lunedì 31 marzo 2008
sabato 29 marzo 2008
... NO COMMENT ...
scandaloso e vergognoso è veramente dire poco!!!
La scelta della data
apparire casuale ma non lo è affatto:
votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non
avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13
aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione.
''E poi parlano di voler fare l'election day per ridurre i costi della politica - ironizza-
Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in meri termini quantitativi, ma anche per
il messaggio dato al Paese, perché questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito
trovato l'inganno''.
MORALE DELLA FAVOLA 300.000.000 DI COSTI PER QUESTA GENTACCIA CHE DOPO POCHISSIMI MESI
SENZA FAR NULLA GIÀ' HANNO UNA PENSIONE DI PLATINO ALLA FACCIA DEI PENSIONATI CHE DOPO UNA VITA DI
LAVORO ADESSO PER MANGIARE RACCATTANO
FATE GIRARE QUESTE INFORMAZIONI, TUTTI DEVONO SAPERE !!!
I tg corrotti E PREZZOLATI NON LO DICONO, I GIORNALI NEMMENO, SOLO INTERNET PERMETTE DI
CONOSCERE QUESTA SCHIFEZZA

giovedì 27 marzo 2008
... DETTI POPOLARI
Questa sera mentre cercavo qualcosa da leggere mi è capitato sotto mano un libro vecchissimo, tutto sdrucito e con le pagine in precario stato per essere stato troppe volte letto e riletto. Un libro sui detti e usanze popolari dei contadini scritto in dialetto bresciano. Oddio, leggerli è molto faticoso, i suoni non sono mai quelli giusti, ho deciso, proverò a copiarne uno. Non garantisco il risultato ...partiamo!!!!!!
A la madónä dè la sériȍlȁ
dè l’anvérèn am s’è fȍrä;
ma sé ‘l piȍf o ‘l tirȁ vènt,
pèr quaranta dé sóm turnȁ dènt.
Traduzione:
a la madonna della Ceriola dall’inverno siamo fuori; ma se piove o tira vento, per altri quaranta dì siam dentro.
Che fatica, ma ci sono riuscita. Evviva
lunedì 24 marzo 2008
.... il silenzioso lago di BOS
lassù, nel candore eterno delle nevi, dove mille tenui zampilli d'acqua sussurrano un canto perenne di tutta la gemma musicale, lassù dove torreggiano minacciosi e orribili i picchi e si spalancano spaventosi abissi che l'erosione secolare ha scavato, un laghetto alpino, come una perla piovuta dal cielo, increspato dalla brezza, guarda sempre l'azzurro. Intorno, in un bel labirinto di sfingi e di giganti fermi, di guglie diritte, l'aquila sola ha il dominio, soltanto lei, la regina degli spazi, gira lassù le sue larghe ali e si libra a vertiginose altezze!!!!!!!
venerdì 21 marzo 2008
... rituali sussurrati ...
In totale fiducia e amore,

Vivi e lascia vivere,
leale nel dare e nel ricevere.
Quando tre volte il cerchio hai tracciato,
il male al di fuori è confinato.
Il tuo incantesimo è sigillato,
se con la rima lo hai legato.
Lo sguardo sereno, leggero il tocco,
ascolta molto e parla poco.
In Deosil, se la Luna sta crescendo,
la Runa delle Streghe vai cantando.
In Widdershins con la calante Luna,
del bando canta la Runa.
La Luna nuova onora,
baciando due volte la mano alla Signora.
Per avere buona Fortuna,
esprimi i desideri quando è Piena la Luna.
Se il vento del Nord porta tempesta,
abbassa le vele e in casa resta.
Se il vento dal Sud soffierà,
l'amore sulla bocca ti bacerà.
Se il vento dall'Ovest si è alzato,
non trova pace chi è trapassato.
Da Oriente il vento porterà
aria di festa e novità.
Nove ceppi nel calderone porrai,
veloce e piano li brucerai.
