martedì 29 settembre 2009

OLTRE

...OLTRE.... bisogna andare oltre.
Questo non toglie il dolore che come un martellare furioso continua a rincorrere i miei pensieri.
Sono stata ore seduta in silenzio, così da sentire anche il più flebile miagolio, ho guardato il tramonto diventare notte e il freddo diventare nebbia.
Ho visto le rondini partire, ho seguito i loro interminabili voli, il loro radunarsi e il loro chiamarsi.
Come tante prefiche le ho sentite urlare, chiamare a raccolta le più giovani e i più spericolati.
Ho guardato le false partenze, poi quando tutto sembrava una farsa, di colpo c'è stato il vuoto!
Ecco, è successo, l'estate è finita.
Partite le rondini, i settembrini già fioriti, le foglie iniziano a cadere, tutto continua come se niente fosse successo.
Sono solo io che non riesco a oltrepassare questo stupido dolore.
é come trovarsi sui sassi bagnati di un torrente, e sto cercando quello giusto, quello che non si muoverà quando cercherò di attraversare il guado.
Sono solo pensieri senza senso, lo so, ma mi sento più povera, continuo ad accarezzare Tiffany, Sissi e Maya, quasi a ricordarmi che loro ci sono, ma è Mefisto quello che mi manca.

domenica 20 settembre 2009

MEFISTO



Questo per me è un brutto periodo, sono ormai più di 15 giorni che il mio Mefisto è scomparso.



La sera prima di partire per Saviore le ho fatto un pò di foto, mai pensando di non ritrovarlo più al mio ritono.



Ultimamante era diventato nervoso, vuoi perchè geloso di Kora, vuoi perchè assomigliava sempre di più a quei 50/60 enni che sentono la gioventù svanire e cercava in tutti i modi di evadere per avere mille avventure!



Non siamo più riusciti a beccarlo mentre scappava, tutti ormai eravamo convinti che riusciva a volare, si, come gli scoiattoli volanti, allargando le quattro zampe e tenendo la coda come timone.




Oppure calandosi come un acobrata lungo il muro perimetrale della casa, a nulla sono servite le grate e le varie reti messe apposta per impedire le sue fughe.



Devo dire che era molto arrabbiato con me, dopo avere consultato due veterinari e avendo avuto la stessa risposta l'ho fatto sterilizzare.



Mefisto ha 7 anni e mezzo, dunque un signore di mezza età, la sua razza, certosino, non è per niente aggressiva e infatti le prendeva sempre, quando arrivava a casa era conciato sempre da far paura, corse dal veterinario, punture e antibiotici, poi fare i test per le varie malattie.




Così seguendo le indicazioni del veterinario ho fatto quello che  sembrava il male minore ma non ho fatto i conti con Mefisto, pensavo di proteggerlo e di farlo stare meglio, invece mi ha dimostrato il contrario, se ne è andato.



Spero tanto che torni e che non abbia incontrato sulla sua strada "l'uomo nero".



Dire che mi manca è riduttivo, di notte ho incubi e sento  sempre la sua voce che mi chiama per avere coccole e gratini.



Sto vivendo la sua scomparsa come un lutto, niente riesce a darmi la speranza che possa ritornare ed è questo a farmi paura, non ho mai avuto questa certezza che Mefisto non tornasse da me.

venerdì 11 settembre 2009

IL MIO 11 SETTEMBRE....

disperazione Pictures, Images and Photos


.... è 11 settembre, una data che tutto il mondo ricorda, è giusto così, anch'io ricordo esattamente ogni ora, ogni minuto di quel pomeriggio.



Ma ho anche altri ricordi legati all'undici settembre, più personali, vero Cri?.



Tre anni fa era semplicemente un lunedi, primo giorno di scuola, una bella giornata, calda ma non troppo.



Non so perchè ne parlo, solo che io ne ho bisogno, a distanza di tre anni forse ne ho elaborato il lutto?



Non credo, so solo che il dolore è da stamattina che mi rosica, devo accendere la candela, già, io non vado mai al cimitero, ma ad ogni ricorrenza "devo" accendere una candela.



Una candela speciale, bellissima, scelta con cura e sempre profumata.



Lo so non serve a niente ma mi piace accenderla per la persona che abita nel mio cuore, anche se solamente per alleviare il mio dolore.



