.... ricordo confuso....
lo zio matto, perchè?
ricordo la bara, il suo viso fasciato ....
un suo amico di prigionia che mi prese in braccio,
io piccola bimba di 4 anni,
ricordo... anzi ... incubo..
mi schiacciò sul quadrante tagliato,
dove solo il viso del "zio matto" si vedeva...
impressa nella mia memoria da quasi 50 anni.. lui.
lo zio matto.
... quello che nei campi di concentramento ci ha lasciato la testa....
quello che non riusciva più a vivere...
a mangiare... ad amare ...
quello che quando la frana si staccò dal monte non fuggì ....
anzi ..
alzo la testa .... tutti lo videro,
e si mise a ridere ....
morì ridendo ....
certamente era una risata incredula ...
morire così .... semplicemente così ....
impensabile dopo tutti gli orrori visti .....
ciao zio Piero, ciao zio matto, sei ancora nel mio cuore ...

Zio Piero non era matto di suo, è stato tutto l'orrore che ha vissuto come combattente e poi come prigioniero a farlo diventare così.
Per lui la guerra non è mai finita, era nel suo cuore, non riusciva a vedere la "liberazione", troppi gli amici morti, troppe le botte e la fame.
Fantasmi abitavano dentro di lui, urla e dolore camminavano con lui, non era solo sotto la frana che l'ha ucciso, erano in tanti, tantissimi, tutti quelli che lui ha visto morire.
Quelli che hanno visto la guerra se ne stanno andaando tutti...
RispondiEliminabuon we
Ciao Zio Piero,domani è la tua giornata.
RispondiEliminati leggo ed ascolto il dolce guccini...
RispondiEliminanando
i ricordi incidono la memoria
RispondiEliminabaci baci iry
Evidentemente non sapeva...per quello rideva.
RispondiEliminaHai fatto bene a ricordarlo.
Ciao
Teniamo VIVI i ricordi. ti auguro un sereno fine settimana, ciao Carla
RispondiEliminabelli questi ricordi di parenti che per alcuni erano un pò fuori...ma che per noi che eravamo piccoli erano degli eroi e manteniamo vivi nella nostra mente
RispondiEliminaHo visto che mi hai tolto dagli amici. Posso sapere come mai?
RispondiEliminalo capisco(anche se non a pieno) perchè vedendo quello che è successo in questi ultimi 64 anni ,mi sono chiesto se veramente è finita? ciao.
RispondiEliminaCe ne sono tante di queste storie....anche nella mia famiglia....il papà di mia moglie deportato in Germania.
RispondiEliminaLe guerre non dovrebbero mai esistere e invece....
Un saluto
franco
Non bisogna mai dimenticare. Un saluto allo zio matto
RispondiEliminaNoi, generazione distante da quegli orrori non riusciamo sicuramente a capire fino in fondo, e speriamo di non doverlo fare mai!
RispondiEliminaun bacio
Rue
Mi dispiace per tuo zio, ma per lui è stata come una liberazione immagino che i suoi sogni erano sempre legati a quei tremendi momenti vissuti. Ti abbraccio, Silvana
RispondiEliminaE c'è gente che esalta ancora i fasci.
RispondiEliminaUn bacio cara Cesy.
Un grande saluto, i tuoi post non mi sembra neppure di leggerli, mi sembra di vederli!
RispondiEliminaPultroppo le guerre oltr le vitime segna per sempre anche chi riesce a rimpatriare lasciando dei segni radicati nell memti...Buon 25 Aprile;-))
RispondiEliminaCiao, zio Piero.
RispondiEliminaCredo che quella frana sia stata la tua "liberazione". Dai tuoi incubi, dai fantasmi che ti portavi dietro.
Una risata liberatoria, prima della fine. Proprio perché tutto stava finendo.
Cara Mara, il tuo racconto mi ha fatto venire l'ansia. Sai descrivere molto bene i tuoi sentimenti. Un mio zio tornò dalla guerra senza un braccio e fu tormentato per sempre dai dolori.
