Ho trovato questa vecchia foto appesa al muro dell'oratorio di Saviore, con tenerezza ho guardato.
Mi sono guardata, mi sono ritrovata piccola bimba di 3 anni alle prese col primo saggio alla scuola materna.
E prepotente un ricordo mi ha assalito.
Un'ingiustizia che allora mi ha fatto soffrire molto, tanto da lasciare un segno se adesso a distanza di anni ne ho ancora il ricordo.
La recita rappresentava la storia di Cappuccetto Rosso, io ero la nonnina che viveva da sola nel bosco.
Ricordo ancora l'emozione di essere "quasi" la protagonista, e l'impegno che avevo messo per studiare la parte, mi sentivo grande, una rondinella che volava-correndo recitando le famose frasi.
Poi a pochi giorni dal grande evento, la madre superiora mi disse con voce soave che un'altra bambina avrebbe fatto la mia parte.
Non capivo, mi avevono scelto loro, ora perchè non potevo più fare la nonna?
Mi diedero una spiegazione che ancora non capisco, la bimba che mi avrebbe sostituito era un pò malata....
Ma che cosa voleva dire?
Dovevo essere malata per dire le famose frasi?
No, dovevo solo essere buona e fare il fioretto per Gesù, così Luisa (ricordo anche il nome ) sarebbe stata felice, anche se era malata un pò....
Durante la recita non sono riuscita nemmeno a cantare, sentivo un dolore forte forte, fissavo la "nonna" seduta sulla poltrona e dentro al cuore le lacrime scorrevano.
Ho imparato presto a nascondere le lacrime, però so quanto male fanno quando rischiano di sommergerti il cuore.....
Effettivamente potevano pensarci prima... A quell'età sono cose traumatiche... :(
RispondiElimina:*
oratorio...
RispondiEliminala parola ricorda immediatamente suore, sacerdoti, salesiani ecc...
una delle caratteristiche distintive di questa "categoria" di persone è, da sempre, la severità che garantisce disciplina nel'ambiente dell'oratorio o delle varie scuole ad esso connesse.
disciplina che in futuro resterà salda in ogni bambino o bambina...
hanno molte capacità, condivido molto dei loro metodi pur non essendo un difensore del loro "mondo"
ma troppi di loro,
anche coloro che a prima vista non lo sembrano si investono di capacità che non hanno e
mi riferisco alla capacità di interagire con quello che non appartiene al loro mondo
quindi con quello che è esterno alle loro organizzazioni.
il mondo "soffice" e gentile che alberga nella mente di ogni bambino
spessissimo non è alla loro portata è per loro sconosciuto.
è subordinato spesso a quello che è l'educazione e la rigidità ad ogni costo
nonché alla salvaguardia di coloro che vengono definiti in difficoltà o come nel caso del racconto con problemi di salute ecc...
e questo accade sempre senza che vi siano spiegazioni alle volte doverose [ammesso che ve ne siano]
fa parte della disciplina e dell'ubbidienza credere nell'adulto
il bambino, in tali ambienti, non deve avere un opinione, non deve nutrire dubbi....
se questo accade va "sorvegliato"
ricordo un episodio sgradevolissimo
accaduto ormai decenni fa
si era in fila
rigorosamente per due
all'esterno del cortile della scuola salesiana, quando c'era qualche evento scolastico particolare [dibattiti, film, incontri...],
prima del suo inizio, c'era la distribuzione del cornetto
[per i non romani croissant]
e ne spettava uno a testa, non di più
un non volontario ma "individuato" reggeva una grande scatola di pasticceria contenente i cornetti porgendola verso la testa della fila e
alla sua destra il sacerdote "preposto al controllo" tale Don Gillone
[era il cognome mai saputo il nome]
mani dietro la schiena il corpulento prete era lì a monito della fila
la distribuzione inizia, si prende il cornetto e ci si avvia nell'aula magna
ad un certo punto, un malcapitato [della mia classe, uno dei ragazzi più pacifici e tranquilli che io abbia mai incontrato]
l'agnello sacrificale insomma, tira su il suo cornetto che, maligno, a causa della eccessiva lievitazione era attaccato per la crosta ad un altro
nemmeno si rese conto di averne tirati su inavvertitamente due
ma il "controllore corpulento" fu straordinariamente pronto nonostante la mole, di certo attendeva quell'occasione per manifestare la severità e la disciplina, gli mollò un ceffone sulla nuca
facendogli mollare la presa al cornetto che tornò nella scatola
e poi disse con voce austera e guardandolo di sghimbescio
"manigoldo [termine sopraffino.....], hai provato a fare il furbo e quindi non avrai nemmeno la tua parte, fila in aula"
il ragazzo aveva l'aria stupita
non aveva nemmeno capito che diavolo era successo tanto fu improvviso quello che accadde
da quel giorno, era il terzo anno di scuola, molti di noi che videro l'assoluta buona fede di quel ragazzo e l'assoluta necessità di imporsi di quel sacerdote, cambiarono opinione definitivamente su cosa significa educare...
