Stava tornando a casa, la mente persa dietro alla canzone che riempiva l'abitacolo della macchina.
Si fermò al semaforo rosso, distrattamente volse lo sguardo verso i manifesti, quelli neri, quelli in cui si da notizia quando sorella morte passa a trovarci.
Lo sguardo colse velocemente la foto, il nome, la mente per un attimo smise di funzionare.
Verde, ripartì ma tutto era cambiato, la musica le dava fastidio così la fermò, in silenzio elaborò la verità, Bruno era morto!
Arrivò a casa, fece qualche telefonata e la realtà fu lì accanto a lei, crudele eppure così normale, una fine logica, una morte annunciata da anni!
Era morto con la siringa nel braccio, buttato su un prato con l'inverno attorno a fargli compagnia.

E così seppe con certezza che Bruno si era scelto la sua morte.
Neppure per un istante credette all'overdose, non Bruno, lui era un esperto, uno che ci giocava da anni con l'ero, figuriamoci se quella poteva fregarlo!
Ricordò l'ultima volta che lo aveva visto, giù ai poliambulatori, magro come un chiodo, senza denti con lo sguardo perso dietro a chissà cosa, con fatica era passata oltre, non voleva sapere nulla, troppi gli amici finiti così.
Una vita "bruciata", ma lei pensò a Lui con tenerezza, i tanti ricordi belli, quelli senza l'eroina, l'amicizia sincera, i sogni che imperavano nei loro discorsi, e poi tanti nomi le si affacciarono nella mente.
Tante vite, attaccate a lei dal filo invisibile della giovinezza, ragazzi che credevano in una rivoluzione d'amore, una vita basata sulla pace, canzoni cantate come se fossero bandiere.
Doverano finiti tutti?
I sogni, le canzoni che promettevano il paradiso, e loro, gli amici, in quale mondo erano finiti?
Non nel suo, lei si era fermata ai sogni, oltre non era mai andata, preferiva vivere di suo, non capiva la scelta di tanti, il loro buttarsi su sogni guidati dall'eroina.
Un macello! Una bomba scoppiata in mezzo a loro, non c'era più amicizia ma solo il loro "bisogno", il loro rubare alla vita tutto, anche i sentimenti.
Rivive tutto, con un dolore che soffoca i singhiozzi e li tramuta in urli silenziosi, a ondate i ricordi la sommergono, non solo le morti per droga, no, poi c'è stato l'ecatombe dell'aids.
Li vedeva in ospedale, iniziavano a sognare ancora, poi bastava quel referto e sparivano, una lotta che facevano da soli, di nascosto, quasi fossero degli appestati, paurosi di essere condannati come untori.
Una marea che ora lei non vuole dimenticare, sale in macchina, guida piano e intanto parla, pronuncia nomi, e per ognuno ha una risata, una carezza, arriva al cimitero e va sicura, lo sa che loro l'aspettano.
Mi piace come scrivi,sai coinvolgere il lettore
RispondiEliminaL'eroina Airone non fa danno alla donna. Mettiamola nella tasca l'eroina e lì lasciamola. Che in tasca ci stanno tanti soldi. Noi ci accontenteremo della nostra tristezza e i nostri cari faremo resuscitare a miglior vita. Domani i mondi cambieranno. Con Obama o senza Obama.
RispondiEliminaMitico De Andrè. Nel cuore lo tengo.
RispondiEliminaMolto toccante questo tuo post.Passo per augurarti una serena domenica.Un bacio sorellina....Cinzia.
RispondiEliminabuona domenica....oggi si festeggi asul mio blog...è nato è nato!!!!!
RispondiEliminache tristezza! Purtroppo Il dio eroina ne ha fatte tante di vittime
RispondiEliminaLe odi di Dio. L'inverno nell'inferno.
RispondiEliminaDavvero molto toccante questo post.
RispondiEliminaPurtoppo mi fa pensare alle mode che seguono anche le informazioni.
Ormai droga e aids sembrano nn fare più notizia e si tende a dimenticarsene.
Per la serie: ciò di cui nn si parla non esiste.
Magari fosse così.
Buona domenica.
Oc.
Che storia triste..però è molto vera..poveri i ragazzi che cadono vittima dell'eroina...
RispondiEliminadrammatico, e un finale che si stempera in tenera indulgenza, seppure di profonda resa malinconica
RispondiEliminaTutti parliamo del dolore.. ma preferiamo parlare del nostro... quello degli altri ci fa paura... e davanti a certe realtà si fugge... ma alcune rare persone vogliono esserci e non dimenticare..