RispondiEliminaTi abbraccio e ti auguro Buon-Tutto...
Ciaooooooooooooooooooooo.. Bruna
Grazie per le tue parole.
RispondiEliminaLo zio matto... vorrei averlo conosciuto: oggi si direbbe "originale", perchè chi ha vissuto e sofferto, non è mai uno qualunque.
Caio Cesy, a presto.
Basterebbe questo per spiegare che il 25 aprile non è di tutti. Non sicuramente di coloro che oggi salutano ancora con il braccio alzato, non sicuramente di quelli che non si rendono conto di quanto e quale male fece il fascismo. Povero zio Mario, povera gente che si è trovata a vivere quella realtà. Un bacio Sister.
RispondiEliminaCiao Zio Piero!
RispondiEliminaCesy quando incontro un partigiano, amico o non, nel lasciarci non lo saluto solo con l'abbraccio e un bacio l'ultima parola è:
-GRAZIE!-
Ho conosciuto centinaia di loro...ormai restano unità.
...ed anch'io ricordo in parallelo Rafflino prelevato nell'aia di casa e portato a Dachau...Mio padre che scappava inseguito dai tedeschi, saltando 2 " ciari" per volta...e mio zio Enzo che stava per essere fucilato da una pattuglia tedesca, per rappresaglia e che approfittando dell'imbrunire si lasciò cadere nella fitta vegetazione del sottostante torrente Randaragna...
RispondiEliminaciao Zio Piero! sarà anche nei nostri cuori...bacioni carissima e dolce notte:-*
RispondiEliminabellissimo post
RispondiEliminaauguri per il 25 aprile ,le ferie purtroppo sono finite, ciao piadonna
RispondiEliminasempre commovente....
RispondiEliminacia sister, ma tu non hai un bannerino del tuo blog che lo inserisco nel mio template^^
RispondiEliminaC'è chi vuole chiamare la nostra festa della liberazione , festa della libertà. Una padellaa di cavoli suoi sto tizio se la potrebbeb fare! E' sempre stata festa della liberazione e sta mania di voler stravolgere sempre tutto a suo piacimento mi irrita non poco. penso si sia capito di chi parlo...è alto come un fungo, ha i capelli laccati e si crede figlio di Dio... ;D
RispondiEliminaanche il nonno Uliano e Don Luigi sono stati nei partigiani e nonostante ne parlino ci sono degli episodi dei quali non vogliono neppure sentir parlare, fucilazioni torture. Ora che hanno sentito la proposta di unire nella celebrazione della liberazione anche i giovani di salò hanno il vomito.
RispondiEliminaBel pezzo sister, buona domenica...
RispondiEliminaChi ha fatto la guerra ce ne sono rimasti pochi, quindi, ora noi dobbiamo ricordare alla gioventù cosa è stata la guerra, le prigionie, i partigiani che morirono per la nostra libertà e raccontare del fascismo e di cosa fece il fascismo.
RispondiEliminaBisogna sempre ricordarsi del 25 Aprile.
Ciao
SAI CESY,il tuo racconto lo sento sotto pelle.Mio padre era un partigiano.Il mio paese era occupato militarmente dai nazisti e fascisti e puoi immaginare la paura e il terrore che si era fatto in questo piccolo paese,percui si erano formate queste bande di partigiani di cui faceva parte anche mio padre e un noto prete delle nostra zona.Lui è stato uno di quei pochi fortunati che si sono salvati,ma ti assicuro che dai suoi racconti la sofferenza è stata tantissima ,vedere i propri amici uccisi. Ma quello che mi ha più colpito nei suoi racconti ,e molti ne saranno a conoscenza di questo episodio ,quelli che abitano nella mia zona,che i fasciti uccisero sette fratelli dopo aver fatto loro tante sevizie...Io penso che i partigiani abbiano dato un grande contributo per la liberazione dell'ITALIA e la sconfitta del fascismo e del nazismo....Un carissimo saluto .LELLA.
