronfare, i suoi sbadigli, il suo peso sulle mie gambe nel lettone, mi manca l'affondare il viso nella sua pancia e sentire il suo abbraccio, mi manca e basta, manca lui, il mio Mefisto

venerdì 19 dicembre 2008

...BASTA UNA BRICIOLA...

Il reparto si trovava al terzo piano, nelle mattinate di sole guardando fuori dalle alte finestre il riverbero del lago feriva gli occhi.


amico

Già, il lago, bellissimo sempre, un clima ideale in ogni stagione  faceva si che la lista d'attesa per i ricoveri non avesse mai fine.


La lungodegenza era sempre strapiena, nonni immobili nei letti oppure messi su "comode" e portati nel salone per fare attività sociali e che tanti di loro ne avrebbero fatto volentieri a meno.


Persone stanche e apatiche, niente riusciva a risvegliarli, persi nei loro ricordi si faticava persino ad alimentarli.


Mara studiò a lungo le reazioni dei suoi "nonnini" poi una domenica si portò sul lavoro la sua sorellina, Roberta, un folletto sempre con la bocca sorridente e le gambe saltellanti dall'impazienza di fare  corse contro i mille giochi che riusciva a inventare.


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Entrò timidamente nel salone e sembrò  un profumo.


Un  profumo mai dimenticato, quello della giovinezza.


Come d'incanto le teste si sollevarono, le spalle si radrizzavano e sui visi il sorriso era diventato contagioso fino a tramutarsi in risate.


Roberta che per istinto intuiva quello che stava succedendo iniziò a fare le sue capriole tra mani allungate con timore o bramosia, per un pomeriggio fu figlia, nipote e amica, per un pugno d'ore si sentì parte di un mondo mai conosciuto ma piacevole.


La sera calò sul reparto, i nonni a letto aspettavano l'ultimo saluto di una bimba che per una sera si era divertita a imboccarli come se fossero dei passerotti, raccontando una storia e ridendo del loro stupore.


Aspettavano con  ansia una sua risposta alla loro domanda che era la domanda di tutti.


Quando torni?



 


lunedì 15 dicembre 2008

ZIO MARTALONE


Giorno triste oggi, giorno di lacrime confuse con questa pioggia che mi fa compagnia.



Oggi ho buttato una manciata di terra sulla bara di mio zio, non volevo, era come ammettere che tutto era veramente finito.


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Non volevo, sembrava un tradimento, e poi voltarmi e andarmene, lasciandolo la in quel buco da solo, con l'acqua che piano piano filtrerà a bagnarlo, pensieri, solo pensieri.



Lo zio Martalone, un gioco solo nostro, un gioco d'amore e di tenerezza,



"allora Cesy, sei matta o martalone?"



"meglio martalone che matta zio Isidoro!"



Uno zio tutto da raccontare e da vedere, uno zio senza dita.



Uno zio il cui nome era scritto su fogli importanti sin dalla sua nascita !



Correva l'anno 1938,  il duce Mussolini decretò che a ogni bimbo che veniva dato il suo nome ( Benito) avrebbe ricevuto come regalo 5 lire!



Mio nonno che di figli ne doveva sfamare già 6 fu ben felice di questa opportunità, (ora divago, ma ho letto che in romagna c'è un comune che ha attivato questo "regalo" naturalmente in euro 500) e così mio zio si chiamò Benito.



Nome mai usato, per tutti era Isidoro, oggi in chiesa sembrava che il prete parlasse di uno sconosciuto, che ne sapeva lui di Isidoro, come Benito non valeva niente, ma come zio Isidoro Martalone era meraviglioso.



Ma la sua "fortuna" continuò, a 5/6 anni sul finire della guerra, amava correre dietro agli aereoplani che lanciavano dei "regali", fu così che raccolse e svitò una penna bellissima, peccato che gli scoppiò tra le mani.



Era una penna bomba che gli portò via di metto tre dita della mano destra.



La sua fortuna lo trasformò in un invalido di guerra con relativa pensione, e per la famiglia era una manna, più grandicello un lavoro protetto e sicuro in una centrale idroelettrica.


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Niente miniera per lui, o ferriera, una vita serena con tre figli e una moglie che lo adorava.



Non pensavo che sarebbe finita così, tre suoi fratelli tra cui mio padre morti per tumore polmonare dovuto al lavoro, morti "bianche" per capirci meglio, va beh, si l'amianto, la polvere delle miniere, ma lui?



Lui in miniera non ci è mai entrato, non ha mai avuto comportamenti a rischio, eppure è morto anche lui per un maledetto tumore al fegato,



lo so che è la vita, ma vi prego, solo per stasera non ditemelo, domani potrò capirvi, ma adesso no.



Continua a piovere, chissa se l'acqua lo starà già accarezzando, è che è così fredda....



e su a Lodrone mi sa che stanotte nevicherà....

venerdì 12 dicembre 2008

S. LUCIA

Oggi per tanti bambini delle nostre valli bresciane è un giorno speciale,


stanotte arriva S.Lucia!


La notte magica, la notte più corta dell'anno, quella che ogni bimbo attende tutto l'anno.


Sto divagando, ovviamente, ora per i nostri figli c'è S.Lucia, Babbo Natale, Gesù Bambino e pure la Befana!


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Ma vi prego lasciatemi scrivere la magia di quella notte, tanto sognata e aspettata!


Nel paesino di montagna tutto era pronto, la neve c'era, molto alta come sempre, la letterina scritta, corta come sempre, inutile chiedere tante cose, la santa non poteva portare tanta roba con la neve.


La giornata del 12 Dicembre era un brivido, non passava mai,


finalmente come arrivava il buio, (16 e trenta) si mettevano i piatti con la letterina sulla tavola, un pò di sale in un cartoccio per l'asinello e  si andava a letto.


Ma il sonno non arrivava, in lontananza il suono di un campanaccio faceva salire il cuore in gola....


eccola....


stava arrivando.


La paura era fortissima, non si poteva vedere la Santa, portava male,


Angel Pictures, Images and Photos

Lei era senza occhi, se per sbaglio tu la guardavi rimanevi cieco, all'istante!


Ci si cacciava sotto le coperte con brividi e non solo per il freddo, allungando le orecchie a ogni rumore che riusciva a penetrare nel nostro rifugio fino a che il sonno ci coglieva.


Ci si svegliava sempre in piena notte, ed era tutto un correre fin sull'uscio della cucina, poi ci si fermava, la paura era tanta, e se non c'era niente?