RispondiEliminabello...
un bacio tesora
Mia cara, questo racconto è veramente toccante,e dà da pensare, però se penso a quante migliaia di giovani vite si sarebbero potute salvare,semplicemente legalizzando tutte le droghe, levando uno degli introiti più importanti delle mafie di tutto il mondo, perchè purtroppo è questa la follia che viviamo quotidianamente, da una parte milioni di persone che si sbattono per una dose, con famiglie rovinate, bambini adescati nelle scuole per trovare nuovi clienti, microcriminalità dallo scippo alla vecchietta al furto delle autoradio, ci pensate? se tutte le droghe fossero legallizzate, tutto questo fenomeno si ridurrebbe di parecchio, ma guai andare a toccare gli interessi di queste multinazionali!
RispondiEliminaScusa lo sfogo, ma quando leggo storie coma la tua, l'indignazione monta in maniera vertiginosa.
Un caro abbraccio e grazie di esserci mia cara amica.
Nino
...Ti capisco e conosco ogni tua sensazione...ogni tua emozione...
RispondiElimina...L'overdose è sempre dietro l'angolo e poco conta l'esperienza del tossicodipendente...basta che sia tagliata troppo male oppure al contrario che sia troppo pura a seconda di quanto l'organismo del soggetto, nella sua abitudinarietà è abituato a sopportare...
Le spalle dietro ad un aiuto( e nel caso del mio post non è derivato da amicizia, ma soltanto da un forte sentimento di solidarietà) le voltano in tanti, quasi tutti...Si tratta soltanto di sensibilità e ricordati che Daniela ha ritrovato quella sensibilità soltanto allorchè è riuscita a riconquistare la "vita"...
Tanta tristezza, per Bruno e per tanti, troppi, ragazzi che hanno percorso quella strada...
RispondiEliminaè triste quello che racconti, cara Cesy, ma spero (e sono sicuro) che nel tuo elenco, non ci siano solo quelli destinati al cimitero.
RispondiEliminaSicuramente, nella tua lista, ci sono decine di persone positive (nel senso buono del termine, naturalmente)
Buona settimana, sister
Luigi
:-(
RispondiEliminaun salutone sister
un racconto struggente) buon lunedì stef
RispondiEliminarealtà triste e fendente. Un bacio dolce cesy....
RispondiEliminaE' una storia molto triste, è un peccato che molti giovani non abbiano fiducia nella vita.
RispondiEliminaQuando vengo a leggerti ne rimango coinvolta.
Grazie buona giornata !
dani
Trsite come solo chi ha un aninma sensibile come la tua poteva raccontare così divinamente....un abbraccio a tutti coloro vittime della debolezza umana...
RispondiEliminaciauffff
Un racconto triste. ma tu scrivi veramente bene. ciauuuu
RispondiEliminaLa tristezza reale di vite incontrate che sono ora una fila di croci...
RispondiEliminaScrivi con passione trasmettendo magicamente le tue emozioni.
Ti auguro una dolce settimana.
Un racconto che tocca l'anima... rende tutti molto fragili...dinnanzi a queste cose un forte senso di impotenza...
RispondiEliminaCiao Cesy... un abbraccio al tuo sensibile cuore..
LeAAA
mi riporti ai tempi che ho vissuto, e che è meglio ricordare.. per non ricaderci. in quel periodo anch'io ne persi alcuni ma sapevamo nella nostra stupidità che poteva accadere
RispondiElimina... molto bello.
RispondiEliminaTi lascio un saluto.
Ciao
Ogni volta che ti leggo mi si stringe il cuore, è bello che esistano persone capaci di donare i propri sentimenti, la propria vita, in un modo così forte, coinvolgente...
RispondiEliminaAssaporo la verità di una donna meravigliosa, ad ogni virgola, in ogni lettera...
Grazie!
Che canzone era?
RispondiEliminae purtroppo quanti Bruno fanno la stessa..
RispondiEliminasei sempre molto toccante..
Frammenti di vita quotidiana che purtroppo viviamo e non vorremmo mai leggere..
RispondiEliminaUn abbraccio e buonaserata
Francesco
Anche questa è una triste realtà.
RispondiEliminaScrivi molto bene...mi dai i brividi.
Ciao Cesy e buona serata
ciao cara...un racconto...o l'amara dura realtà??? quale è il confine tra fantasia e realtà? a volte uno si confonde nell'altra e diventa tutt'uno....
