
Non rispondo mai ai vari commenti che vengono lasciati sui miei post, leggo e rifletto.
Tanti messaggi arrivano direttamente al mio cuore, confesso che mi commuovo, a volte rimango stupita di quella linea che ci unisce senza ombra di dubbio.
Ci unisce, così, semplicemete come se fossimo un pensiero unico. Ora mi piace pensare che tanti vorrebbero un'altra possibilità di discussione, un'altra "opportunità" per chiarire il concetto del perdono. Se permettete inizio io sperando di essere esaustiva. Premetto che non capisco tutto il buonismo che c'è questa epoca.
Se qualcuno ammette una sua mancanza tutti si sentono in dovere di condannarlo e non lo trovo giusto, per niente giusto.
Il non perdonare, non è una colpa a mio avviso, ditemi sinceramente qual'è il perdono dato senza chiedere in cambio niente?
Qual'è la persona che dopo avere subito un torto da un amico e averlo "perdonato" si fida ancora di lui?
Oppure, come dice Barone in fatto di corna, uomo/donna non si pone delle domande su un qualsiasi ritardo o telefonata?
Siamo sinceri per favore|!
Oppure ancora meglio, parliamo di tossici o malati, quanti di noi ci sentiamo nel giusto per averli aiutati?
Fare colletta per poter permettere a un bimbo celebroleso di curarsi ci fa stare meglio, vero?
Aiutare un tossico a smettere ci fa sentire quasi un Dio, vero?
Provate a avere in casa un malato o un tossico, le cose cambiano.
L'obolo serve a metterci a posto le coscienze e null'altro.
é la paura a parlare per noi, diamo quel tanto che ci permette di stare platealmente dalla parte "giusta".
Ma bisognerebbe esserci almeno una volta, sbatterci il muso e non avere una sola maledetta possibilità di uscirne con dignità. Bisognerebbe avere visto una madre con suo figlio malato della sindrone di down.
Bisognerebbe averla vista mentre piangeva guardando suo figlio masturbarsi come un ossesso.
Bisognerebbe averla vista mentre schivava le mani di suo figlio su di se, mentre i suoi occhi disperati guardavano il dottore a richiesta di un aiuto che la voce non riusciva a chiedere.
Un figlio grande e grosso, con stimoli sessuali prepotenti, lei piccola, fragile e sola, ma di questo nessuno parla come se i down fossero asessuati!
Poco tempo fa in televisione c'è stato un un programma sui "matti", la legge Basaglia, giustissima, ma nessuno dice di quello che succede in quelle famiglie che devono convivere con i "matti".
Ho divagato come il mio solito, parto ma poi ho dentro tante di quelle cose che vogliono uscire e così perdo il filo.
L'importante è capire che a volte non può esserci il perdono, non esiste questa parola, siamo noi che l'abbiamo inventata per dirci da soli quanto siamo buoni.
Mettiamoci sempre dall'altra parte, dalla parte del dolore, dove non serve solo un pò di pietà o di soldi ma sopratutto siamo sinceri con noi stessi.
Il perdono non è una religione, non è un credo, è un lusso che non tutti possono permettersi.
Non so se continuerò a scrivere le storie maledette, storie mie, protagonisti tante persone che se anche per poco mi hanno sfiorato lasciandomi dentro il disagio del loro vivere e la consapevolezza della mia totale inutilità.