domenica 28 marzo 2010

ANTONIETTA

Photobucket Stanotte non riuscivo a dormire, il tuo ricordo ingigantiva dentro di me.
Ho provato a "vederti" e con stupore non ci riuscivo, pensavo alla tua voce, al tuo sorriso e spaventata mi sono accorta che stavi svanendo.
No, non è possibile, non voglio dimenticare niente di te, devo ritrovarti, devo tenerti ancora con me, lasciarti andare sarebbe farti morire veramente.
Con paura ho ripensato a quei giorni, tienimi la mano e aiutami a non mollarti.
Stanotte ho percoso il tuo calvario.
Sono sicura che ognuno di noi ha il suo Golgota , ognuno di noi dovrà fare i conti con il proprio vissuto.
Tu hai percorso questo periodo in 10 lunghissimi giorni.
Dieci giorni in cui ero spettatrice.
Dieci giorni vissuti a chiedere miracoli a un qualsiasi Dio.
Ho letto un libro, molto bello, in cui parlava di un impotetico paradiso, diceva che per riconoscersi tutti saremmo stati fisicamente fermi a 25/26 anni.
Ecco ho pensato, tu non dovrai mentire sulla tua età, tu avrai sempre  26 anni.
Sarai sempre giovane e avrai sempre il sorriso della vita.
Sabato come 23 anni fa, l'ora da portare avanti e tu che morivi proprio su quell'ora.
Ti avevo visto sul monitor,  piccola ragazza persa in un mare di dolore,
non c'era più la Speranza al tuo capezzale, non c'era niente nel mio cuore.
Tornando a casa pregavo, io che non ne sono capace, pregavo.
Pregavo perchè tu morissi .
Pregavo affinchè quel tormento avesse fine, ormai lo sapevo l'epilogo!
Anche i medici non parlavano più, non c'era più niente da dire, da spiegare o da sperare, si pregava perchè   tutto finisse in fretta.
La telefonata alle 23,30 era attesa, ma poi lo stupore del medico, il suo incredulo "aspetti, si è ripresa..."
un altro colpo al cuore  un alternarsi di sentimenti impazziti, un caotico girotondo di preghiere e di speranze....
Poi la tefefonata, l'ultima e la più temuta.
" signora mi spiace se ne è andata....."
Finalmente, finalmente...
Finalmente potevo piangerti senza più sperare.
Finalmente eri in pace, finalmente potevo pensare al mio dolore ....
no, non ancora, dopo, troppe cose da fare..
Entrare in ospedale piano, senza più aspettative, aspettare  che ti portino fuori dalla Prima Rianimazione, avvolta come un salame per non fare vedere come eri ridotta.
Solo il viso si vedeva, il tuo viso, ti ho accarezzato a lungo, ti ho baciato e ribaciato, sapevo che sarebbero stati gli ultimi baci, già domani non ci sarei più riuscita.
Domani saresti stata fredda e già così lontana da noi, ma ora su quella barella, stretta in quei teli tenuti da nastri eri ancora nostra, per poco ma eri nostra.
Non volevamo abbandonarti, non volevamo lasciarti portare via, in disparte c'erano i portantini dell'obitorio, guardavano a terra, chissà quante volte avevano vissuto la stessa scena.
Alla fine abbiamo dovuto andare via, ma sapevamo che toccava a noi avvisare mamma e papà, ma  quella notte no, per una notte li abbiamo lasciato l'illusione che tutto potesse tornare ancora a sorridere.
La mattina di quella domenica era splendida, ricordo il sole  che illuminava le nuvole e io ti immaginavo mentre salivi in alto  cavalcioni alla tua moto.
Anche l'urlo della mamma è rimasto appeso al silenzio di quella mattina, anche il suo nuovo viso vecchio, come se un aratro avesse inciso sulla sua pelle  solchi su solchi seminando solo e sempre dolore.
Ora posso piangere, ora ho tempo di farlo, scrivendo tutto ritorna, rivedo il tuo sorriso e sento la tua voce.
Non eri poi così lontana, sei sempre dentro di me,
ora accenderò la candela, la più bella, ciao sorellina, buona domenica.

martedì 16 marzo 2010

COME UN'APE ....

