
..... è tutto il giorno che ti penso,
ormai sono 22 anni, tanti, ma se mi guardo dentro sono attimi.
A volte ti sogno, situazioni strane, immagini così reali che al risveglio mi trovo a domandarmi qual'è la realtà, sono io fuori dal tempo o sei tu che sei volata oltre?
Domande non me ne faccio più, troppo è stato il dolore per accompagnarti lungo il tuo e mio calvario, vederti attraverso quel monitor, sapere cosa stava accadendo e cercare di proteggere ancora qualcuno, basta!
Il 19 marzo, una giornata per i papà.
Si, bella festa quel pomeriggio di 22 anni fa, io che gli auguri non lì avevo fatti a papà, quando lui mi ha chiamato mi aspettavo un rimprovero, avrei voluto mille e mille rimproveri, non quel suo grido di aiuto, non quel suo singhiozzo chiuso in gola!
Sono stati giorni passanti con la lentezza del sogno, attimo dopo attimo a cercare un perchè o la ragione del perchè, credere di potersi svegliare per continuare a vivere senza quell'orribile dolore che non ci faceva respiarare.
Stare in ospedale da sola, sempre, mamma e papà avevano abdicato, ero con te anche se c'era un muro a dividerci, ma so che tu sapevi che io non ti mollavo!
Sapevi che mi dannavo, che correvo a cercare le ultime tue notizie,
maledetto quel medico che quella mattina alle mie domande mi ha risposto dicendomi che ancora non conoscevo le regole, me le avrebbe dette a suo tempo.
Le regole della prima rianimazione me le ha dette stravaccato su una poltrona davanti al monitor dove tu apparivi quasi sospesa in aria,
ti avrei vista due volte al giorno sul monitor, eri una malata "critica",
e " il bollettino è finito, vada in pace"... maledetto, se era tua figlia che avresti fatto?
E se era tua sorella?
Avresti pregato il cielo e anche il mare?
Avresti girato come come un idiota per i corridoi dell'ospedale cercando una chiesa per barattare con qualsiasi dio la sua vita?
Avresti finito per stare male in ogni posto tu stavi, tranne che in quella maledetta e inutile stanza dalle assurde poltrone di pelle verde?
Avresti guardato le altre persone uguali a te nel dolore come parte di te?
Avresti gioito se c'era un miglioramento con loro se un figlio o un fratello migliorava?
Avresti pianto se se ne andavano dietro a una barella dove la morte aveva vinto?
Non ho mai odiato nessuno, ma te si, magari solo per un attimo ma ti ho odiato e desiderato che fossi tu in quel letto a pezzi!!
Non ci si deve mai abituare al proprio lavoro, specialmente al tuo, non si deve lasciare il cuore a casa, una ragazza di 26 anni merita rispetto e umiltà.
Sono stati 10 giorni di calvario, poi tutto è finito, finalmente hai smesso di lottare, mi hai lasciato il compito più brutto, avvisare la mamma e il papà.
Ho solo un ricordo su tutto, quella domenica mattina sono arrivata a casa, era prestissimo non c'è stato bisogno di parlare, l'unico grido che ricordo è stato quello di una vicina rivolto verso la mamma,
donna.... donna.... donna....
in quel grido c'era tutto il dolore del mondo di noi donne,
noi che facciamo i figli, noi che li vediamo morire, noi che moriamo con loro!
stupendo
RispondiEliminache storia triste
RispondiEliminaIntensa e malinconica....
RispondiEliminamolto bella....
un saluto..e spero venga a trovarmi
Ramsey
Lascio qui il mio inutile abbraccio.
RispondiEliminaun piccolo dono ti aspetta nel mio blog....
RispondiEliminaSCUSA SE VADO CON IL COPIA E INCOLLA...
non è cattiveria o pigrizia, è che sono cotta....
un bacione e dolce notte...
Bello e terribile...
RispondiEliminaUn salutone sister
emozionante e straziante......
RispondiEliminaLo sai che ti voglio bene, vero?
:)
passato per augurarti buon fine settimana ciao.
RispondiElimina...il mio abbraccio per te.
RispondiEliminaRicordi strazianti.
RispondiEliminaTi abbraccio forte.
Davanti a questo tuo post, mi commuovo e ne percepisco l' atroce dolore.
RispondiEliminaDavanti a questo, tutti gli altri problemi o dolori, sembrano ...cazzate .
Ti auguro un sereno fine settimana
Ezio
Cara Gesi, volevo augurarti un buon fine settimana, ho letto il tuo post. E' straziante! Maledetti coloro che non rispettano la vita, e i sentimenti.
RispondiEliminaAnche mia madre è morta 22 anni fa, in febbraio. Altra storia, altre circostanze, ma la nostalgia di lei a volte mi fa soffrire ancora. Ti abbraccio e ti ringrazio della tua visita. Ti mando un amichevole abbraccio. Bruna.. Ciaoooooooooooo
Possno passare 100 anni, ma alcuni momenti della nostra vita non si cancelleranno mai, anche se cerchiamo di dimenticare, ti auguro un sereno fine settimana, ciao Carla
RispondiEliminaDolorosa e sincera, sentimenti che tracimano senza filtri, e tu. La sofferenza non si cancella mai.