Tre anni fa, come ho detto era lunedì e Cristina stava morendo, l'ho capito da subito, non per niente lavoravo in ospedale, quando sono scesa per cambiarla, c'erano già tutti i segni.



Marisa non voleva ascoltarmi, si agrappava a tutto, ricordo che mi sono messa a urlare per aumentare la morfina, ma che cazzo poteva fargli male?



Cristina era solo dolore!



Non potevo permettere che per egoismo nostro Lei conoscesse l'inferno del dolore più atroce.



Ho urlato che avrei chiamato il 118, così sarebbe morta da sola!



Già i suoi figli evitavano la camera, troppo gli urli dovuti al dolore, troppo la paura di vedere la loro mamma ridotta a un ammasso urlante e inriconoscibile!



Già i figli, i miei nipoti, 4, l'ultimo Alessio di appena 5 anni, muti, scioccati, veramente se vogliamo essere sinceri sono ancora fermi a quell'11 settembre del 2006.



Niente è cambiato da allora, non vogliono cambiare, sarebbe come dire veramente addio alla loro mamma.



Ricordo che sono salita in casa mia, mi sono messa sotto la doccia e ho urlato, gridato tutta la mia rabbia e lo schifo che mi sentivo dentro, il non accettare un epilogo che avevo seguito per tre brevi anni, io volevo più tempo.



Tempo per Lei, per me, per i suoi figli, tempo che non c'era più...



Sono scesa e Lei era in agonia, fuori c'erano operai che stavano riasfaltando la strada, ricordo che come una iena sono balzata addosso al responsabile urlando che una mamma di 43 anni stava morendo, e che per piacere andassero a rompere altrove.



Cristina è spirata alle 18, abbracciata a suo marito e ai suoi due figli più grandi, ricordo Luca che le teneva il suo viso sul suo petto e piangeva, non l'ho più visto piangere da allora.



Chiara era un groviglio di dolore, e Massimo, mio cognato, incredulo e sconfitto, ecco tutto era finito, tutto era compiuto.



Per me solo una rabbia e un dolore assurdo, e il peggio è che non riesco a lasciarti andare, scusa Cri, tu sai come sono, una che non vuole che tu te ne vada per sempre.



Ti ho conosciuto bimba, ti sono stata sorella e amica, e sono stata quella che ha fermato la cerimonia quando volevano mettere il vaso delle tue ceneri in un loculo pieno di detriti.



Ricordo il mio sdegno, e il mio farmi avanti con scopa e paletta, quanto abbiamo riso a casa poi....



mi manchi Antipatica.....

venerdì 4 settembre 2009

PAROLE, SOLTANTO PAROLE...

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Sappiamo parlare ma non sappiamo ascoltare, pochi sanno ascoltare.


Burattini sempre sul palcoscenico vogliamo essere, sempre primi attori e non vorremmo mai lasciare la scena.


Pieni di noi stessi, egoisti ed egocentrici e capricciosi, come bambini battiamo i piedi, io, io, sempre e solo IO!


Difficile capire quando un amico ha bisogno di te, cogliere il disagio di una solitudine o il dolore dilagante che si intravede solo a tratti in occhi sfuggenti.


Come capire l'attimo se il nostro vivere è solo l'essere?


Parliamo tanto senza dire nulla, domande senza aspettare risposte, come bolle di sapone che soffiamo verso il cielo, nascono in bocca, sotto la lingua, ma non sappiamo assaporarle.


Lanciamo parole come proiettili, quasi avessimo paura di non contare nulla, parliamo con frasi lette, sentite e risentite, come scrittori in erba che rubano ai  poeti parole e sensazioni credendoci grandi pure noi. 


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QUESTO è IL MITICO LAGO DI BOS,  VALSAVIORE, GRUPPO DELL'ADAMELLO.


SONO UNA FRANA, OPPURE è SPLINDER CHE OGGI NON HA VOGLIA DI LAVORARE,  MI SI è CANCELLATO  IL POST 


 " MAGIA"  MI SCUSO CON TUTTI QUELLI CHE ERANO PASSATI A LEGGERLO E A COMMENTARLO.


PRENDO DEI GIORNI DI PAUSA E ME NE VADO NELLA MIA MAGICA TANA, A PRESTO,


CESY