RispondiEliminaHo fatto volontariato in una comunità e ne ho viste di ogni .... vite spezzate da quel tempo tranciato dal dolore .... ciao anima
RispondiEliminaBuona giornata Sister
RispondiEliminala vita cosi bella come dicono non è...di cio ne sono sicuro
RispondiEliminami astengo dal commentare (tantomeno giudicare) quel modo di farla finita....
mi astengo e basta......
resta in me la convinzione che bella la vita non lo è
e' una storia tristissima ma attualissima...vorrei tanto che fosse l'ultima volta...la vita è costellata di tante cose brutte, ma qualcuna bella c'è, dobbiamo aver la forza di partire da quelle...buona giornata..
RispondiEliminaChe ne dici di un caffèè appena "postato"?
RispondiEliminaToccante, struggente e molto realistico...
RispondiEliminaun abbraccio sincero.
RispondiEliminae' davvero triste.
Giuseppe
Non sopporto chi decide di morire e poi in quel modo...... non bastano le malattie, gli incidenti a porarci via da questa vitsa, serve andare a cercarsi la morte? E' anche unaforma di rispetto per chi purtroppo non c'è più per colpa di un destino crudele.
RispondiEliminaUn saluto Anna
UN saluto a te cara Cesy.
RispondiEliminaSai, il prossimo post che sarà presente al mio blog, avrà proprio come tema la morte....il più grande enigma dei sempre.
un abbraccio sincero!
.
RispondiEliminaSei riuscita a parlare della morte e della droga (due temi molto difficili) con verità e delicatezza, due qualità figlie della tua sensibilità.
RispondiEliminaBuona serata, dolce Cesy****
Ti abbraccio...
RispondiEliminaPS: Sai...un parere di mamma esterno non mi spiacerebbe in questo momento...
e a conto che uesti son suoni notturni..i miei saluti*
RispondiEliminaRuna
Non droghe per morire, ma ideali per vivere!!!
RispondiEliminaUn racconto toccante.
http://ammazzablog.wordpress.com/
RispondiEliminaAZIONE DEL 18 NOVEMBRE 2008
Partecipa
La droga, maledetta scelta di uccidersi poco a poco!
RispondiEliminaun bacio
Rue
Bruno come Egidio, Giuseppe, Katrin e molti altri le cui vite ho incrociato nel corso della mia, io spettatore impotente ....
RispondiEliminastoria triste e reale....bellissimo blog, complimenti
RispondiEliminaBuongiorno....non ho capito il tuo commento da me...
RispondiEliminaBuongiorno sister :-)
RispondiEliminaLe tue esperienze raccontate fanno molto riflettere ...
RispondiEliminaRispondendo al tuo commento ti lascio qualche dato
I Luf nascono da un’idea di Dario Canossi, nato sulle montagne della Val Camonica, in provincia di Brescia, terra che ispira quasi tutte le sue canzoni. Canzoni che parlano di vita comune e “camuna”, personaggi e storie vere, nel senso più poetico del termine. Piccole perle di dialetto, amore per la cultura, tradizione popolare e impegno sociale, tutti elementi che sono alla base della filosofia dei Luf. Da quelle parti “luf” vuol dire lupi e i Luf infatti sono un branco di musicisti che arrivano da esperienze diverse e che insieme riescono a creare un impatto sonoro forte, con una grande impronta folk-rock.
Ciao e grazie
tanti, troppi non hanno la forza per andare avanti...
RispondiEliminaun abbraccio sister e buona giornata
che storia triste...mah...per me non è concepibile una morte per cause del genere...ma in fin dei conti..la morte non la si accetta per nessun motivo al mondo....
RispondiEliminati lascio un abbraccio
RispondiEliminaGio...
un pensiero felice per te
RispondiEliminaun bacio
Maluan
ciao, sto mettendo su un piccolo negozietto virtuale dove poter esporre le mie creazioni in legno, mi farebbe piacere se, quando hai tempo, volessi farci un salto giusto x curiosare!
RispondiEliminaOltre al legno puoi trovare anche ciondoli x cell, orecchini, pupazzetti, ciondoli x collane a partire da 2 euro!!!
Se invece la cosa nn ti interessa..scusa il disturbo :)
E' una realtà triste ma, purtroppo, frequente, molto frequente
RispondiEliminaVite sballate, buttate al vento...
Chi può giudicare???
La peste del secolo scorso, la peste che ha portato via tante persone che sono state nella nostra vita e che non sono riuscite a stare su questo carro. Un pensiero ai loro sogni infranti, alle loro esistenze spezzate. Bello Sister! Sei sempre più brava!
RispondiEliminaCarissima i tuoi scritti toccano realtà che purtroppo si evitano e si fa finta che non esistano...
RispondiEliminaUn pensiero e una preghiera a tutte queste persone che soffrono...
E un enorme bacio a te!