Succedeva, spesso succedeva di non trovare che castagne secche e noci, la scusa era sempre la solita, troppa neve.


Troppa neve?


Ma se noi bambini spalavamo tutte le strade, non era possibile!


Tutta colpa di quell'asino pauroso, certo era colpa dell'asino se S. Lucia non portava che castagne secche!


Ma prima di "vedere" si sentiva il profumo, fuori dalla porta come cani da tartufi si cercava di captare gli odori.


Il profumo dei mandarini, da sempre legato a S. Lucia, gli aranci, mangiati esclusivamente per quella ricorrenza, le caramelle così poche da non correre pericolo di carie e poi le noci immancabili, le castagne amiche dell'inverno, le nespole e certe mele selvatiche che il mangiarle era veramente un'impresa.


Ma poi c'era la corsa a casa della zia Ghita.


Una corsa  irreale, con lampadine appese a muri resi nuovi dal biancore della neve, con il freddo che penetrava nelle ossa ma con una gioia nel cuore.


La certezza di trovare nel piatto magari un 20 lire, per poter comprare dei giornalini  già allora desideri prioritari.


Poi andare a scuola e fare finta di avere ricevuto il mondo ma di non averlo portato a farlo vedere perchè troppo grosso.


Bugie a cui nessuno credeva, e tu che guardavi quelle bambole, quei giochi come un'ingiustizia, chiedendoti dove eri stata "cattiva".


Fantasy Pictures, Images and Photos

Chiudendo quel dolore in scomparti stagni dove solo alla sera permettevi di uscire, quando eri da sola sotto la tenda scura e sicura della trapunta,


allora potevi lasciare che le lacrime come tanti desideri uscissero dal tuo piccolo cuore ferito.


lunedì 8 dicembre 2008

..UN BELLISSIMO FINE SETTIMANA




Questo fine settimana siamo andati a Ponte Caffaro, con noi si sono accodati Mirko, Raffaella e il piccolo Edoardo.



Dario e Mirko sono andati a ciaspolare in Gaver, 5 ore di intenso divertimento, e solo ora guardando i video ho capito perchè Dario non sta bene!



Ma si può, dico io, fare come i bambini?



Buttarsi nella neve, anzi, rotolarsi nella neve, pensando di non pagare pegno?




Caro il mio vecchietto, ora hai la tosse e il mal di gola,  dunque 2 aereosol al giorno, spremute di arancio, sciroppo per la tosse e fluimucil bustine, spero che tutto ciò basti a farti tornare in forma!



Veramente sono raffreddata anch'io, ieri mattina presto sono andata al lago, faceva  molto freddo ma volevo vedere quando il sole avrebbe illuminato l'acqua.




Ho aspettato quasi un'ora, poi con il corpo in ipotermia sono corsa a casa, e oggi sono tutta dolorante.



Un bel fine settimana nonostante gli acciacchi.  

venerdì 5 dicembre 2008

HINA.... NINA

La Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha confermato i 30 di reclusione al padre di Hina Saleem.


angeli

Ricordate la ragazza pachistana uccisa da suo padre e da due zii, solo perchè voleva vivere la sua vita da persona libera?


Due anni  fa tutti parlavano di lei, sembrava fosse il simbolo di rinascita di tutte le donne straniere che vivono in Italia.


Lei, Hina, ma per gli amici Nina, che viveva come una qualsiasi donna italiana, lei che conviveva con un uomo italiano.


Anche lui è sparito, come sono sparite le donne musulmane che durante il processo stazionavano fuori dal tribunale come ad affermare la  nuova libertà nata dal sangue di Nina.


Allora tutti i politici sia di destra che di sinistra  erano rimasti senza saliva a furia di parlare  nei vari salotti televisivi sembrava che la volessero santa, santa Nina.


angeli

Anche al suo funerale la allora parlamentare di AN, Daniela Santanchè che partecipò sfidando il cordone di sicurezza imposto dalla famiglia Saleem,  sbraitò iniziative e giurò giustizia per tutte le donne picchiate e abusate d'Italia.


Dove sono ora?


Dove sono tutte quelle promesse?


Anche la via intitolata a Nina, dov'è?


L'allora sindaco Corsini, che commosso lanciò l'idea, ci dica, era solo un'idea, perchè suonava bene in quei giorni?


Nina è sepolta al Vantiniano, una tomba anonima, con sopra un mazzetto di fiori di plastica dal colore ormai sbiadito, così come è  sbiadito il suo viso sorridente ai più tanti di noi.


Una ragazza "persa" per strada, uccisa da un padre padrone che la violentava già da ragazzina, con una madre che sapeva e taceva, diventando complice di una pratica in uso in Pachistan da millenni.


Una madre che oggi sentendo  la  sentenza si è buttata a terra urlando e gridando tutta la sua rabbia, quasi fosse ancora colpa di Hina il suo dolore.


fiori

Un padre che poche ore prima del verdetto ha giurato che lui amava moltissimo Hina, tanto da ammazzarla.


 


 

mercoledì 3 dicembre 2008

MERLINO...

Sicuramente  ogni famiglia ha  ricordi legati ad animali che hanno condiviso la vita assieme a loro.


Nella mia un posto speciale lo tiene Merlino, una gracula religiosa, detto anche merlo indiano.


animali

Il perchè proprio un merlo indiano non ricordo, ricordo bene il nostro andare a vedere "solo per guardare"  una mostra di uccelli con relativa gabbia in macchina!


Gironzolare per la fiera e innamorarci a prima vista di quel "pulcino" è stato naturale.


Il trovarci tutti d'accordo anche sul  nome è stata la certezza che Merlino era "nostro".


Così siamo tornati a casa felici e pieni di entusiasmo per il nostro nuovo amico.


Come casa gli abbiamo preso una gabbia enorme, rotonda e tutta dorata con relativa altalena e vari trespoli, lui che era ancora piccolo ci si perdeva, ma si vedeva che gli piaceva tanto!


Crescendo diventava sempre più bello, e iniziava a "parlare", la sua prima parola è stato il classico "ciao", poi via via il suo vocabolario si è arricchito anche con frasi, tipo: - fabio studia, fabio leggi-


oppure: - mamma, papà, dario, come stai? e fischi, tanti fischi con i quali esprimeva la sua gioia.


A volte per farlo smettere coprivo la sua gabbia con un telo e la cosa lo offendeva moltissimo.