Fantasy Woman Pictures, Images and Photos Se dovessi dire a quale animale assomiglio direi senza esitare a un'ape.
Sono un'ape, mi sento un'ape.
Sono quella che guarda e annusa, mi avvicino piano e ascolto le vibrazioni che emanano le persone.
Chiudo gli occhi e lascio che la mia aura spazi in cerchi senza freni, cerco il nettare più buono, quello che mi fa vivere.
Come una ladra succhio il miele della vita in ogni suo essere.
Sono quella che vaga alla ricerca del sapere e del vivere piano.
Volo da persona a persona e prendo quello che mi offrono, la loro allegria diventa la mia, il loro dolore lo metto sulle spalle e li aiuto nel difficile cammino.
Li aiuto sapendo che il torna conto sarà alto, una consapevolezza del vivere giorno per giorno come meta da raggiungere assieme alla gioia di avere vissuto.
Come un'ape cerco il sole ma amo la notte più buia e fredda, perchè nel gelo vivono i ricordi più lunghi e antichi.
Come un'ape mi ubriaco di serenità e di certezze, salvo poi buttarle al primo dubbio che mi strazia il cuore.
Come un'ape cerco rifugio in arnie non mie, credi fatti su misura e per i quali non ho mai pregato.
Da sempre inginocchiata all'altare del chiedere, del dubbio e del sapere, snobbata da sempre dalla verità, come un'ape cerco furibonda di fare male.
Restia a pungere sapendo che ne morirei, ma sempre pronta a partire in guerra.
Come un'ape succhio il disagio di essere così, sbagliata e ingombrante nella mia sola e sempre mille vite.....

domenica 14 marzo 2010

BUONA DOMENICA




ECCO A VOI LE 6 PICCOLE PESTI !!!!
METTONO ALLEGRIA SOLO A GUARDARLI, MA NON VI DICO IL CASINO CHE COMBINANO.....
AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

domenica 7 marzo 2010

VOGLIO


mimose Pictures, Images and Photos Non voglio la mimosa.
Non voglio una giornata dedicata a noi donne.



Una giornata per festeggiarci?



Per che cosa?



Per farci  riempire le pizzerie e essere servite da camerieri maschi in tanga?



Per renderci ridicole tale e quali agli uomini che credono che noi donne serviamo solo a "quello"?



Scimiottare per una sera quello che gli uomini fanno normalmente come un diritto, andare a vedere gli attributi di ragazzi che si spogliano, magari urlando e ululando come scimmie?



Voglio che ogni giorno sia la nostra festa



Voglio che ogni donna sia  consapevole del potere enorme che ha tra le  mani quando guarda  suo figlio maschio appena nato.



Voglio che capisca che sta a lei crescerlo con l'amore e il rispetto per tutti, che non ci sono persone, maschi o femmine di serie B.



L'amore e il rispetto è dovuto verso la madre, da sempre è così, ma ogni donna è madre, ogni donna è sorella  e allora?



Voglio sapere perchè un figlio non riconosce in ogni donna la sorella, perchè non le riconosce il suo stesso diritto di dignità?



Perchè quella violenza che distrugge l'essere più intimo di noi donne?



Come può un uomo usare  violenza e chiamarla amore?



Ma come può una donna accettare questo amore!



Non è amore è un abisso dal quale ritornare il più delle volte è impossibile.



Voglio mille giorni all'anno per festeggiare noi donne.



Non voglio una catena al collo per ricordare questo giorno, vorrei che ogni donna riuscisse a strappare tutte le catene che le tengono chiuse in stanze di paura.



Voglio poter gestire la mia vita da sola, senza interferenze da parte di una chiesa che sa solo condannare.



Non voglio essere chiamata assassina se decido di abortire, sono io che sanguino e non solo nell'utero.



Voglio più aiuto, in quanto donna, noi lavoriamo molto di più dei maschi, la nostra giornata inizia prima e finisce molto dopo la loro, ricordiamocelo sempre!



Voglio  dire a mia figlia di avere fiducia nel prossimo, lasciarla camminare da sola senza l'angoscia che ho ora nel cuore.....



Voglio che viva in una vita  normale, basata sull'amore e il rispetto reciproco, camminare assieme, ne davanti ne dietro ma sempre affiancati.



Voglio è una parola che uso poco, forse ora l'ho usata a vanvera, ma vorrei tanto questo VOGLIO!



QUESTO è UN POST DELL'ANNO SCORSO MA LA PENSO ESATTAMENTE COME ALLORA,
BUONA VITA A TUTTI