scusate se sono stato lungo
ma reagisco alle provocazioni
un saluto a tutti
un abbraccio sister
a me già la parola fioretto mi fa torcere le budella....
RispondiEliminaa catechismo dovevamo disegnare un fiorellino azzurro grande un quadretto sul quadernino...
non lo facevo mai, forse non li facevo mai, poi prima della lezione ne disegnavo un po'
sorellina oramai sei grande, chettenefrega... io in tre anni di collegio... - "ho visto cose che voi umani"... (blade runner)... quantomeno erano donne... ti evito l'anno di seminrio (tutti preti...)
RispondiElimina...inspiegabili delusioni di una inspiegabile vita che già si propone inspiegabilmente e che inizia a frustare i sogni che cadono al suolo perchè sostenuti dai rami di una pianta fatta di carta...
RispondiEliminaalla larga dalle madri superiore...alla larga dai preti...ingiustizie molto più gravi hanno commesso nel corso della storia...pensa che mi cacciarono dall'oratorio (avevo appena 18 anni) perchè ero un cattivo esempio, secondo loro, per gli altri ragazzi...ero iscritto all'epoca alla F.G.C.I.(federazione giovani comunisti)...così non mi fecero suonare con il gruppo musicale...formato dai ragazzi di azione cattolica...ma allo stesso tempo nell'oratorio si tenevano le riunioni della D.C. e del M.S.I.....
RispondiEliminaricordo anche io qualche metodo particolarmente traumatico utilizzato da quelle suorine poco avvezze ad aver a che fare con la psicologia dei bambini...
RispondiElimina...e quel buonismo di facciata che si legge nella tua storia che ha fatto male sia a te che a lei rendendola più malata di quanto fosse con un privilegio magari inutile...
Il mio ricordo è quello di essermi trovato al cospetto di un enorme maiale solo perchè non riuscivo a mandar giù quella pasta con quel solito sugo puzzolente...
Ma te lo ricordi tu l'odore del sugo delle suore?
E' lo stesso... Ovunque ti trovi...
Ciao... i ricordi anche se fanno male danno sempre delle emozioni.
RispondiEliminaGuai a non avere emozioni.
Complimenti per il Blog
Lucia.
Le lacrime nascoste sono più dolorose di quelle che scorrono sul viso...Purtroppo le delusioni non hanno età... immagino bene come ti sentisti in quei momenti. Un abbraccio
RispondiEliminanostalgia canaglia...
RispondiEliminaProblemi con internet al lavoro mi hanno costretto a postare tardi
se ripassi ci sono altre fotine :-)
ciao dolce sister...un saluto e un bacio. Kay
RispondiEliminacerte cose non si dimenticano mai...sono le prime ingiustizie della vita: purtroppo è così....
RispondiEliminaciao cara un bacione!
so bene quanto male facciano le lacrime che bagnano il cuore di bambina. e che restano nascoste, sono solo nostre. quante ingiustizie ho subìto da bambina, ricordo con orrore l'asilo con le suore....
RispondiEliminaperciò ti capisco anche troppo bene.
un tenero abbraccio sister e una fusetta leggera leggera da Topino =^.^=
Quando si è bambini si soffe con più facilità perché non riusciamo a compredere ciò che capiamo solo da grandi...
RispondiEliminaUn abbraccione...
ciao Sister è un po' che non ci troviamo...sempe soavi e struggenti i tuoi ricordi...avvolgono e coinvolgono
RispondiEliminaun bacio
Maluan
la tristezza di un bambino strugge l'anima e gli adulti a volte non si rendono nemmeno conto del dolore recato ad un cuone innocente.
RispondiEliminaimmagino il tuo stato d'animo di un tempo, e leggendo mi è venuta voglia di abbracciare quella bambina...
un forte abbraccio alla bimba cresciuta e saggia.
proprio la tua tag non mi vuole!!!! :-((
RispondiEliminase vuoi sapere come si fanno i fusi con la lavanda passa da me! :-)
ciao !