Amava tantissimo bagnarsi, tutti i giorni faceva il bagno ed era uno spasso vederlo, io gli mattevo una grande ciotola piena d'acqua tiepida nella gabbia e poi aspettavo.


Lui sul trespolo che fissava la ciotola fischiettando, poi con un piccolo volo si posava sulla stessa e immergeva una zampa nell'acqua come a sentirne la temperatura, poi ritornava sul trespolo per poi tuffarvisi  come in una piscina.


Guardarlo era tutta una risata e lui da gran pagliaccio gradiva i nostri applausi.


Imitava tutte le voci dei bimbi della via, a volte cantava  in inglese, bastava che sentisse una parola con un suono strano e subito la faceva sua.



Imbarazzante è stato quando un'estate lo abbiamo lasciato da mia sorella mentre noi eravamo al mare, tornati tutti a casa ci siamo resi conto che Merlino .... bestemiava, ecco li è stata dura fare finta di niente, ma il non lodarlo è stata la strategia giusta, in poco tempo le parolacce sono sparite.


Da adulto Merlino era bellissimo, e di una simpatia che ti incantava,  anche i nostri amici ne erano innamorati, a prova di ciò ho tantissimi filmati che dimostrano le sue bravure, sia canore che gestuali.


Purtroppo non è morto di vecchiaia, è morto per una mia dimenticanza e questo mi fa ancora male.


Una notte d'estate  l'ho lasciato fuori, in terrazza, così si è raffreddato,


la sera dopo stava male, sembrava avesse la febbre, e io cosa ho fatto?


Da vera idiota le ho dato 3 gocce di novalgina non sapendo che per i volattili è veleno, così il mio povero Merlino da allora ha iniziato ad avere crisi epilettiche.


Tutti i veterinari che ho interpellato hanno solo confermato la diagnosi, epilessia e che non si poteva fare niente, e così è stato.


Merlino è vissuto ancora fino all'inverno, poi durante una crisi più forte delle altre mi è morto in mano, mentre piangevo abbracciando mio figlio Fabio che non voleva assolutamente lasciarlo andare.


Ora la sua tomba è giù nell'aiuola con altri piccoli amici che abbiamo amato, ma il loro ricordo abita nel nostro cuore.


domenica 30 novembre 2008

NEVE

Piove, una pioggia insistente e triste.


Guardo la pianta del caco, è senza foglie, solo i suoi frutti pendono spaccati a metà  gocciolanti di questa pioggia.



Penso che in montagna sarà tutta neve,  sorrido, amo moltissimo la neve.


Inverni lunghi, affossati e protetti da un manto bianco, coperta che a noi bambini era amica e compagna di giochi.


Ricordo che l'attesa iniziava già a metà novembre, gli occhi puntati verso  il cielo, speranzosi nelle  nuvole grigie che scorrevano lente sopra le cime.


Si andava a dormire con un  desiderio che era uguale a tutti i bimbi del paese, neve, tanta neve!


Dormivo in una stanzetta senza riscaldamento al secondo piano, a riscaldare la casa solo una stufa in cucina su cui si faceva da mangiare,  la sera si mettevano dei ciocchi di larice per poi ritrovarne le  braci la mattina dopo.


Si andava a dormire con un freddo pazzesco, a scaldare le lenzuola solo il famoso scaldino di rame riempito con le braci, si dormiva sotto trapunte di lana e lo svegliarsi la mattina era sempre un dramma!



Ricordo quei risvegli, la finestra senza scuri, i ghirigori sui vetri, mille disegni fatti dal ghiaccio,  il respiro che sembrava fumo e poi quel silenzio, strano, attutito eppure così forte.


Chi dice che la neve non fa rumore?


é l'assenza di rumore, è quel silenzio che percepisci come grida che ti da la certezza che lei è arrivata! 


Allora ti alzi ignorando il freddo e ti catapulti giù, vuoi vedere quanta neve c'è.


Ogni volta lo stupore era tanto, un paesaggio nuovo, tutto nato in una notte, era un mondo incantato e sarebbe toccato a te viverlo ed adattarlo ai tuoi desideri.


Il paese cadeva in letargo, solo noi bimbi come folletti incuranti del freddo correvamo per le stradine dove la neve veniva spalata per lasciare un passaggio verso la chiesa.


Gli slittini venivano recuperati dai solai, si lucidavano gli acciai per farli filare di più, erano slittini artigianali, stranissimi, fatti con il legno dei larici rossi, due pezzi attaccati un all'altro con una vite.


Il pezzo più lungo era il "corpo" poi quello chiamato "guido" praticamente il timone, e incollati a questi dei lunghi pattini in legno ricoperti di acciaio,


mamma come filavano, e che capitomboli, per fermarsi ci si doveva buttare nella neve fresca.


E le nostre sere erano tutte da inventare, le mamme che come nelle storie lavoravano a maglia ora in una casa ora in un'altra, e noi diavoletti a fare giochi su giochi, salvo poi irrompere in casa solo per scaldare le mani paonazze e lasciare sull'assito del pavimento scie di neve che piano piano si scioglieva.




 

venerdì 28 novembre 2008

UN'IDEA

Ho letto una notizia interessante, vi faccio un breve riassunto.



 


Bracciale anti-alcol
via alla sperimentazione



bimba 


La Provincia  ha fatto un investimento già costato 300 mila euro: un’operazione che, condotta fino ad oggi solo con dei prototipi grazie all’impegno di Mit di Boston, Università di Brescia e Provincia di Brescia, rischia di rimanere solo un mirabile progetto di innovazione tecnologica applicata al concetto di sicurezza se non troverà aziende desiderose di investire nel progetto per produrlo e metterlo un commercio.