Il Sambuco sia l'albero della Signora,
non bruciarlo o maledetto tu sia ora.
Quando la ruota comincia a girare,
i fuochi di Beltane inizia a bruciare,
quando la ruota a Yule giungerà,
accendi il ceppo e il Cornuto regnerà.
Una pietra nella corrente è lanciata
da chi desidera verità svelata.
Dalla Signora tu sia benedetto,
se fiori e selva tratti con rispetto.
Quando è vera la tua necessità,
non badare all'altrui avidità.
Se con lo stolto il tuo tempo hai buttato,
fra i suoi amici sarai annoverato.
Alla Legge del Tre devi badare,
tre volte nel bene, tre volte nel male.
Quando la sfortuna ti segna
una stella blu sulla fronte disegna.
In amore sii sempre vero,
se vuoi che il tuo amante sia sincero.
Della Wicca il Rede è uno:
"Fai ciò che vuoi, finché non nuoce a nessuno!"
giovedì 20 marzo 2008
mercoledì 19 marzo 2008
martedì 18 marzo 2008
..... STORIE ....
Vi è alquno di noi, nati in Valle camonica, cresciuti in un paesello aprico sperduto fra le boscaglie o nascosto in una forra di montagna, che non abbia sentito aleggiare sulla propria culla, o negli anni primi de vita, il fantasms pauroso d'una leggenda rievocato tra i fiochi bagliori di un lume a olio? Nelle lunghe serate d'inverno la famiglia patriarcale si raccoglieva a veglia nella grande stalla ; dove, mentre le donne dalle mitologiche canocchie filavano, e gli uomini giocavano il tresette sopra un tavolo ( che aveva sentito i pugni di parecchie generazioni ) , e i giovanotti si provavano la canzone per la serenata. Noi , poveri piccini infagottati e minacciosi, ci radunavamo intorno alla nonna, perchè ci raccontasse le storie paurose! < Nonna, ce ne dite una bella , lunga , lunga? > < Non ne so più, di lunghe.> <E allora raccontacene un'altra>. E dopo aver respinto varie proposte : quella dei bambini cattivi: quella dell'asino sotto il letto, ( che avevamo udito tante volte), finalmente ci si acquietava dinanzi a un nome nuovo. Allora la nonna raccogliendo su le spalle scarne un fazzolettone nero sbiadito, col gesto dei preti che incominciano la predica, guardando verso il lume a olio, che oscillava in mezzo all'adunanza, come trarne una ispirazione, raggrinzando le gote non più giovani, incominciava: <C'era una volta!> E questa macabra leggenda di morte ce la raccontò la povera nonna una sera di novembre quando eravamo tutti piccolini ! <C'era una volta un mandriano che stava tutto l'anno in una cascina sui monti : e discendeva in paese appena un mese all'anno. Era uno di quegli uomini cattivi, che non si ricordavano mai dei poveri morti, e che non hanno paura neanche del diavolo (a queste .... antifone noi s'incominciava a tremar verga a verga, e, stringendoci vicini, guardavamo verso il fondo oscuro della stalla, se mai qualche spettro ne uscisse ...) A quell'uomo cattivo un giorno si sbandarono le vacche e, per cercarle, passò di sera, al chiaror della luna, in parte a un laghetto, e vide, sulla riva, una testa di morto: lui la guardò, e con una pedata la buttò nel lago. La sera dopo passò ancor di lì, per andar a cercare le giovenche sbandate, e , toh ! La testa di morto c'era ancora, nel medesimo sito, e dalle occhiaie profonde lo guardava come per supplicarlo. L'uomo cattivo non ci badò: col suo scarpone spinse la testa, che andò ancora a tuffarsi nel lago, ma questa volta, ragazzi, con un lamento che avrebbe fatto agghiacciare il sangue addosso! Il mandriano venne via come se fosse stato nulla. Ma la terza sera, quando, ripassando di lì ancora in cerca delle giovenche che da tre giorni gli fuggivano nella macchia folta, trovò ancora alla riva la testa di morto, allora capì che si trattava di un'anima confinata e le promise che le avrebbe fatto fare una cappelletta su al passo per dove sarebbero passati i gendarmi, i contrabbandieri, i boscaioli, e i mandriani, che gli avrebbero recitato un Requiem. Difatti, concludeva la nonna, se andrete al Capo di Morto vedrete una rustica cappellina. <Nonna > le chiesi stupito <cosa sono le anime confinate? > < Dovete sapere che quando uno fa peccati in un luogo, dopo, quando muore, deve venir lì a far la penitenza. Domani sera vi dirò la storia di Pippo Nuvole che, nella valle di Campolungo, vide centinaia di morti, che spaccavano legna durante un temporale >.