Che bel post! Sai anche io ho un ricordo simile ed è davvero tremendo ancora oggi il ricordo di quella delusione...
RispondiEliminaUn sorriso
Eli
Sono cose che non dimentichiamo e sono delusioni forti,,,ma vorrei sapere dove sei nella foto e poi sono contenta che sei ritornata, hai finito di mangiare funghi? Un bacione Piadonna
RispondiEliminaCiao - certo ke nn è mai troppo tardi! Anzi! Ti ringrazio e ti verroò a trovare spesso!
RispondiEliminaBello il tuo blog e sul tuo post, penso che tanti bambini abbiano avuto esperienze simili...buonanotte!!
Preti e suore, se li conosci li eviti.
RispondiEliminaVale per tanti di loro, ci sono anche le eccezioni, ma poche
ciao, cosa è accaduto alla bambina un po' malata? comprendo la delusione, ma da bambini si tende ad essere un po' egoisti, a vedere solo i nostri piccoli mondi, ma quando cresciamo possiamo guardare indietro e finalmente capire meglio ciò che ci accadde, cerca di guardare, ora, quest'esperienza con gli occhi maturi di oggi, prendi per mano quella te bambina e confortala cercando di farle capire che poi quell'ingiustizia non era poi una così grande ingiustizia, ma solo una casualità sfortunata, forse le suore quando ti hanno offerto la parte non sapevano della malattia della bambina o non sapevano che la bambina teneva a far quella parte, forse la tua rinuncia ha reso felice una bambina meno fortunata di te, perchè un po' malata.
RispondiEliminaMaraia
ps. molto bella e tenera la foto.
Bella sorè! Bacio!
RispondiElimina...è proprio in quell'età che impariamo a nascondere il dolore...nascondendo noi stesse...troppo spesso nn iusciamo più a ritrovarci...una carezza alla bambina di allora ed ad alla donna di oggi. Bru
RispondiEliminabuongiorno :o)
RispondiEliminaIo facevo sempre il narratore nelle recite. Giustificazione; Sapevo parlare e recuperare a braccio se necessario. Ma... gli attori invece? Erano recite mute? ^__^
RispondiEliminaScommetto che saresti stata una nonna bravissima! E poi, pensa, almeno al tempo non esisteva il "le faremo sapere" :)))
ciao tesorino, come va con il caldo, meglio?
RispondiEliminaun bacione della buona serata.
Non lo trovo davvero un giusto atteggiamento, poco educativo per una bimba di tre anni.
RispondiEliminaun bacio carissima!
Rue
Mi fai rivivere un momento bello e brutto contemporaneamente....Andavo all'asilo e davanti al ristorante del mio papà passava la maestra....Il mio papà mi consegnava e andavo con Lei all'asilo.....Un giorno mi spiegai male (ma ero un bimbo) e mi arrivo' una sonora sberla!Rimasi male perchè ritenni di non aver fatto nulla....Poi...il tempo...i casi della vita.....La maestra e' diventata collega di mia moglie...che veniva dal Friuli e fu' una seconda "mamma".......
RispondiEliminaè piccolo il mondo a volte.......ciao...spero di aver raccontato bene.......
Complimenti alla sensibilità delle suore, che fini educatrici!!!:((
RispondiEliminanon c'e' che dire hai dimostrato a tutti la donna che anche se in piccola eta' era in te
RispondiEliminaPosso dare un bacio a ql piccola bambolina ??? ti abbraccio
RispondiEliminale ingiustizie iniziano sin da piccoli....è la vita
RispondiEliminaLe suore sono delle pessime educande in quanto sono donne che camminano contro natura...
RispondiEliminaUn bacio a te e a quella bimba meravigliosa!
la suora di certo avrà agito in buona fede, ma come si fa a fare una cosa del geenere a una bimba che non può capire?
RispondiEliminaAnch'io sono andata a scuola dalle suore, ma alle elementari. La mia recita era su altro argomento, il comportamento fu uguale ma mica per una bambina un pò malata... Era la figlia di una notorietà locale. A pensarci bene, forse un pò malata lo era su serio: sindrome di cattivite acuta degenerativa. Io non ho pianto, semplicemente non ho rivolto la parola ad ambedue per i sei mesi seguenti.
RispondiElimina