È una «partita» che già ieri pomeriggio, poche ore dopo la presentazione ufficiale in Broletto, ha visto un primo confronto con alcune realtà territoriali: in ogni caso la soluzione al problema non porterà il bracciale innovativo e-Jumping sul commercio prima del giugno 2009.
Il dispositivo salvavita infatti ha vissuto ieri sera l’inizio della sperimentazione con la festa evento al Terzo Cerchio: otto giovani, designati da tempo, lo hanno indossato iniziando a studiarne il funzionamento. Da dicembre altri cinquanta bresciani entreranno in possesso del bracciale nella speranza di poter fornire indicazioni utili su eventuali sviluppi futuri.Il bracciale funziona come etilometro: aggiorna costantemente chi lo indossa sul tasso acolico.
«Pensiamo si tratti di un’operazione molto interessante soprattutto in prospettiva - ha sottolineato il presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli - : in questa prima fase i giovani saranno un termine di paragone molto importante e cercare di aumentare la sicurezza stradale è un passo che ben si accompagna a quelli già fatti che hanno portato ad una diminuzione del cinquanta percento degli incidenti. Noi abbiamo voluto contribuire ben sapendo che questo prodotto può essere utilizzato anche in filoni diversi come quello dell’ambiente dei trasporti».
Il bracciale salvavita però non sarebbe diventato realtà senza il lavoro del Mit di Boston.
«È stata un’esperienza incredibile portata avanti per due anni - sottolinea il direttore del Mit Federico Casalegno - : abbiamo lavorato in sinergia con grandi risultati, la nostra intenzione è che questa piattaforma diventi un social network per avvicinare le istituzioni ai giovani con servizi studiati appositamente per loro».
Il bracciale, che la prossima settimana verrà presentato anche ai Nobel di Stoccolma, può essere una chiave di volta per migliorare la sicurezza nei giovani. A patto che qualcuno si faccia carico di produrlo e metterlo in commercio. Possibilmente a prezzi competitivi sul mercato bresciano



 


Misura la «sobrietà»
e invia una richiesta
di passaggio agli amici


 

Alimentato come un telefono cellulare, il braccialetto del progetto e-jumping deve essere indossato prima di uscire. Prima però, sarà necessario registrarsi al socialnetwork www.ridelink.ws accessibile anche dalla sezione giovani del portale della Provincia.
A quel punto il portatore del braccialetto dovrà far sapere utilizzando proprio il dispositivo al braccio, in quale locale si è diretto. Dopo aver passato la serata in compagnia degli amici, un rilevatore di quantità di alcol presente nel sangue gli dirà se in quel momento è in grado di guidare o meno. A quel punto entra in gioco l’effettiva utilità del prodotto studiato in sinergia tra Mit e Provincia di Brescia: il dispositivo si connette con la tecnologia bloutooth al telefono cellulare e con quello invia una richiesta di aiuto agli amici iscritti al social network Ride Link. Ecco che, per amicizia e senso civico, un amico si farà carico di venire a prendere chi non sarebbe in grado di guidare per riportarlo a casa senza correre alcun rischio.
Ovviamente più il social network sarà «popolato», più sarà facile costruire una rete di amici in grado di dare un aiuto nel momento del bisogno. Proprio per questo il bracciale non è solo un dispositivo «salvavita» ma anche un sistema utile per intessere nuovi rapporti sociali, dare e ricevere assistenza diminuendo i rischi che si corrono sulle strade.


Come idea non mi sembra male, se poi pensiamo a come sono attratti i nostri ragazzi da tutte le cose tecnologiche, vedi il successo di Facebook c'è da sperare bene, voi che ne dite?


Sarà una cosa fattibile?


Ma soprattutto servirà a qualcosa?




 



mercoledì 26 novembre 2008

un esperimento...

Finalmente ho finito io mio armadio!


Tempo fa ho trovato un armadio vecchio, non "antico" ma uno di quelli senza pregi, fatto artigianalmente, legno massiccio e ruvido, pesantissimo e pieno di tarli.


Quando l'ho visto la prima volta mi sono detta che era perfetto per me!


Certo,   non mi sarei mai messa a fare la restauratrice se l'armadio fosse stato più pregiato, e poi con 60 euro che si compra?


Devo dire che mi sono divertita, e che sono contenta del risultato, anche perchè sarà il mio primo e ultimo lavoro di restauro così impegnativo!



Prima di iniziare ho studiato le varie tecniche, ce ne sono tante, ho scelto ovviamente la più facile, e ho finito con la gommalacca a pennello.


Stamattina l'ho lucidato per a prima volta, dovrò farlo ancora per 3 o 4 volte, ma sta venendo bene, il legno ha delle belle nervature che la cera fa risaltare.

domenica 23 novembre 2008

UNA STORIA NORMALE....

Maura si soffermò a leggere il cartello che a caratteri cubitali annunciava la giornata mondiale contro la violenza femminile.


Fece un sorriso e pensò che si era toccato il fondo se bisognava istituire una giornata contro quella "sporca cosa"  affinchè ci si ricordasse che esisteva!


Esisteva, e di questo ne era sicura, pensò a Sandra, la sua migliore amica.


Lei e Sandra erano amiche dalle elementari, con l'andare degli anni erano diventate come due sorelle, si raccontavano tutto e tutto dividevano, almeno Maura pensava così.


La prima a sposarsi era stata Sandra, a 19 anni era entrata in chiesa al braccio di suo padre felice e innamorata, Maura ricordava ancora la sua gelosia verso Luca,  ora marito della sua amica.


Gelosia che la portò a parlare duramente a Luca, raccomandandogli di amare sempre Sandra, di non farla stare male mai.


Dopo 3 anni si trovò in sala parto ad assistere l'amica, fu lei oltre a Luca ad accogliere la piccolina tra pianti di gioia, lei la madrina di Battesimo di Silvia.


La vita procedeva nei soliti binari, anche lei si era sposata, Sergio e Luca erano diventati amici, si vedevano  sempre, anche le ferie le trascorrevano assieme.


Ricorda benissimo quel sabato pomeriggio, la telefonata di Sandra, Luca quella sera è stanco, non ha voglia di uscire, lei che si fa passare Luca e lo convince, arriveranno nel giro di mezz'ora!


Ma dopo un'ora non sono ancora arrivati, telefona a casa loro, dopo pochi squilli Sandra risponde piangendo.


All'inizio non riesce a capire che cosa le stia dicendo....


pensa ad un incidente ....


poi tra i singhiozzi le parole "mi ha picchiato ancora" le esplodono dentro.


Per un attimo pensa di avere sbagliato numero, ma  è la voce di Sandra quella che le sta raccontando una storia incredibile.


Come un fiume che ha rotto gli argini le scarica addosso 5 anni di vita fatta  di botte,  parolacce e  stupri!


La sua reazione, il cercare una soluzione, ma anche il suo sentirsi tradita.


Lei era sicura che tutto andava bene, quante volte ha chiesto a Sandra della sua felicità, e Luca?


Luca che chiamava sua moglie "la mia Perla".


Come poteva pensare che lui fingesse?


E Sandra, perchè non ha mai parlato con lei?


Sandra parla di vergogna, quasi fosse colpa sua del comportamento di Luca!