lunedì 17 marzo 2008
I RITI DI PRIMAVERA ....
Maridà le püte è una tradizione che esisteva a Saviore e di cui l'origine si perde nel tempo; aveva luogo, fino a pochi anni fa, la sera del Venerdì Santo. Due gruppi di giovani, uno alle Dase, in cima al paese, verso Fabrezza, ed uno al Dos Merlì,dietro la chiesa, accendevano due grandi fuochi, che potevano essere visti reciprocamente. Partivano allora i cori, e l'eco rimbombava per tutto il paese. I ritornelli erano sempre preceduti dal suono potente di un corno di bue, le frasi, studiate a lungo nelle lunghe sere invernali. Corteggiare le ragazze per capire i loro desideri, per tramutarli in atroci beffe nella notte piena di fuoco e urla .....
Il primo gruppo partiva con : l'è primaera el'gè gia gnarela bela bela
il secondo gruppo rispondeva: chela chela
sempre il primo: la mari de prusciii
il secondo :gliela dom a chiiiii
il primo:a rapat
il secondo:par faga fa chiii
il primo:par natà al camiììì
Traduzione: è primavera e c'è una ragazza bella bella
chi è, chi è
Maria di casa "pruscii"
a chi la maritiamo???
a "Rapat"
per fare cosa?
per pulire il camino!
Questa tradizione era lo spaurracchio per le ragazze del paese, se poi rimanevano zittelle era un dramma, ogni anno al loro "curriculum" veniva aggiunto di tutto e di più.

domenica 16 marzo 2008
.... AMICIZIA ...
matisse con il suo nuovo amico.
l'amicizia ti scalda il cuore e rende le tue domeniche affollate e
gioiose !!!!!!!! Tantissima amicizia a TUTTI !!!!!!!!!!

sabato 15 marzo 2008
giovedì 13 marzo 2008
...LA STREGA TAANì


mercoledì 12 marzo 2008
... LA BIMBA E L'ORSO ....
...I RITI PER IL DIO SOLE ...
Il tema del sole è presente già dell’inizio della sua storia per il popolo camuno. Il nome etrusco è «catha» e ricorre a Saviore nella località Catacapra o Cazacapra, in cui accanto alla parola riferita al sole «cata» vi è capra, un termine che non niente a che fare con i caprini, ma piuttosto con il nome etrusco «capra», recipiente, urna funeraria sarcofago. Il nome ha un alto significato in quanto s’inserisce nel nome dell’Adamello e nella considerazione che gli antichi camuni avevano della Valsaviore costituita come unità. Accanto al culto del sole, un animale, portato proprio dai primi artigiani, è il cavallo, chiamato come «dam». Da un punto di vista della considerazione degli artigiani, che, comunque, avevano osservato la Valle dell’alto, il ghiacciaio del Pian di Neve si poteva vedere come un cavallo con la testa, corrispondente all’Adamello e la coda con il Carè alto. L’Adamello è quindi il cavalluccio, detto in modo affettuoso. Ma la considerazione degli artigiani contemplava anche l’altra parte delle montagne, in particolare il Re di Castello che aveva una struttura simile, considerata dal Passo di Campo. In questo caso le due catene potevano essere viste come i due o più cavalli che tiravano la biga del sole che spuntava, nelle diverse età dell’anno, proprio ad oriente della Valsaviore. Il racconto della biga del sole era collegato nella mitologia greca alla storia di Fetonte che, guidando il carro del padre, era caduto bruciato sulla terra. In questo racconto si può scorgere le paure caratteristiche del fonditore che teme di non riuscire a dominare il fuoco che egli stesso ha acceso. In questo senso Cathacapra era il sepolcro del sole che era precipitato col suo carro sulla terra. Non è possibile se il luogo fosse meta di cerimonie religiose.