RispondiEliminaCiao
*danj
p.s. fantastica e ben poco convenzionale la scelta di Gaber, complimenti! :-)
Un abbraccio.
RispondiEliminadavanti ad un dolore del genere mi sento piccola ed egoista
RispondiEliminariesci e raddrizzare i pori, perchè se pur così cruenti, è realtà... e chi c'è passato riesce a raccontarla...
RispondiEliminaciao sorellina...buon week-end
Buon fine settimana Cesy!
RispondiEliminaCosa dire? megio nulla!!!
I dolori fanno parte di noi!
Straziante. Io ho provato questi dolori, e perciò ti sento più che mai vicina.
RispondiEliminaTi stringo forte!
torno quando smetto di pianger....
RispondiElimina..un inchino...
RispondiEliminaper quel che vale, ti abbraccio Sister...di più non posso fare.
RispondiEliminati auguro un sereno fine settimana
...Ho letto quanto hai scritto...una, due, tre volte di seguito...
RispondiElimina...Ho gli occhi bagnati...
Non riesco a commentare...non ce la faccio...
Ti consegno il mio cuore, aprilo e leggi...c'è tutto scritto...
Solitamente non ci sono parole per descrivere un dolore così grande.Tu ci sei riuscita benissimo!!Come spesso accade,venire in casa tua ti fa sentire partecipe della realtà,con le sue gioie,i suoi colori,ma anche i suoi dolori.E' straziante quello che scrivi,ma grazie di renderci partecipi,in modo cosi forte,del tuo sentire.Un abbraccio
RispondiEliminaBUon giorno Cesy mia:)))
RispondiEliminaBuon primo giorno di Primavera:)
:***
ciao dolce sister, spero che dividere con noi questi ricordi possa darti conforto e un poco di sollievo, non sei sola, ma in un abbraccio fatto di mille braccia, in mezzo a tutti noi che ti teniamo stretta stretta.
RispondiEliminaUn'altra pagina tratta dalla tua memoria:stavolta non è un momento sereno. Stavolta leggo una tragedia, leggo la fine di una sorella e il dolore che ti è rimasto nella pelle.
RispondiEliminaUn'esperienza che segna come un marchio. Non oso pensare ai tuoi genitori e a quello che hanno passato. E' contronatura perdere un figlio. Un dolore troppo grande da reggere. Un abbraccio cara Cesy.
ps: non essere triste. Ti prego.
...avevo già letto ieri. Non ho voluto intervenire per pudore. Sono dolori tremendi e credo mai dimenticabili. Un abbraccio, Carla
RispondiEliminaTi assicuro che non ci si abitua mai al proprio lavoro che ti porta in mezzo alla sofferenza degli altri,ma alla fine il carico di dolore che ti porti dietro,giorno dopo giorno finisce per piegarti,ti spezza dentro.
RispondiEliminaUn abbraccio.
fa male a me leggere....non oso immaginare a chi lo vive in prima persona quanto possa farne
RispondiEliminaNon ci sono parole per descrivere un dolore,
RispondiEliminama tu ci sei riuscita.
Buona serata
Lucia
Un abbraccio
RispondiEliminaun abbraccio....certi dolori non muoiono mai....
RispondiEliminaUna vita strappata così tragicamente lascia un dolore per sempre. Solo chi lo vive in prima persona avverte l'incapacità del mondo esterno a condividere. Un abbraccio Redcats
RispondiEliminaUn abbraccio.
RispondiEliminaAnche un ricordo crudele, può trasformarsi in un buon comapgno di viaggio.
RispondiEliminaCesy cara, l'unica consolazione è che tu c'eri, che hai fatto tutto quello che potevi fare, non ti sei tirata indietro. La vita ti ha portato tante cose belle e anche dolori grandi. Anche questi hanno contribuito a fare di te la persona che sei adesso. Una carezza (Daniela)
RispondiEliminaNotte Cesy..
RispondiEliminauna dolce carezza...
Anna..
Avevo letto ieri, sono fuggita. Sono tornata ma non trovo parole...
RispondiEliminaBuongiorno sister :-)
RispondiEliminaBuona settimana, cara Gesi, spero che la primavera ci porti anche belle giornate di sole. Abbraccione de Bruna....Ciaooooooooooooooooooo
RispondiEliminaHo letto il tuo post precedente. Quanta poesia nei tuoi ricordi, la descrivi così bene, che mi è sembrato di vederti. Non so in quale regione tu sia cresciuta. Da noi, non si giocava tra maschi e femmine, forse nel mio paese erano "bacchettoni"!!!! Comunque anchio ho tanti ricordi della mia infanzia e del passato. Sono una sentimentale. Grazie per avermi dato questo regalo. Ti abbraccio. Bruna.... Ciaooooooooooo
RispondiEliminamolto profonda.