Maura appena può si mette in contatto con il Telefono Rosa, e lì finalmente trova il modo di aiutare Sandra, riesce a farla parlare con persone che l'aiutano, a farle capire che non è lei quella sbagliata, ma è lui la bestia che ha distrutto tutto l'amore che lei provava per lui.


Ma la sua dolce amica non molla, fa pure il secondo figlio, e al suo "perchè?" Sandra risponde con un "magari cambia".


Certo, non ci sono più le botte, basta pugni e calci, basta lividi su tutto il corpo, ma ora "solamente" le violenze psicologiche.


Quelle violenze nel dirle davanti ai figli "sei una merda", quella di farla sentire una persona finita, quella di fare anche 10 ore di lavoro, pur di non andare a casa!


Maura cerca di aiutarla come può, ma non riesce a capirla, la vede combattere ogni giorno, e ogni giorno la vede sempre più stanca e silenziosa.


Una sera Sandra la chiama piangendo, è in macchina e le dice che è arrivata a un bivio, o si butta giù da un ponte, o deve lasciare Luca.


Ovviamente la soluzione sembra facile, la separazione.


E inizia il massacro, dove ogni colpo è lecito, e lei che è sempre più terrorizzata cerca di ripararsi come può.


Chiede aiuto anche ai carabinieri, lui che lo sa la deride, sono tutti "suoi amici".


Quando la separazione diventa effettiva e Luca deve andarsene da casa è il caos.


Le minacce sono costanti, lui ha la chiave di casa e entra quando vuole e si comporta come un padre padrone, con la scusa dei figli la controlla e riesce sempre a sapere cosa fa e dove va.


Maura ha un sorriso stanco, a distanza di anni la guerra continua, e  Sandra è talmente stanca e impaurita da non denunciare  al suo avvocato che Luca non le  passa più gli alimenti dei figli....


 


    


  


 





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mercoledì 19 novembre 2008

MADDALENA

Questa "storia" è dedicata a Ada, per ringraziarla del premio che mi ha regalato, e per essere così speciale.


Vi voglio far conoscere mia cugina Maddalena, una donna meravigliosa, anche se lei non lo sa.


Una ragazza che ha vissuto, che vive la sua diversità come una colpa,


used Pictures, Images and Photos

quasi fosse stata una punizione per essere stata troppo cattiva, per avere osato sognare troppo.


Quando è nata era una bambina   allegra e vivacissima, logorroica  e canterina tanto da guadagnarsi il soprannome di "Grillo".


Tutto questo fino all'età di 5 anni, poi le suore all'asilo si accorgono che il Grillo non canta più, non si volta quando la chiamano, inizia a parlare a gesti.


Visite su visite, alla fine un ricovero e poi il verdetto,


sorda, il nostro Grillo era  diventata sorda.


Questa storia è ambientata verso la metà degli anni 50, allora non c'erano le vaccinazioni, e tanti danni faceva la famigerata polio.


Per forza maggiore fu mandata in collegio, per avere le basi per continuare a vivere una vita "normale".


Noi bambini più piccoli, imparavamo da lei il linguaggio dei segni, e parlavamo con lei, le sue parole dai suoni gutturali per noi erano "normali", e anche l'esprimersi con tutto il nostro corpo era una cosa logica!


Ma non lo era per gli "altri".


Per gli altri lei era una diversa, una da nascondere!


Ho impresso nella mia mente un episodio orribile, io, Maddalena e sua sorella Piera sedute al bar a mangiare un  gelato,  all'improvviso si avvicina un giovanotto,  (ricordo anche il nome)  Libero, guarda Maddalena e muovendo piano la bocca così che lei possa leggere gli dice:


"cosa fai tu qui, che sei sorda"!


Un attimo e Maddalena non c'è più, scappata via, piangendo con singhiozzi strazianti.


Io e Piera come due sceme a guardarlo incredule per  quello che era successo.


Ricordo quando veniva a trovarci, e assieme si andava a Desenzano,


la sua richiesta era sempre la stessa: "non dire io sorda, dire io tedesca!"


Oppure quando ci si trovava con i suoi amici tutti sordomuti, il loro desiderio di divertirsi come tutti i ragazzi di questo mondo, la strategia del ballare, bellissimo!


Si andava in discoteca, io che ballavo e loro che attorno a me si dimenavano a più non posso, salvo poi fermarsi di colpo a un mio gesto, quante risate ci siamo fatti!


Di solito si sposano fra di loro, e è straordinario quello che riescono a inventare per comunicare.


Quando si è sposata Maddalena è stata una festa, ricordo quel tavolo di persone, quelle mani che sembravano delle ali, come riuscivano a parlarsi, a prendersi in giro a divertirsi, una cosa bellissima!


Poi ci pensiamo noi,  persone "normali" a buttare all'aria la vita di chi secondo i parametri di una società è diversamente abile.


Nonostante Maddalena viva una vita piena, dentro di lei c'è sempre il dubbio, un tarlo, quello di non essere una  persona "vera",


come mi dice sempre quando mi vede,


"io povera, io sorda,  gente cattiva, ride quando Maddalena parla" 


fiori

IL PREMIO CHE MI HA REGALATO.




 http://vistalaluce.splinder.com




LO REGALO A TUTTI VOI CHE LEGGETE!




elfi

ANCHE QUELLO CHE MI HA REGALATO LA MIA AMICA MATTA MATTA, è TUTTO VOSTRO!



 



http://parolenelsole.splinder.com




 



 


 

domenica 16 novembre 2008

SOGNI PERSI....

Stava tornando a casa, la mente persa dietro alla canzone che riempiva l'abitacolo della macchina.


Si fermò al semaforo rosso, distrattamente volse lo sguardo verso i manifesti, quelli neri, quelli in cui si da notizia quando sorella  morte passa a trovarci.


Lo sguardo colse velocemente la foto, il nome, la mente per un attimo smise di funzionare.


Verde, ripartì ma tutto era cambiato, la musica le dava fastidio così la fermò, in silenzio elaborò la verità, Bruno era morto!


Arrivò a casa, fece qualche telefonata e la realtà fu lì accanto a lei, crudele eppure così normale, una  fine logica, una morte annunciata da anni!


Era morto con la  siringa  nel braccio, buttato su un prato con l'inverno attorno a fargli compagnia.


amore

E così seppe con certezza che Bruno si era scelto la sua morte.


Neppure per un istante credette all'overdose, non Bruno, lui era un esperto, uno che ci giocava da anni con l'ero, figuriamoci se quella poteva fregarlo!


