lunedì 10 marzo 2008

VERITà E LEGGENDE

LA CHIESA EDIFICATA SULLE MURA DI UN ANTICO CASTELLOLa Valle Camonica, santuario della preistoria, con centinaia di migliaia di incisioni rupestri, aveva già una solida tradizione spirituale quando gli evangelizzatori giunsero tra le sue montagne, che custodivano da millenni un Pantheon di divinità legate all’adorazione del sole, alla caccia, al culto dell'acqua; aveva fatto proprio il dio celtico Cernunnos, dalla testa di cervo, mirabile incisione del Parco delle Naquane a Capo di Ponte, ed anche le divinità romane erano state sovrapposte a quelle locali.


Toponimi inerenti i Pagani sono frequenti in tutto l’arco alpino ed indicano spesso siti cultuali pre-cristiani; a Saviore le Rumine, all'uscita dal paese verso Fabrezza, erano anticamente chiamate Dosso dei Pagani, forse anche per la presenza di un'iscrizione incisa sulla roccia in caratteri sconosciuti; la chiesa dei Ss Nazario e Celso ad Andrista sarebbe sorta sui resti di un antico tempio. La santella del Güsgiöl dele Crìstule, a Cevo, è stata eretta vicino ad una lastra di granito detta Tomba del diàol, tomba del diavolo e nei pressi esistono incisioni rupestri. Le Tambe dei Pagà, sul crinale del monte che separa Ponte e Valle, furono probabilmente il rifugio degli ultimi uomini della Valsaviore che rifiutarono la conversione al cattolicesimo. La loro struttura si snoda in un meandro di cunicoli sotterranei, ancora in buono stato; erano miniere di rame preistoriche. Tamba significa luogo nascosto. Nel 1812 Cristoforo Boldini parla del “Castello di Romini sopra Saviore detto il Dos dei Pagani si chiama anco indistintamente Castegnocolo”, che presentava, ancora nell’ ‘800, avanzi visibili delle mura, "a varia discreta altezza”; accanto vi era una fontana, detta Pozzo delle Zane (corruzione di Puteum Dianae), sulla quale era presente un’iscrizione in antichi caratteri ignoti.


A Saviore, la tradizione celtica di accendere fuochi nella notte del solstizio d’estate è stata mantenuta fino a pochi anni fa. Per la festa patronale, il 24 giugno, si facevano ardere lumicini, preparati con resina d’abete, posti su tutto il muro che circonda la chiesa. Una leggenda parla poi di fiammelle vaganti prima dei temporali. Tale usanza è testimoniata in Irlanda, Russia, Svezia, Norvegia, Spagna, Grecia, Germania; è celebrata ancora oggi nei dintorni di Hallstatt (il più antico sito celtico), in Austria. I fuochi di San Giovanni proteggono i raccolti dai demoni ed il calore rende fertile la terra. Un’ampia trattazione dell’argomento è contenuta nel Ramo d’oro di James Frazer. Il Venerdì Santo, durante l’usanza del Maridà le püte, si accendevano grandi falò e si intonavano cori epitalamici. Del resto, persino la Chiesa eccezionalmente celebra la nascita di un santo e non la sua morte, sovrapponendola ai riti pagani. La parrocchia di Saviore per l’occasione donava pane bianco, ciliegie, pere e carrube anche agli abitanti dei paesi vicini.


Anche le Rogazioni, una delle festività cattoliche più sentite nel mondo rurale, conservano un legame con i culti di fertilità della terra, retaggio di un politeismo cristiano, di origini ancestrali. Ai neonati si faceva sempre il segno di croce prima di portarli fuori, affinché non fossero stregati; per la medesima ragione, le donne non uscivano mai di casa con il capo scoperto. I Santi cattolici furono sovrapposti a divinità pagane, come San Vito, invocato dai Longobardi contro le vipere, cui sono dedicate santelle nei viali di campagna (ce n'è una sulla strada per Brata, tra Ponte e Saviore). 


 


 


 


 


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2 commenti:

  1. ... vero, magari io sono di parte visto che sono una "pitota".

    Ho pensato di mettere nel mio blog i miei ricordi, le leggende e le tradizioni di questa valle così ricca del passato dei nostri avi.

    Un grazie , vieni ancora a trovarmi.

    Cesy

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  2. rituali e simbologie sono identici a quelli delle valli biellesi



    anche lì, sempre, i santuari che sono diventati mariani, sono stati aree di culto pagano celtico, con conseguenti oggetti, tipo massi erratici, di granito, che servivano per riti fecondativi, mentre ora di solito sono "curativi" ci si gratta la schiena per guarire i dolori... ai tempi dei celti le fanciulle che volevano restare incinte ci grattavano... ehm ehm...

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