
.... è 11 settembre, una data che tutto il mondo ricorda, è giusto così, anch'io ricordo esattamente ogni ora, ogni minuto di quel pomeriggio.
Ma ho anche altri ricordi legati all'undici settembre, più personali, vero Cri?.
Tre anni fa era semplicemente un lunedi, primo giorno di scuola, una bella giornata, calda ma non troppo.
Non so perchè ne parlo, solo che io ne ho bisogno, a distanza di tre anni forse ne ho elaborato il lutto?
Non credo, so solo che il dolore è da stamattina che mi rosica, devo accendere la candela, già, io non vado mai al cimitero, ma ad ogni ricorrenza "devo" accendere una candela.
Una candela speciale, bellissima, scelta con cura e sempre profumata.
Lo so non serve a niente ma mi piace accenderla per la persona che abita nel mio cuore, anche se solamente per alleviare il mio dolore.
Tre anni fa, come ho detto era lunedì e Cristina stava morendo, l'ho capito da subito, non per niente lavoravo in ospedale, quando sono scesa per cambiarla, c'erano già tutti i segni.
Marisa non voleva ascoltarmi, si agrappava a tutto, ricordo che mi sono messa a urlare per aumentare la morfina, ma che cazzo poteva fargli male?
Cristina era solo dolore!
Non potevo permettere che per egoismo nostro Lei conoscesse l'inferno del dolore più atroce.
Ho urlato che avrei chiamato il 118, così sarebbe morta da sola!
Già i suoi figli evitavano la camera, troppo gli urli dovuti al dolore, troppo la paura di vedere la loro mamma ridotta a un ammasso urlante e inriconoscibile!
Già i figli, i miei nipoti, 4, l'ultimo Alessio di appena 5 anni, muti, scioccati, veramente se vogliamo essere sinceri sono ancora fermi a quell'11 settembre del 2006.
Niente è cambiato da allora, non vogliono cambiare, sarebbe come dire veramente addio alla loro mamma.
Ricordo che sono salita in casa mia, mi sono messa sotto la doccia e ho urlato, gridato tutta la mia rabbia e lo schifo che mi sentivo dentro, il non accettare un epilogo che avevo seguito per tre brevi anni, io volevo più tempo.
Tempo per Lei, per me, per i suoi figli, tempo che non c'era più...
Sono scesa e Lei era in agonia, fuori c'erano operai che stavano riasfaltando la strada, ricordo che come una iena sono balzata addosso al responsabile urlando che una mamma di 43 anni stava morendo, e che per piacere andassero a rompere altrove.
Cristina è spirata alle 18, abbracciata a suo marito e ai suoi due figli più grandi, ricordo Luca che le teneva il suo viso sul suo petto e piangeva, non l'ho più visto piangere da allora.
Chiara era un groviglio di dolore, e Massimo, mio cognato, incredulo e sconfitto, ecco tutto era finito, tutto era compiuto.
Per me solo una rabbia e un dolore assurdo, e il peggio è che non riesco a lasciarti andare, scusa Cri, tu sai come sono, una che non vuole che tu te ne vada per sempre.
Ti ho conosciuto bimba, ti sono stata sorella e amica, e sono stata quella che ha fermato la cerimonia quando volevano mettere il vaso delle tue ceneri in un loculo pieno di detriti.
Ricordo il mio sdegno, e il mio farmi avanti con scopa e paletta, quanto abbiamo riso a casa poi....
mi manchi Antipatica.....