Ricordò l'ultima volta che lo aveva visto, giù ai poliambulatori,  magro come un chiodo, senza denti con lo sguardo perso dietro a chissà cosa, con fatica era passata oltre, non voleva sapere nulla, troppi  gli amici finiti così.


Una vita "bruciata", ma lei pensò a Lui con tenerezza, i tanti ricordi belli, quelli senza l'eroina, l'amicizia sincera, i sogni che imperavano nei loro discorsi, e poi tanti nomi le si affacciarono nella mente.


Tante vite, attaccate a lei dal filo invisibile della giovinezza, ragazzi che credevano in una rivoluzione d'amore, una vita basata sulla pace, canzoni cantate come se fossero bandiere.


Doverano finiti tutti?


I sogni, le canzoni che promettevano il paradiso, e loro, gli amici, in quale mondo erano finiti?


Non nel suo, lei si era fermata ai sogni, oltre non era mai andata, preferiva vivere di suo, non capiva la scelta di tanti, il loro buttarsi su sogni guidati dall'eroina.


Un macello! Una bomba scoppiata in mezzo a loro, non c'era più amicizia ma solo il loro "bisogno", il loro rubare alla vita tutto, anche i sentimenti.


Rivive tutto, con un dolore che soffoca i singhiozzi e li tramuta in urli silenziosi, a ondate i ricordi la sommergono, non solo le morti per droga, no, poi c'è stato l'ecatombe dell'aids.


Li vedeva in ospedale, iniziavano  a sognare ancora, poi bastava quel referto e sparivano, una lotta che facevano da soli, di nascosto, quasi fossero degli appestati, paurosi di essere condannati come untori.


Una marea che ora lei non vuole dimenticare, sale in macchina, guida piano e intanto  parla, pronuncia nomi, e per ognuno ha una risata, una carezza, arriva al cimitero e va sicura, lo sa che loro l'aspettano.       

giovedì 13 novembre 2008

trovata in giro..

Della serie: Tagliamo i fondi alla scuola.





























mandiamoli a lavorare


Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'unanimità e senza astenuti  (ma và?!)  un aumento di stipendio per i parlamentari  pari a circa Euro 1.135,00 al mese. Inoltre la mozione é stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.

STIPENDIO: Euro 19.150,00 AL MESE;

STIPENDIO BASE: circa Euro 9.980,00 al mese;

PORTABORSE: circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare);

RIMBORSO SPESE AFFITTO: circa Euro 2.900,00 al mese;

INDENNITA' DI CARICA: (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00);  


TUTTI ESENTE TASSE!!!!




+




TELEFONO CELLULARE: gratis;





TESSERA DEL CINEMA: gratis;

TESSERA TEATRO: gratis;

TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA: gratis;

FRANCOBOLLI: gratis;

VIAGGI AEREO NAZIONALI: gratis;

CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE: gratis;

PISCINE E PALESTRE: gratis;

FS: gratis;

AEREO DI STATO: gratis;

AMBASCIATE: gratis;

CLINICHE: gratis;

ASSICURAZIONE INFORTUNI: gratis;

ASSICURAZIONE MORTE: gratis;

AUTO BLU CON AUTISTA: gratis;

RISTORANTE: gratis




 




(nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).




inoltre:


Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi ( per ora!!!);

 

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti),




più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera.




(Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio);

 

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.

 

La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

 

Far circolare.......si sta promuovendo un referendum per l' abolizione dei  privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono   essere lette  solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di  portarle a conoscenza degli italiani......



martedì 11 novembre 2008

PIZZA E RICORDI

La settimana scorsa ho passato una serata in compagnia di colleghe che non vedevo da anni.


Alla  telefonata della Nandy ho aderito con piacere, è da tanto che sono fuori dall'ospedale, e tante le amiche di cui ho perso le tracce.



Beh, veramente eravamo in pochi, ma per essere la prima volta promette bene, perchè sicuramente sarà una di quelle serate che si ripeteranno visto il successo e la nostalgia.


Ormai tutte pensionate, alcune nonne, altre impegnate ad aiutare i figli,


tutte con  tanta voglia di sapere delle altre.


La Giovanna, un pò triste perchè sua figlia non vive più con lei,


ma è normale a 28 anni o no?


La Flaviana, sempre dolcissima con alle spalle una battaglia si spera vinta per sempre, e che diventerà nonna questa primavera.



Daniela  già nonna e sempre di corsa ad aiutare il figlio che a aperto un bar.


Miriam, caposala che rimpiange l'ospedale, e così da una mano al figlio dentista.


Nandy quella che parla e parla, sempre allegra, sempre positiva,


nonna di un maschietto di tre anni, presa in giro da tutti perchè non aveva una foto del piccolo principe.


Mariella, la mia cara Mariellina, quante volte l'ho vista arrivare con cibo per i gatti, e poi quando era riuscita a farseli amici correre dai veterinari per strappare loro la promessa di sterilizzarli, gratis naturalmente! 


Mariella è quella più "matta", è una persona solare e  disponibile,


ricordo tante di quelle risate su, in endoscopia.


Naturalmente è stata il perno della serata!


Quante ghignate è riuscita a tirare fuori, ridendo di se stessa e di tutte noi,


quanti ricordi in comune con tutte, e anche chi non c'era è stato tirato in ballo.


Aneddoti che sono comuni, gioie e dolori che abbiamo condiviso come se fossimo parte di una grande famiglia.


Antonio, l'unico maschietto della serata si è presentato fresco fresco di pensione.


Il nostro Antonio, quello dell'elettroencefalogramma, l'amico di tutti, a volte scorbutico, ma bastava un sorriso e tutto tornava a posto.


Abbiamo "spettegolato" come comari, ci siamo divertite un mondo a tagliare a fette i dottori, idoli per gli utenti, ma per noi solo comuni persone, solo che certi non lo sapevano e si comportavano come i vecchi "baroni".



A vederci sicuramente mettevamo allegria, una  tavolata di persone che continuavano a parlare e a ridere, solo alla fine è arrivato un momento di pausa rotto subito da Mariella con un grido:


"Ragazze, allora è deciso, serate come questa minimo 3 all'anno!!!!"  




















domenica 9 novembre 2008

DOMENICA


è una domenica strana, c'è il sole ma fa freddo!


Le foglie degli alberi dopo il furioso vento dei giorni scorsi sono tutte per terra,


solo i cachi pendono solitari dai rami, a frotte gli storni e i merli aggrediscono i frutti arancioni.