lunedì 10 marzo 2008
Le
La fonte più ricca sulla caccia alle streghe in Valle Camonica sono i Diarii del veneziano Marin Senudo, che riporta vicende accadute tra il 1496 ed il 1536. Alla fine del XV secolo si parla dell’esistenza di una setta diabolica ad Edolo, dove nel 1510 fu innalzato uno dei primi roghi di streghe, accusate di aver arrecato siccità con i loro incantamenti. In Valle, nel solo mese di luglio del 1518, furono arsi vivi sessanta donne e venti uomini, i beni incamerati nei benefici ecclesiastici. Ancora nel 1690, una donna, accusata di stregoneria, muore in prigione a Breno. Di questo mondo rimase traccia nelle antiche leggende.
Tra Cevo e Saviore, al Bàit dei Sànch (Fienile dei Santi), di notte si sente la Dòna del zöck, la Signora del gioco, residuo di antiche divinità pagane, forse una volgarizzazione di Erodiade o Diana; tale entità è citata nel Canon Episcopi, apportatrice di danni e paure. Secondo la leggenda saviorese, in questo fienile ridde di demoni d’ogni sorta intessevano danze sabbatiche: talvolta i giovani del paese venivano invitati a festeggiare da avvenenti creature, che rivelavano poi la loro natura, mostrando ripugnanti piedi di capra. Chi osasse avvicinarsi vedrebbe “un lume in basso quando si trova in alto, in alto quando si trova in basso”. Quando la Dòna del zöck giungeva nei pressi di baite isolate, faceva impazzire gli animali, graffiava porte e finestre, lasciava i prati ricoperti d’escrementi; si potevano vedere i segni della stregoneria sugli animali (come i crini intrecciati dei cavalli) che di lì a poco sarebbero morti. Sopra Cargiöla, a Saviore, c’è un fienile che riporta diverse date del 1700, iniziali e numerosissime croci, intagliate nel portone di legno, con l’intento apotropaico di far divergere il male da quel luogo.
A Cevo si parla delle Strìe de l’Andròla, che avrebbero dimorato nelle antiche miniere di rame lì presenti, il cui accesso era custodito da un serpente che sulla coda recava un anello d’oro; celebravano il sabba infernale durante i temporali. E’ probabile che anche le streghe valsavioresi, viaggiando a bordo di capre, gatti e quant’altro, si unissero ai “barilotti” che avevano luogo al Tonale, deputato al ritrovo dei demoni di Valle Camonica, Valtellina e Val Seriana, anticamente dedicato al culto della divinità pagana Tonante Pennino. Sopra una roccia chiamata Preda del Gal furono apposte dodici croci ed una figura circolare: in tutta la Valle Camonica si riscontrano croci di cristianizzazione, realizzate con l’intento di risacralizzare luoghi precedentemente dedicati al culto di divinità preesistenti.
