martedì 18 marzo 2008

..... STORIE ....

fataVi è alquno di noi, nati in Valle camonica, cresciuti in un paesello aprico sperduto fra le boscaglie o nascosto in una forra di montagna, che non abbia sentito aleggiare sulla  propria culla, o negli anni primi de vita, il fantasms pauroso d'una leggenda rievocato tra i fiochi bagliori di un lume a olio? Nelle lunghe serate d'inverno la famiglia patriarcale si raccoglieva a veglia nella grande stalla ; dove, mentre le donne dalle mitologiche canocchie filavano, e gli uomini giocavano il tresette sopra un tavolo ( che aveva sentito i pugni di parecchie generazioni ) , e i giovanotti si provavano la canzone per la serenata. Noi , poveri piccini infagottati e minacciosi, ci radunavamo intorno alla nonna, perchè ci raccontasse le storie paurose!  < Nonna, ce ne dite una bella , lunga , lunga? >  < Non ne so più, di lunghe.> <E allora raccontacene un'altra>.  E dopo aver respinto varie proposte : quella dei bambini cattivi: quella dell'asino sotto il letto, ( che avevamo udito tante volte), finalmente ci si acquietava dinanzi a un nome nuovo. Allora la nonna raccogliendo su le spalle scarne un fazzolettone nero sbiadito, col gesto dei preti che incominciano la predica, guardando verso il lume a olio, che oscillava in mezzo all'adunanza, come trarne una ispirazione, raggrinzando le gote non più giovani, incominciava: <C'era una volta!> E questa macabra leggenda di morte ce la raccontò la povera nonna una sera di novembre quando eravamo tutti piccolini !  <C'era una volta un mandriano che stava tutto l'anno in una cascina sui monti : e discendeva in paese appena un mese all'anno. Era uno di quegli uomini cattivi, che non si ricordavano mai dei poveri morti, e che non hanno paura neanche del diavolo (a queste .... antifone noi s'incominciava a tremar verga a verga, e, stringendoci vicini, guardavamo verso il fondo oscuro della stalla, se mai qualche spettro ne uscisse ...) A quell'uomo cattivo un giorno si sbandarono le vacche e, per cercarle, passò di sera, al chiaror della luna, in parte a un laghetto, e vide, sulla riva, una testa di morto: lui la guardò, e con una pedata la buttò nel lago. La sera dopo passò ancor di lì, per andar a cercare le giovenche sbandate, e , toh ! La testa di morto c'era ancora, nel medesimo sito, e dalle occhiaie profonde lo guardava come per supplicarlo. L'uomo cattivo non ci badò: col suo scarpone spinse la testa, che andò ancora a tuffarsi nel lago, ma questa volta, ragazzi, con un lamento che avrebbe fatto agghiacciare il sangue addosso! Il mandriano venne via come se fosse stato nulla. Ma la terza sera, quando, ripassando di lì ancora in cerca delle giovenche che da tre giorni gli fuggivano nella macchia folta, trovò ancora alla riva la testa di morto, allora capì che si trattava di un'anima confinata e le promise che le avrebbe fatto fare una cappelletta su al passo per dove sarebbero passati i gendarmi, i contrabbandieri, i boscaioli, e i mandriani, che gli avrebbero recitato un Requiem. Difatti, concludeva la nonna, se andrete al Capo di Morto vedrete una rustica cappellina. <Nonna > le chiesi stupito <cosa sono le anime confinate? > < Dovete sapere che quando uno fa peccati in un luogo, dopo, quando muore, deve venir lì a far la penitenza. Domani sera vi dirò la storia di Pippo Nuvole che, nella valle di Campolungo, vide centinaia di morti, che spaccavano legna durante un temporale >.    


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3 commenti:

  1. Sonno un bi-papy e quindi ti ringrazio doppiamente.. smksmksmk

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  2. Unpassa per un caffè....ti aspetto

    ciaufff

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  3. Come uomo di montagna, ti saluto... piacevolmente colpito dall'averti scoperto.

    Esplorerò con calma e attenzione il tuo blog.

    Grazie di avermi visitato.

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