Fa allegria sentire il loro vociare e vedere i rapidi voli attorno ai frutti più maturi, che spaccati a metà attirano più di un commensale.


In casa tutto è silenzio,


Mefisto dorme sul divano, le sue "ragazze" dormono sulle sedie,


e io ho nostalgia dei piccolini.


Presto arriveranno le foto dove vedrò il loro crescere,


ma intanto mi guardo un loro video...


venerdì 7 novembre 2008

AMICIZIA


..... piccolina ti mando un cesto di baci, tanti gratini al pestifero,


siete bellissimi!


SWEENEY IL COCCOLONE

martedì 4 novembre 2008

LA FORZA DI VOLONTà

Oggi è la pioggia a far da padrona.


Scende fortissima, mista a urli di vento che fa piegare gli alberi davanti a casa, raffiche rabbiose che ti buttano nel cuore una tristezza infinita.


pioggia Pictures, Images and Photos

Già, l'inverno, il lungo inverno si sta mettendo comodo,


i caloriferi sono  accesi, nei supermercati si vendono già  gli articoli per il Natale, il buio invade la via e tutti spariscono.


Ci rintaniamo nelle case come in un letargo, nel bozzolo protettivo degli affetti sonnecchiamo aspettando e ricordando giornate più colorate.


Sarà che è appena passata la settimana del ricordo, sarà la pioggia ma i miei pensieri sono rivolti verso le persone che ho conosciuto, che mi sono rimaste "dentro".


Si chiamava Maria, una bella signora con 4 figli, erano tutti attorno a lei quella mattina, quando l'ascensore si aprì sul mio reparto.


Lei sulla poltrona a rotelle, con lo sguardo disperato, i figli che la blandivano, che le facevano notare tutte le cose belle e pratiche che il reparto dei  non autosufficienti  offriva!


L'accompagno nella sua cameretta,  e i figli tra grandi sorrisi  e urla di compiacimento le fanno notare che dalla sua finestra si vede il lago,


hanno scelto apposta quella stanza, anche se costava di più,


io li guardo stupita, come farà la signora Maria a vedere il lago se non può nemmeno alzarsi in piedi?


Le finestre sono molto alte, nessuno da seduto vede il lago.


Lei continua a non parlare, solo le voci dei figli riempiono la stanza, continuano ad elogiare tutto, anche le cose più banali e stupide....


di colpo smettono di parlare,


contemporaneamente si zittiscono e guardano  la loro Mamma.


Allora capisco che la frase che ho sentito è reale,


lo capisco perchè la signora Maria la ripete quella frase,


"SE MI LASCIATE QUI, IO MUOIO"!


Ricordo ancora il brivido che mi attraversò, ricordo bene le risate imbarazzate dei figli, il loro ciacolare per stemprare la situazione, e poi il loro andarsene quasi di corsa con la promessa di tornare presto.


Mancavano pochissimi giorni a Pasqua, forse era il Giovedì santo.


morte Pictures, Images and Photos

La signora Maria rifiutò il cibo, rifiutò di alzarsi, di fare conoscenza con gli altri ospiti, si chiuse in un silenzio apatico, non c'era verso di interessarla a niente!


Vennero avvisati i figli che non si fecero vedere per due giorni,


a Pasqua la signora Maria era in coma.


Ricordo quella mattina di Pasqua, i figli in corridoio che piangevano e la suor Damasa che diceva sempre la verità anche a costo di farsi odiare, disse  con un tono di accusa,


" ... è inutile piangere adesso, ve l'aveva detto che sarebbe morta"!


 La signora Maria è la prima persona che ho visto morire.... che si è lasciata morire.....


Ho pianto per Lei, come ho sempre pianto per le altre poi.


  


  

sabato 1 novembre 2008

... 01/11/1991 BUON COMPLEANNO ...


..... buon compleanno bimba mia.



Buona vita mio dolce dono, 17 anni fa eri già nata, all'alba ti hanno tolto dal mio ventre.



Una notte strana quella dei 31 ottobre, notte di Samhain.




Notte dove i confini tra i morti e i vivi si fanno sottili, dove leggende e verità si mescolano tra profano e  sacro.



Notte di fate che si rincorrono nei boschi e sabba di streghe che ballano al chiaro dei loro fuochi.



Ma tu che c'entri con tutto ciò?



Ricordo che da piccina adoravi sentirmi raccontare della tua nascita, fata o streghetta?



Chi ti ha fatto giocare tutta la notte nel rifugio caldo del mio corpo e poi stanca di tanto correre all'alba ti ha "buttato" tra le mie braccia?



Chi è rientrato entro i confini del magico lasciandomi questo meraviglioso regalo che sei tu, Mara?



Piccina, minuscola da sembrare una bambolina, tutta grinze e coperta dalla "camicia", un velo biancastro, ci sono voluti giorni per far si che sparisse dai tuoi capelli.



Sei nata "prima", come sempre hai anticipato il tempo, quasi  fosse tu a comandare  la tua vita.



Mara, piccola mia, lo so che non vuoi essere chiamata così,



lo so che sei "grande", che sai decidere da sola, ti vedo ponderare  a lungo qualsiasi decisione e poi andare avanti sicura di questa.



Lo so che io sono solo l'arco che ha scagliato la freccia, tu figlia mia,



ma vedi, mi sento sola, il tempo è rotolato via troppo in fretta, mi manchi.



Mi mancano le coccole nel lettone, mi mancano  le sere ad inventarti fiabe, mi manca il tuo crescere, già, sei grande e prenderne atto vuole dire lasciarti andare.




Chi non è pronta sono io, lo so che sono una mamma mammona, come mi dici sempre regalandomi un abbraccio, so che sono gelosa perfino dei tuoi pensieri nascosti dietro alla porta chiusa della tua camera.



Ma di una cosa puoi stare certa, ho una stima sconfinata per quello che tu sei, per come sei, anche se non sempre lo do a vedere, anche se critico il tuo modo di vestire "creato" da te, i tuoi capelli con i "dred" e certe tue idee, che se poi mi volto indietro mi accorgo che sono anche le mie, solo che ora ho paura.



Certo, ho paura, perchè sai, crescendo si perde l'infallibilità, la vita ti porge il conto e non sempre è come tu credevi!



Mara, tu continua a sognare anche se  questa tua mamma brontola ti farà riflettere un pò più a lungo, solo un dubbio è rimasto, vero??



Chi sei veramente?



Una fatina o una streghetta?