RispondiEliminaUn bacio Cesy.
Sabrina
Medici insensibili al dolore e alle sofferenze degli
RispondiEliminaaltri..
incontrato uno di recente.
"sig.ra inutile dannarsi..è morta!!
che animale
Un bacione cara
Buon Lunedì cara:)))))
RispondiEliminasMACKKKKKKKKK!:)))))
Buon inizio settimana.
RispondiEliminaCerti medici non si rendono conto del male che fanno. Altri si ma agiscono freddamente per non lasciarsi coinvolgere. Non è facile dire a una persona che non c'è più nulla da fare per il loro caro. Io non potrei mai fare quel lavoro proprio per questo. A me viene da piangere se solo leggo una cosa vagamente commovente... figurati!
RispondiEliminaCerti dolori non muoiono mai, ma anche i nostri cari non lo fanno finché restano vivi nel nostro amore e nel nostro ricordo.
Anni fa vidi un film russo credo, era una favola in cui due ragazzini si trovavano in un mondo strano. Vedevano una casa e su una panchina sotto un albero due vecchi, i loro nonni, dormivano.
Svegliatisi li accoglievano con grande amore e alla fine uno dei bimbi chiedeva: ma voi non siete morti?
E i nonni rispondevano che loro tornavano a risvegliarsi ogni volta che i loro cari li pensavano e provavano amore per loro...
Mi viene da piangere ogni volta che ripenso a quelle parole.
Ti abbraccio forte. E che la tua vita sia sempre piena d'amore.
Sì, cara Cesy, "il dolore ha una voce e non varia". Ci si riconosce e ci si ritrova nel dolore degli altri.
RispondiEliminaUn saluto di affetto.
z.
Buona giornata sister :-)
RispondiEliminaSon passato a regalarti il mio abbraccio!
RispondiEliminaEzio
Un abbraccio!
RispondiEliminaBuongiorno tesorino, come stanno i micetti???;)
RispondiElimina:))))))
Questi sono i veri dolori della vita, davanti ai quali proviamo rabbia perchè ci sentiamo piccoli e impotenti. Dieci anni fa ho perso un'amica di 26 che per me era come una sorella. Siamo cresciute insieme e abbiamo condiviso sogni e speranze, poi una malattia rara e incurabile l'ha portata via da questo mondo dopo un anno di calvario dentro e fuori dagli ospedali.
RispondiEliminaTi sono vicina con il cuore e con il pensiero, cara amica...
Sono venuta più volte a leggere ma non riesco a lasciare un commento, scusami....
RispondiEliminaTi abbraccio
Non lascio parole.....inutili, vane....lascio questo post, di corsa come il più vile tra i vili....sperando che i pensieri si trasformino ancora una volta in ricordi...dolci....sereni....ma quando anima bella, quando?
RispondiEliminaQuesto post, e quello successivo sul bombo abbandonato perché malato, mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi.
RispondiEliminaE pensare che il tuo blog mi ha colpito perché ospitava tutte queste foto e riprese di bellissime micie coi loro gattini appena nati... sembrava un blog spensierato... tutto pensavo meno che ci avrei trovato cose così atroci.
Ma ovviamente, tutti abbiamo una vita, e tutti portiamo una o più croci... per quanto può valere ti sono tanto vicina.
E grazie per la visita al mio blog, e per la bellissima foto che hai lasciato, se non si fosse capito adoro gli animali... :)
Ho sentito e sento questo immenso, straziante dolore sulla pelle e nell'anima...dolore che non dà mai pace...dolore che non dà risposte...dolore che non si placa, che non dà riposo, che pesa, e lacera il cuore...
RispondiEliminaMia figlia si chiamava Valentina...
e ogni mattina vorrei svegliarmi sperando sia stato soltanto un incubo...ma la sua stanza è vuota...com'è vuoto il mio cuore...
Grazie de tuo passaggio da me!
Un caro abbraccio!
...pagine dolorose e di sofferenza che segnano la nostra vita.
RispondiEliminaCiao
mi hai fatto piangere
RispondiElimina{in assoluto silenzio}
Ti capisco. Più di quanto pensi. E quello che hai raccontato del medico, l'ho vissuto anche io. Ho un amico che sta studiando medicina e gli ho detto, non appena ha iniziato gli studi, di farmi un favore personale: non mi diventare come quei medici che trattano male sia pazienti che parenti. E' poco, sarà una goccia nell'oceano ma sempre meglio che niente.
RispondiEliminaUn bacio tesora.
Quanto dolore Cesy. Io conosco il dolore, quello passato tra le corsie d'ospedale a sperare, a urlare. !986 la prima volta, 1999 la seconda, 2001 la terza... ma la terza non conta perché nel letto d'ospedale c'ero io Cesy. Ma ce l'ho fatta io. Loro no. Ti abbraccio forte
RispondiElimina