RispondiEliminaNon c'è futuro senza memoria cara sister....
RispondiEliminaAnche se oggi si cerca di sostenere "semo tutti fratelli, volemese bene...." ma chi ha lasciato la vita nella guerra partigiana, non credo sia molto contento di tutto ciò....
saluti
Ci sono tante cose che non vanno purtroppo, ma penso sia così per tutti. Momenti di sconforto e di difficoltà.
RispondiEliminaCosì è la vita ahimè...
ciao buona settimana Isabel♥
ciao amica mia...
RispondiEliminache dire...sono un figlio di quei tempi...io piccolo appena finiva la guerra ,nascevo, la trgedia la miseria si era appena ad incamminare verso il benessere,l'imigrazioni del sud ,al nord...i treni affollati,le valige di cartone,i calzoni alla zuarra,i mantelli neri e i cappelloni.....
io bambino sentivo i vecchi parlare ,di queste immani tragedie,e dire che sono nato fortunato...sono nato dopo...
ti abbraccio amica mia...un saluto anche a miciogattogio...
La guerra è una cosa triste sia nel momento in cui si combatte sia dopo.Troppe persone hanno la loro vita sconvolta per sempre,per colpa di pochi,che,incuranti dell'altrui destino,si arrogano il diritto di deciderlo per un loro tornaconto,nascondendo quest'ultimo,sotto una bandiera.Il 25 Aprile è una festa di tutti e per tutti.Gli orrori di una guerra non vanno dimenticati da nessuno,nè da una parte della barricata,nè dall'altra:sono orrori e basta!
RispondiEliminaBuongiorno sister e buon inizio di settimana
RispondiEliminabuongiorno Cesy..mi auguro che il tempo sia clemente questa settimana:))un sorriso
RispondiEliminaRicordi dolorosi che non mi appartengono personalmente ma che ho via via fatto miei attraverso i racconti dei miei genitori e dei miei nonni.So di non essere stata in grado di trasmetterli in modo altrettando vivido alle mie figlie, contribuendo anch'io ad allevare una generazione che,pur rispettando certi valori,non riesce mai veramente ad idendificarsi con essi.E di ciò mi rammarico.
RispondiEliminaL'immagine che mi hai lasciato,di te nel ruolo di ape,mi ha regalato un momento di tenerezza e di buon umore,per il quale ti sono grata.Un saluto.
chi ha vissuto la guerra non la dimentica. non dimentica l'orrore, la sofferenza. ho fatto tesoro dei racconti dei nonni, li ho ascoltati e li porterò sempre con me.
RispondiEliminain realtà la guerra non è finita, troppi popoli ancora vivono questo incubo.
un abbraccio sister e un pensiero a zio Piero.
onestamente ho saltato tutti i post e sono andata a vedermi i mici..
RispondiEliminaho sentito pure la tua voce in un video^^
ciao sister dai un bacino da parte mia a ai musetti..
PS io ne ho raccolto un'altro (maschio) ho dovuto operarlo perchè è andato in calore e mi stava faccendo danni con la pipi...
Certi fantasmi, una volta conosciuti, non ti abbandonano più.
RispondiElimina
RispondiElimina“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire ESSERE PARTIGIANI . Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”. ANTONIO GRAMSCI - INDIFFERENTI
11 febbraio 1917
Lo zio non era matto, era PARTIGIANO
Un bacione stelasa;-)
la follia vive negli occhi che osservano senza dimenticare ...
RispondiEliminaun bacio
Maluan
Degna di Guccini.
RispondiEliminaCiao sister, sono passata per un saluto, e mi sono riletta il tuo post sullo zio Piero... e mi ha di nuovo emozionata...
RispondiEliminaTi auguro una serena notte.
La nostra storia nella storia degl'altri....di coloro che ci sono più vicini...
RispondiEliminaLa storia insegna..e noi qui a fare sempre GLI STESSI ERRORI...
Un abbraccio ;)
Vinci