Per me sei solo Amore,



buon compleanno figlia mia....

mercoledì 29 ottobre 2008

OGGI

Mara è partita per andare a scuola carica come un asino!


Con lo zaino stamattina c'è anche il sacco a pelo, viveri vari e tanta voglia di dire la sua sulla riforma Gelmini.


Già, stanotte sarà una "notte bianca"!


L'hanno eletta rappresentante di classe del suo liceo, questo per lei comporta una responsabilità non indifferente, si è studiata tutta la riforma, ha trovato cose giuste e tantissime  sbagliate, ora deve  cercare di fare capire il tutto ai suoi compagni.


Oggi ci saranno le normali lezioni, nel pomeriggio si faranno i cartelloni con i punti e le varie spiegazioni della riforma.


La sera i cancelli del liceo Gambara si chiuderanno per impedire l'entrata di persone sgradite, quelle che vogliono solo fare casino, quelle che spaccano tutto.


é già successo al liceo Leonardo, tanti disastri, e naturalmente si paga tutti assieme, noi genitori intendo.



Al Gambara stasera potranno entrare  solo i suoi studenti i professori e i genitori dei ragazzi che lo frequentano.


Mara parlerà nelle varie assemblee, non so se riuscirò a sentirla, ma naturalmente andremo a trovarla, porterò una torta di mele  beveraggi, e tanta solidarietà.


Spero anche di trovare i Prof. e perchè no, la Preside!





OGGI HO RICEVUTO UN PREMIO NUOVO!


MAI RICEVUTO PRIMA, E SICCOME HO DECISO DI POSTARE SOLO QUELLI NUOVI, (I DOPPIONI NO!!!) ECCOMI A VOI CON LE REGOLE....


SI, PRIMA LE REGOLE E POI IL PREMIO,


CERTO, VISTO CHE è MIO POSSO METTERLO DOVE VOGLIO!!!


 


come  ogni premio che si rispetti e, come ogni gioia che è bello condividere, anche questo ha le sue regole, che consentono appunto di estenderne il conferimento a numerosi amici:

1. Indicare da chi si è ricevuto il premio;
2. Dire il motivo per cui si è deciso di creare il proprio blog;
3. Dire qual è la propria arte preferita;
4. Onorare altri 13 blog amici


1) iL PREMIO MI è STATO DATO DAI MIEI CARISSIMI FRATELLI DI PENNA E PELO:


http://esserinoebalena.splinder.com


2) ..... iL MOTIVO????


IN CASA MIA TUTTI, E SOTTOLINEO TUTTI,


SONO DEI MOSTRI CON IL COMPUTER,


IO MI SENTIVO LA CENERENTOLA,  INVIDIOSA DI TANTA MOSTRUOSITà....


PRESTO FATTO,


UN CORSO COMUNALE DI 10 LEZIONI E VOILà!!!!


LA CESY IN INTERNET!!!!!!


3) LA MIA ARTE PREFERITA???


MA VIVERE RAGAZZI,  VIVERE,  E SE VI SEMBRA POCO....


4) ... ECCO QUESTA  è  LA PARTE DI DURA....


ASPETTATE, DEVO ANDARE A VEDERE....


 


http://censurato.splinder.com


UNA PASSATINA LA CONSIGLIO ATUTTI.....


http://arcangelotangorra.splinder.com


SEMPLICEMENTE UN GENIO DI PENNA..

http://poetiescrittoridimuse.splinder.com


SEMPLICEMENTE UN GENIO DI GRAFICA


http://astrogigi.splinder.com


UN ALIENO TRA DI NOI...


http://fatapiumetta.splinder.com


UN'AMICA NUOVA..



http://pensieridipapa.splinder.com


SEMPLICEMENTE UN PAPà GIGANTE, ANCHE SE LUI NON LO SA...


http://variopinto.splinder.com


LEI NON LO SA MA è UN'AMAZZONE, UNA GUERRIERA....


http://scrivereleggere.splinder.com


PERCHè  SCRIVE  CON  LA   VITA IN  MANO....

http://stazionetermini.splinder.com


PERCHè IL SUO CAFFè è SEMPRE BUONISSIMO...


 http://solomartina.splinder.com


PERCHè LO SO CHE NON LE INTERESSA ...


http://28122007.splinder.com


ANCHE A GABRIELE NON INTERESSA, MA ANDATE A TROVARLO!!!!

http://stokeaka.splinder.com


PERCHè SONO SICURA CHE ODIA QUESTE CATENE, HAHAHAHA


 http://verdyper1.splinder.com


SEMPLICEMENTE PER LA SUA DOLCEZZA.


E ORA IL PREMIO....


 




E SE VI PIACE PRENDETELO PURE TUTTI,


LO MERITATE !!!!

sabato 25 ottobre 2008

IL MAGO...

.... Ho tanti amici, io e Dario siamo riusciti da sempre ad amalgamare tutti tra di loro.


Amici prima soli "nostri" e poi amici degli amici,


così non c'è festa o stagione che non ci veda sempre in compagnia a dividere la gioia e perchè no, il dolore.


Siamo come una grande famiglia, sappiamo che possiamo contare gli uni con gli altri.


E come in una grande famiglia ognuno di noi ha delle caratteristiche proprie, uniche.


Riccardo è il nostro mago,


non c'è cena che non finisca con i suoi bellissimi numeri!


Riccardo è una persona che ama il magico,  trovare nuovi numeri da imparare è il suo personale hobby, è incredibile quante volte prova e riprova un nuovo gioco!


Con i bambini sa trasformarsi in un grande Silente, la saga di Herry Potter si addensa attorno a Lui, e anche noi babbani  per una manciata di minuti riusciamo a sentirci magici.


Ricordo quando si doveva vaccinare i bambini il nostro distretto sembrava la sala di un teatro,  i guanti-palloncini che volavano e le varie magie che riuscivano ad asciugare le lacrime dei bimbi e delle mamme.



Ora lavora sul territorio, segue i malati terminali a casa loro, ma credetemi  riesce ad asciugare anche le loro di lacrime.


Questo comporta in lui un notevole sforzo, perchè sia chiaro, non si può timbrare e lasciare "giù" i pensieri della giornata.


Se i pensieri sono persone  li hai addosso, vivono con te, mangiano la pizza con i tuo amici, li fai conoscere ai tuoi amici,


poi stempri l'angoscia  con un gioco di prestigio.


Grazie mago, grazie a nome di quelle persone che sanno quanto è grande il tuo cuore.