Con l’epiteto Caterina de Bèrs si indicava una persona che aveva le visioni per la fame, perché questa donna sosteneva di essersi cibata, per dodici anni, della sola ostia consacra. Venerata come santa dai compaesani, Caterina, della famiglia Rossi di Poschiavo, ogni giorno vede demoni che la distolgono dalle sue orazioni; comunica direttamente con Gesù Bambino, la Madonna e San Francesco; dopo la comunione entra in estasi. Il Vescovo di Brescia esamina il caso ma non gli attribuisce rilevanza; il parroco allora le vieta la comunione. Fu condannata a 10 anni di prigione nel 1642, per affettata santità,: le accuse riguardano atti di insofferenza verso le autorità e violazioni alle regole della Chiesa. Un testimone la accusò di appartenere ad una società di streghe ed il tribunale inquisitorio notò che aveva segnati sulle spalle i caratteri J,V,K,M, spariti però il giorno dopo. Anche il frate cappuccino Fulgenzio da Cevo aveva le visioni come Caterina, tanto che ogni mattina era destato dalla Vergine degli Angeli, la quale ebbe il merito di salvarlo da una caduta dall’alto di una chiesa. Nonostante le corrispondenze soprannaturali, non seguì lo stesso destino di Caterina.
VERITà E LEGGENDE
La Valle Camonica, santuario della preistoria, con centinaia di migliaia di incisioni rupestri, aveva già una solida tradizione spirituale quando gli evangelizzatori giunsero tra le sue montagne, che custodivano da millenni un Pantheon di divinità legate all’adorazione del sole, alla caccia, al culto dell'acqua; aveva fatto proprio il dio celtico Cernunnos, dalla testa di cervo, mirabile incisione del Parco delle Naquane a Capo di Ponte, ed anche le divinità romane erano state sovrapposte a quelle locali.
Toponimi inerenti i Pagani sono frequenti in tutto l’arco alpino ed indicano spesso siti cultuali pre-cristiani; a Saviore le Rumine, all'uscita dal paese verso Fabrezza, erano anticamente chiamate Dosso dei Pagani, forse anche per la presenza di un'iscrizione incisa sulla roccia in caratteri sconosciuti; la chiesa dei Ss Nazario e Celso ad Andrista sarebbe sorta sui resti di un antico tempio. La santella del Güsgiöl dele Crìstule, a Cevo, è stata eretta vicino ad una lastra di granito detta Tomba del diàol, tomba del diavolo e nei pressi esistono incisioni rupestri. Le Tambe dei Pagà, sul crinale del monte che separa Ponte e Valle, furono probabilmente il rifugio degli ultimi uomini della Valsaviore che rifiutarono la conversione al cattolicesimo. La loro struttura si snoda in un meandro di cunicoli sotterranei, ancora in buono stato; erano miniere di rame preistoriche. Tamba significa luogo nascosto. Nel 1812 Cristoforo Boldini parla del “Castello di Romini sopra Saviore detto il Dos dei Pagani si chiama anco indistintamente Castegnocolo”, che presentava, ancora nell’ ‘800, avanzi visibili delle mura, "a varia discreta altezza”; accanto vi era una fontana, detta Pozzo delle Zane (corruzione di Puteum Dianae), sulla quale era presente un’iscrizione in antichi caratteri ignoti.
A Saviore, la tradizione celtica di accendere fuochi nella notte del solstizio d’estate è stata mantenuta fino a pochi anni fa. Per la festa patronale, il 24 giugno, si facevano ardere lumicini, preparati con resina d’abete, posti su tutto il muro che circonda la chiesa. Una leggenda parla poi di fiammelle vaganti prima dei temporali. Tale usanza è testimoniata in Irlanda, Russia, Svezia, Norvegia, Spagna, Grecia, Germania; è celebrata ancora oggi nei dintorni di Hallstatt (il più antico sito celtico), in Austria. I fuochi di San Giovanni proteggono i raccolti dai demoni ed il calore rende fertile la terra. Un’ampia trattazione dell’argomento è contenuta nel Ramo d’oro di James Frazer. Il Venerdì Santo, durante l’usanza del Maridà le püte, si accendevano grandi falò e si intonavano cori epitalamici. Del resto, persino la Chiesa eccezionalmente celebra la nascita di un santo e non la sua morte, sovrapponendola ai riti pagani. La parrocchia di Saviore per l’occasione donava pane bianco, ciliegie, pere e carrube anche agli abitanti dei paesi vicini.
