giovedì 13 marzo 2008

...LA STREGA TAANì

fataVerso la fine degl’anni 50 a Saviore perdurava una strana abitudine, quella di riunirsi la sera nelle stalle.  Ricordo quei luoghi rischiarati debolmente dalla  lampadina appesa al soffitto a volta,  una luce fioca, senza protezione e sotto la quale c’erano le donne che sferruzzavano gli “scalfarì” oppure le “scarpòte”. Gli uomini sedevano su sgabelli ricavati da pezzi di larice che poggiavano al suolo su una gamba sola, parlavano tra loro mentre le mani, veloci, costruivano gerle per il fieno che si sarebbero usate nelle prossime estati. Noi bambini giocavamo, giochi che ora non esistono più, giochi strani ma a noi “normali” come il buttarsi giù dall’apertura da dove si prelevava il fieno da dare alle mucche, oppure giocare a nascondino. Naturalmente ci si nascondeva nel fieno, lungo le pareti più scure e trasudanti umidità della stalla stessa, ma il nascondiglio più ambito erano le mangiatoie. Se ci penso ho ancora la sensazione di sentirmi addosso il respiro pigro della “Colomba”,  la mucca più buona e docile della stalla che io conoscevo bene e per questo mi fidavo. In questo ambiente così pieno di odori e umori contornato da ombre sempre in movimento, c’era una figura che per anni ha vissuto nei miei sogni, la “Taanì”. Descriverla è difficile, era una donnina piccola, tutta sbilenca, vestiva con tante gonne (almeno a me sembrava così), gonne lunghe fino a terra e portava uno scialle incrociato sul petto, in testa un altro scialle nero dal quale scappavano ciuffi di capelli bianchi intrecciati e tenuti malamente fermi da forcine d’osso nero. Lei passava le sue serate a filare la lana. Filava e raccontava le “storie”. Storie che per noi bimbi, erano fonte di  paura. La ricordo seduta sulla panca, piccola tutta vestita di nero, con in grembo una bracciata di soffice lana,  mentre le mani veloci imprimevano vita al fuso dal quale scendeva il filo che a turno, noi bambini dovevamo tenere sulle braccia. Filava e raccontava, erano sempre favole violente, fatti dove la morte era regina e il male trionfava, parlava di streghe e demoni di maledizioni malattie e di sparizioni senza più ritorni. Inutile dirlo, ero terrorizzata da questa vecchietta, tutti ne avevamo paura, poi una sera la certezza, si era una strega !!! Quante volte ci aveva raccontato la storia delle belle fanciulle che ballavano senza mai stancarsi ma che nascondevano piedi caprini??? Tantissime,quello era il “segno”delle streghe. Noi bambini superata la paura decidemmo di vedere se il nostro dubbio fosse verità. Una sera mentre nevicava tantissimo decidemmo di seguirla di nascosto, lei si avviò zoppicando piano piano, ma a un certo punto la vedemmo togliersi gli zoccoli e la sua andatura cambiò, divenne più veloce, continuammo a seguirla poi mentre lo sguardo andava alle sue impronte la paura ci fermò e il panico ci invase, nella neve c’era chiaramente un’impronta caprina affiancata a una umana!! La “TAANI”era una strega. Ci sono voluti anni per rimuovere quell’avventura, per capire e lasciare spazio alla logica, povera “Taanì” nata sfortunata, nata con un piede equino. Un piede che stretto in uno zoccolo fa molto male, meglio toglierlo, un piede che libero lascia un’impronta da “strega”. 



  

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6 commenti:

  1. Bellissimo racconto...Mi è piaciuto molto..

    Un abbraccio a te e buona giornata

    Biby

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  2. seguendo un sentiero tracciato dai tuoi passi vengo a lasciarti baci e un pò d'abbracci!


    ^_^


    a presto dolce!

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  3. fantastico Cesy, la Taani sembra alla mia Talina, la mia adorata nonna, tanto tanto strega, tanto tanto cara; non aveva piedi equini ma era strana lo stesso... e io ero la sua Nanun, è lei che me l'ha dato questo nome... noi streghe abbiamo questi nomi eh? Cesy, Nanun, Taani, Talina....

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  4. la Valle Camonica pagò a caro prezzo,

    giovani donne, ritenute streghe dalla santa inquisizione, finirono al rogo. unica colpa? raccogliere erbette...

    le streghe del Tonale.....

    ciao CESI evviva le streghe

    MAGIC RICHARD

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  5. quanti ricordi in comune abbiamo, stesse esperienze anche se in regioni diverse e anche rimpianti. Sono felice che li condividi con noi, grazie e un bacio Piadonna

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  6. ma si può ancora fare i commenti?

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