Anche le Rogazioni, una delle festività cattoliche più sentite nel mondo rurale, conservano un legame con i culti di fertilità della terra, retaggio di un politeismo cristiano, di origini ancestrali. Ai neonati si faceva sempre il segno di croce prima di portarli fuori, affinché non fossero stregati; per la medesima ragione, le donne non uscivano mai di casa con il capo scoperto. I Santi cattolici furono sovrapposti a divinità pagane, come San Vito, invocato dai Longobardi contro le vipere, cui sono dedicate santelle nei viali di campagna (ce n'è una sulla strada per Brata, tra Ponte e Saviore).
>
domenica 9 marzo 2008
sabato 8 marzo 2008
.... DONNA ....
una donna ha la forza che sorprende l'uomo.
Può controllare guai, può portare carichi pesanti.
Mantiene gioia, amore e opinioni.
Sorride quando ha voglia di gridare, canta quando ha voglia
di piangere, piange quando è contenta e ride quando è spaventata.
Il suo amore è incontrollabile. L'unica cosa sbagliata in lei
è che a volte dimentica quanto vale.........
venerdì 7 marzo 2008
.... SCUSATE
Oggi guardando gli ultimi commenti sono rimasta senza parole,
c'era uno scritto veramente brutto!
Non per quello che diceva a me, figurarsi se mi vergogno
di dire e scrivere quello che penso, non ho più l'età per
poi avere il lusso dei rimpianti!
Ma mi ha sconvolto il fatto che ha dato del "delinquente" a
un ragazzo morto in una circostanza assurda!!
Un ragazzo è anche quello che l'ha ucciso e che
sicuramente non era preparato a gestire il fatto che l'ha
coinvolto e che segnerà per sempre la sua vita.
Ho scritto a mia volta un commento in risposta sperando
che l'interessata vada a leggerlo, però a questo punto devo
a Carlo delle scuse al posto di questa persona che
crede di avere in tasca la verità, o almeno la sua
verità, e senz'altro non si chiederà mai se possa
esistere un'altra verità.
Gli chiedo scusa con questa canzone, scritta per lui ......
mercoledì 5 marzo 2008
... BASTA ...
.... basta, Marco, basta, sei un grande ... d'accordo ... ma non hai più l'età !!!
Molla, hai già dato, tutti sanno di che pasta sei fatto !!!
Ma ora rischiare la vita per dimostrare chi sei mi sembra troppo,
Non stare in pensiero, hai seminato bene,
penso che i nostri giovani siano capaci di pensare con la propria testa.
Smettiamola di essere sempre in prima linea e lasciamo spazio alle nuove generazioni!!!!
UN abbraccio di cuore, una che ti ha sempre ammirato.
( ma ora forse è meglio che molliamo)
RICORDANDO .....
un pensiero e un grazie a una persona che ha dedicato
la sua vita a combattere la violenza e l'ignoranza di un
certo mondo maschilista.
TINA LAGOSTENA BASSi, un'amica per noi.
Ciao, buon viaggio, un enorme grazie per tutte le lotte fatte con noi.
martedì 4 marzo 2008
lunedì 3 marzo 2008
... eccomi ... sono l'ultima ...
... eccomi ... sono nato ...
nella vita sono arrivato secondo ma come vivacità nessuno
mi batte, ed è per
questo che mi chiamo
FOLLETTO ( provvisoriamente)
domenica 2 marzo 2008
..... PER NON DIMENTICARE ...
sono sempre "loro" attenti alle promesse di comodo ......
sabato 1 marzo 2008
... DESTRA... O SINISTRA ....
canzone appropriata !!!!!!!!!!!!!!!!!
.... ECCO A VOI
la piccola , nata alle ore 0,45 del 01/02/008.
Si chiama Patata e adora essere coccolata e sbaciucchiata sulla pancina .....